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                  validate(pf)
                File "/src/services/worker/src/worker/job_runners/config/parquet_and_info.py", line 640, in validate
                  raise TooBigRowGroupsError(
              worker.job_runners.config.parquet_and_info.TooBigRowGroupsError: Parquet file has too big row groups. First row group has 988954794 which exceeds the limit of 300000000
              
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                  for _, table in generator:
                File "/src/services/worker/src/worker/job_runners/config/parquet_and_info.py", line 797, in wrapped
                  for item in generator(*args, **kwargs):
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/packaged_modules/parquet/parquet.py", line 97, in _generate_tables
                  yield f"{file_idx}_{batch_idx}", self._cast_table(pa_table)
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/packaged_modules/parquet/parquet.py", line 75, in _cast_table
                  pa_table = table_cast(pa_table, self.info.features.arrow_schema)
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/table.py", line 2302, in table_cast
                  return cast_table_to_schema(table, schema)
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/table.py", line 2256, in cast_table_to_schema
                  raise CastError(
              datasets.table.CastError: Couldn't cast
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                  parquet_operations, partial, estimated_dataset_info = stream_convert_to_parquet(
                File "/src/services/worker/src/worker/job_runners/config/parquet_and_info.py", line 1099, in stream_convert_to_parquet
                  builder._prepare_split(
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                  for job_id, done, content in self._prepare_split_single(
                File "/src/services/worker/.venv/lib/python3.9/site-packages/datasets/builder.py", line 2038, in _prepare_split_single
                  raise DatasetGenerationError("An error occurred while generating the dataset") from e
              datasets.exceptions.DatasetGenerationError: An error occurred while generating the dataset

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L'Opinione 1878 00340
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Giovedì, 13 Dicembre 1877 duo PREZZO DELLE ASSOCIAZIONI : 9 LE ASSOCIAZIONI SI RICEVONO: Tann Guai o la Roma all'ufficio del Giornale, via del Seminario, n. 87, piano terreno Roma e provinoîe del Ro coda ppiie IA o a renti iena (RENE nai A Parigi, all Ackxca Havas, ruo Nétro Damo des Victoiroa, 34. A Stati Uniti doll'America Settentriotalo » 18 — » U— » 66— Ia viecala ta To der. i Tinta DARIO Ri e VIRGINIA oi SUIS Le lettere è i reclami devono essere inviati franchi alla Dirazione del de ER ere a TLV vai eo Giornale. — Non al restitàiacono i manoscritti. Pi Richiami e cambiamenti d'indirizzo devono avere unita la fascia in corso GI abbonamenti cho si prondono por l'estero si sotto cui ni spedisce il Giornale. ‘devono pagarsi in ero. Gli abbonamenti ecininciano col 1° Cinscun foglio centesimi d'ogni mess 10 cosi par Roma come per le provincie Un foglio arretrato centesimi 20, GIORNALE QUOTIDIANO Per gli annunzi rivolgerni eschisivamente all'Ufficio di pubblicità di A: TABOGA, Piazza San Claudio, 94. Prexni: Quarta pagina Cent. 30. Terza pagina sotto la firma del gereato?L. 1,60 ogni linsa Pagamento anticipato. = ———— BOLLETTINO POLITICO teranno sullo vallate ungheresi o sullo rio- che provincie indiane. Oggi, la proprietà privata in Armenia o in Bulgaria è protetta dalla legge militare servito seguo in paose n non fare i lavori quaudo mancano i quattrini, ciò s'intende; ma il non farli, quando i quattrini ci sono, costituirebbe una vera colpa nel ministro doi lavori Dopo aver detto Szochen, cho non alcun altro giornale, occetto la. Wiener ‘Abendpost, © che vi sono bensi giornali che appoggiano Ìl governo © elio ricevono tal CORRISPONDENZE ITALIANE (A) madova, 10 diconbre. — È noto tanto di Chivasso svolso le suo considera- zioni. Sono ammiratore dell'ingegno dell'on. Ce- rosa, e sarci veramento lioto di possederno Ja non comune coltura 0 la special mico uno scopo ideale. Ma quando la guerra | pubblici. Inoltre le popolazioni gemono | volta delle comunicazioni , ma ch'egli non | ©h9 sino dal 3 corrente fu firmato a Roma | smministrativa ; ma di fra <a i i i i 'antontie i p iva; to allo sue pa- x, orali i | sarà dichiarata agli inglesi e agli ungheresi, | sotto il peso dei duri balzelli; una grande | no può guarentiro l'autenticità perchè altri- | dagli onor. Depretis e Gabelli , quali raP- | rolo avrei sentito il bisogno di st Piu L'Agenzia russa dico chela presa di | essa sarà fatta con ogri mezzo. La Resia | parto dei quali si esacerba per effetto | monti dovrebbe egli sleseo redigerio al mi- | Presentati l'uno del governo, alla Camera bon diversi cosolti alma cla Pievna non impedirà che si continuino le ostilità, anche se le trattative di paco ha agito fin qui all’europea; in Ungheria o'nello Indio agirà alla cosacca. Che tutti dei lavori pubblici. E di consueto tutti nistero degli esteri, il conto Andrassy si dichiarò d'accordo col conto Szechen rela- Sociotà veneta di costruzi cessione della ferro Conegliano-Vittorio, lettura dello suo raccomandazioni, non posso i fossero immediate. Da ciò possiamo ar- | quelli che hanno orecchi lo sentano! Lemina iene si jFochi sentono È | tivamento al poco risptto verso i trattati. | Escovi ora alcuni particolari in proposito Dis, In cpl nno de cen romentare che, se altri scontri avranno gir ih benefici dei lavori pubblici non ugual- |‘ evidente, egli soggiunse, cho in Europa, | !! comune di Vittorio si è impegnato por I i E à ftogo © se la Turchia farà altri sforzi Miri Vende meno disteiblli per Dioenif. di cose. | GG Ai CAI, d desieivo anale ce ir cingueseonila 9 la provincia pra Jodevia atalativa ai dn Fi RIA: È F n "i x ps n È ua n iro centomila , ami di h 3 kat; disperati por altanuaro îl disastro della | 5, ehe il nuoro ministero è formato; | 1° imposto si esigono, si facciano | mento, la forse, 6 che i ratti rimangono | ATO i erre a arretra fondo | non lievi sacri per mantanero ao il caduta di Plevna, i negoziati diplom: n: d almeno i lavori; se i lavori si ritardano i80: mala " | com chili pres l'onore, la riputaziono dell'Atenco ontie : s sAlliona: | ma che non si atmunzierà oggi alla vori; se si ritardano | ‘onvenientomento appoggiati; In qualità di | ©©Mpenso chilometrico di lire mille, per la | nei tici per un componimento paci con Jo | Camera. Vuolsi cho questo ministero | si distribuiscono in periodi più lunghi. | ministro coscienzioso, egli devo perciò ba- | durata di 55 anni, a tenore dolla legge per | ‘’Comuno o îa vi cati. tavoleranno, se con success 0 meno. 1 | ron “domandorà immedisiamento alla |si tomperi la tassazione. Laonda l'ac | diro aftnebò won manchi mò all'Ausrine| 19 {trio acconario emana ne 1873, | nodo tsza ato allo Siaio e vp diranno lE airone sul teatro della | Camera il bilancio , e aspetterà, senza | cusa fatta all'on. Zanardelli in forma | Ungheria nò alle potenzo estero suo alleato | <aterte della spesa mente dia l'equi” | siccome: questo sarabbe in Isteaito dovero 7 pel momento, intervenire, la decisione dell'Assemblea, | insinuante e senza parere di farla, ora | la forza nocessaria. E; sa sanio. de Ng | di provvedore da sò interamento aî bisogni guerra, devo rivolgorsi anche a Vionna è a Londra. Come i lettori vedranno in altra parte del giornale, il testo delle dichiarazioni fatto dal conte Andrassy alla Delega- zione ungherese suona alquanto diverso dal sunto telegrafico. 11 corrispondente da Vienna al Temps dice che il gran cancelliere austro-ungarico si ‘espresso nei seguenti termini in una seduta se- greta delle Delegazioni : La monarchia è rimasta libera nei suoi movimenti. Essa è certa che i suoi into- rossi saranno rispettati. Il governo sosterrà lo statu quo migliorato e non già lo statu uo dal punto di vista ottomano. L'Aastria- ‘hieria difenderà gl'interessi europei di rdo coll'Europa, ma essa si riserva di iteressi austriaci, ac difendere da so stessa gl' Sarebbe a desiderarsi cho il conte y spiegasse in termini più chiari Andrassy salvo a chiedere lo scioglimento verso la fino del mese. L'accoglienza fatta dal maresciallo al sig. Audiffret-Pasquier, presidente del Senato, avrebbe prodotto molta irritazione nel gruppo dei costi- tuzionali. RR IL BILANCIO DEI LAVORI PUBBLICI La discussione di ieri intorno al lancio dei lavori pubblici non andò per- duta, nell'interesse del paese, A un di- scorso pieno di savii arvertimenti del- l'on. Spaventa intorno al modo di re- golare per legge i tramacais, argomento vitale sul quale ritorneremo , è succe- duto quello dell'on. Zanardelli. Questi si ora punto d'alcune allusioni del rel tore del bilancio del ministero dei lavori delle più gravi. Mutare un ministro dei lavori in un ministro dello finanze; ri- durre la sua azienda a una spocio di pessima Cassa di risparmio, non è liove appunto, L'on. Zanardelli ha fatto bo- nissimo a rispondere, e piacque il tuono scherzoso ch'egli ha adoperato. Quando gli avversari si lasciano co- gliere in così grossi errori, perchè si mutano, senza bisogno, in censori, hanno l'obbligo di conoscere a fondo il loro tema. Ma ieri fu provato a chiara luce che l’on. La Porta non lo cono- sceva e che i grossi battaglioni dei mi- lioni da lui accumulati non si erano al- lineati nel suo cervello con un’ analisi precisa ed esatta. L'on. Zanardelli ha mostrato che il ritardo nei pagamenti non significava Il conto Andrassy parlò poi dell'alleanza re imperatori 0 conchiuso collo seguenti parole, cho furono applauditissimo: € La monarchia dispone liberamente dei suoi de- stini, lo si può afformaro sent more, ‘o sîon rÌ la alcuno Stato in Earopa il qualo possa contore con maggior sicu- rezza che sì avrà riguardo ai suoi giusti ed oqui interessi. Vi sono potenze cho forso possono farlo ugualmente, ma non però pi di noi. » Quanto allo osservazioni del conto Srà- chen sul trattato di commercio colla Ru- menia, il conto Andrassy diodo lettura di alcuni dispaoci confidenziali cho non deb- bono essere pubblicati nol Libro rosso. Egli si dichiarò assolutamente contrario al pregiudizio secondo cui l'Austria-Un= gheria non abbia a cuore il benessere ed il pacifico sviluppo dei popoli cristiani de- l'Oriente, 3 che sia suo interesso che la ia rimanga vamutata nello stato în cui si trovava prima che scoppiasse il mo- qualo risulti nell' ultimio docennio ,, por la strada nazionale, parallela alla ferroviarin, © chio diventerà naturalmente provinciale. Il contratto di concessiono dura novant'anni e la nuova linea dev" essere compiuta entro il termine di dodici mesî. Il tracciato per= corro una lunghezza di quasi tredici chilo- metri, dei quali undici da costruirsi e duo all'incirca con percorrenza sull'attanlo bi- mario della linca Udine-Treviso. La pro- priotà resta, como ben s' intendo, alla So- cietà vaneta di costruzioni, cho guata di atti Giornalieri d'andata e ritorno, A Bassano incontra molto favoro la can- didatura di Giuseppo Massari, jl quale ri. tornando in Parlamento, darà forza al par- tito sotto la cui bandiera militò sempre con onore. Il Massari è uno di quelli cho la riparatrico progressoria ha con tanto più accanimento combattuto in quanto che trat- tavasi appunto di autorevole, stimato e te- muto avversario, o questo è uno dei mag- giori titoli per raccomandarto alla sa della Università, così paro a mo cho i rap- presntanti del Consorzio universitario ab- Biano Il diritto di pretendero chu lo Stato faccia più o meglio là dove volontariamento concorrono nell'interesso scientifico del passe. Gapirei pertanto il do ut ces în bocca al Consorzio universitario di Torino, ma non 50 capire cho si possa in simile congiun- tura quasi chiudore gli occhi per poter pro munziare un date obolum Belisario ! Dirò di più. Perchò l'on. Cerosa non è egli entrato più addentro nella quoitione dello Università ? Porchò discentralore, como egli professa di essoro, non ha virilmente chiesto che nell'interesso della scienza in Italia si vonga una buona volta a sciogliero l'intricata matassa doll'insegnamento supo- riore? Non sarebbo riuscito? E che importa ! Gutta carat lapidem o le suo autorevoli parole avrebbero forso rammentato alla Camera un ordino del giorno cho chbi l'o- | nove di firmaro cogli en. Marselli, Man- quali sono gli interessi europei, che pubblici, l'on. La Porta, di cui i giornali | per Ja massima parte un ritardo nei la- | vimento. Re frin ed altri egregi colleghi, quando ci sem- FAustria-Ungheria difenderà d'accordo | amici del ministro dell'interno averano | vori, ma pigliava qualità da motivi af-| « Mi maxca n. crt ORIO | i Mi Tea ai ono demenicare Cbrò che il ministro Bonghi troppo larga colle potenze sottoscrittrici del trattato | caniato lo lodi. A leggerli pareva che | faito diversi. Si corre già su molto for- | 1? %0rEso, bi coormnane an Una INTRA | Lai Bali da un omo che; dotto di nsga | E/9410_În favoro di nuovi Istituti per gli di Parigi, e quali gli intoressi speciali atenei che essa difenderà da sè stessa. Così sarà bone far notare che la formula dello statu quo migliorato è pure voluta dallo stesso gabinetto in- glese, contro il quale si scagliano con santa ira i giornali russi, ed era la base della famosa nota Andrassy che fu accettata dalle potenze e non re- spinta dalla Turchia. È probabile che al quartier goneralo russo avrà un sue- cesto T'ilarità questa proposta per un ritorno a un programma così. dimesso per parte della Russia. Le informazioni odierne accennano all'agitazione crescente in Ungheria e i dispacci di ieri recavano il sunto d'un arlicolo del Morning Post, hellicoso oltre misura. Ma vediamo come la stampa russa, insuperbendo pei successi ottenuti in Asia e in Europa, giudica dal suo canto la polilica delle potenze | non pienamente benevole al governo moscovita. Ecco come la Gazzetta di Pietroburgo, che gode riputazione di esser mollo più moderata del Golos e della Gazselta di Mosca, parla dei do- veri della Russi So in questo momento, allorchè i nego- ziati diplomatici sono incomineiati, la Rus sia non ottiene la liberazione della Bulgaria, il pagamento d'una contribuzione e l'esten- ‘sione dello nostre frontiero in Asia; se i nostri nomici , l'Inghilterra © 1' Ungheria, fanno abortire le trattative, allora la Rus ia sorgerà, non come liberatrico degli ma como esccutrico incaricata di punire gli inglesi e gli uszaoresi ribaldi. Gli atessi regzimenti di cosaochi che in quest mento operano con un'apparenza di nell'Asia minore © nella Bulgaria, sì get- e de ° APPENDICE NAUFRAGIO e SALVEZZA (dall'inglese) Margherita non badò a quanto vi po- tesse essere d'irragionevole in questo discor: non cerchiamo la logica o la ragione nelle appassionate supplica- zioni di un moribondo; troppo ci acqora soltanto la rimembranza delle cento op- portunità lasciato sfuggire di compi i desiderii di coloro che sono per la- sciarci; e se in quegli istanti ci doman- dassero la folicità di tutta la nostra vita futura, non sapremmo ricusarla. Ma cotesto desiderio della madre era si naturale, si giusto, che a lei parve, tanto in rigaardo all'inferma quanto al fratello stesso, dover passare sopra a ogni considerazione di pericolo e fare quanto stava în lei per ottenere che fosse adempiuto. 1 grandi occhi della madre si fissa-: muove rivelazioni e nuove scoperto si fossero fatte dal relatore per la prima volta © quasi lo s’invocava a salvatore dei lavori pubblici manomessi nel regno. Era troppo e si oltrepassava il segno anche per diari usi a lodare senza mi- sura e senza parsimonia soltanto i loro amici personali. Non potera e non do- vera tacere l'on. Zanardelli ; poichè in queste difese aperte di un ministro sceso dal potere dinanzi alla Camera è uno dei pregi principali del sistema rap- presentativo. L'on. Zanardelli ha par- lato senzira e senza sdegno, condendo le sue ragioni con quel sapore umori- stico, che foco perdere la calma al suo avversario e foce apperire ancor più do- bole la sua risposta. 11 relatore del bi- lancio rimproverava il già ministro di non avere speso lo somme assegnate | poi lavori pubblici, come i nostri let- | tori avranno potuto desumere dal re- soconto della seduta. È la solita accusa, che si lancia con la solita facilità. | L'on. Zanardelli ha reso un serrigio al paese mettendo in chiaro le cose. si tratta di un problema leggiero I° impo- staro nel bilancio del ministero dei la- vori pubblici i milioni a centinaia per | non ispenderli che a decine, sarobbo dun doppio inganno e un doppio danno. Primieramente s'illuderebbero le po- | polazioni e si ferirebbero nel più vivo dello loro aspirazioni, educandole alla speranza di veder compiuti a tempo i (lavori, i quali malgrado della spesa vo- | tata, non volgerebbero a maturità. Ora vano su lei dilatati e supplichevoli, mentre le labbra biancho o tremanti avevano un'espressione quasi infantile. Margherita lo rispose : — Siate tranquilla, mamma ! Scriverò | stasera stessa, e sono certa che Fado- rico partirà subito appena saprà il vo- lerio, come sono certa della mia esistenza. Siate sicura che lo vedrete, quanto si può esserlo di cosa al mondo. — Oh, Margherita! La posta parto alle cinque; non_ potresto scrivere su- | bito e spedirla ? È si poco il tempo che mi rimane! Non perdete una posta sola! Questo indugio appunto può decidere ch' io non lo vegga! — Ma il babbo è fueri, mamma. — Il babbo è fuori! E che per ciò? Vi pensate forse ch’ei mi negherebbe l'adempimento di quest’ unico desiderio? lo non sarei malata, non sarei mori- bonda se ei non mi avesse tolta da Helstone per condurmi in questo posto malsano, buio © tristo ! — 0h, mamma! — Sì; gli è pur vero, Egli stosso lo sa; lo ha detto tante volte. Ei farebbò per me qualunque cosa : credeto che mi ‘orrebbe ricusare quest’ultimo deside- rovie, per le quali il pagamento della costrazione non è fatto ancora. E non si è fatto, perchè non si è potuto farlo. Anche su questo punto lo dichiarazioni dello Zanardelli furono giudicate assen- nate e giudiziose. Ei non approva l’arte piccina di governo, la quale consiste nel compiere i lavori e nel ritardare i pagamenti. Lo Stato dev’ essero un fo- delo ed esatto pagatore, poichè solo a questo modo ei cura la vera economia è l'impiego diligente del pubblico denaro. Ma vi sono dei ritardi nei pagamenti che hanno la loro radice in liti pen- denti o in altri molteplici motivi che egli lia analizzato con grande accura- tezza. L'on. Zanardelli non solo è escito il- leso, ma viltorioso in questa scaramuc- cia, ed ha lasciato negl'imparziali di ogni parte della Camera la persuasione del lango studio e del grande amore col quale ha cercato i servizi della sua am- ministrazione. E al suo avversario di ieri sicuràmente il grande amore non corrisponde al lungo studio. enni LE DICHIARAZIONI DEL CONTE ANDRASSY Nei giornali di Vienna del 10 troviamo il testo delle importanti dichiarazioni fatte il 9 corrento dal conte Andrassy alla Dele- gazione ungherese, Si noterà che il telegrafo ce no aveva dat> un sunto poco esatto, e foce quasi credere che Îl canceliiere austro- ungherese avesso detto l'opposto di quanto disso in realtà. Riferiamo la versiono del Frendenblatt, che crediamo la più esatta: e eee eee eo rio... o preghiera, se pure così volete chiamarla ? E poi, Margherita, Ja bra- ma di vedere mio figlio s'oppono tra me e Dio ! Jo non posso pregare finchè non ho ottenuta quest’unica cosa. Nol posso, davvero ! Non perdole tempo, cara Mar- gherila | Scrivete adesso, subito! Allora ci potrà esser qui! potrà esser qui fra ventidue giorni! Perchè ei verrà di certo. Nè fani, nò catene potrebbero trattenerlo. Fra ventidue giorni io ri vedrò il mio figliuolo ! Ella ricadde addietro sul canapò o, per alcuni istanti, non pose mente a Margherita che si copriva gli occhi con le mani rimanendo immobile al mede- simo posto. — Voi non scrivete ? — le disso sua madre alla fino. — Portate a me penna @ carta; mi proverò a farlo io stessa. S'era alzata a sedere così dicendo ed era scossa in tutte lo membra da un tremito fobbrile. — Aspeltate che rientri il babbo. Aspeltate di chiedere a lui il. miglior modo di farlo. — Mo l'avoto promesso, Margherita, poc'anzi ! M° aveto detto ch' egli ver- rebbe. — E così ridico, mamma, ne son rasa PRNDESSE LO @STATU QUOP DELLA Tuna rst sexso. Per cooperare, intendo non già collo parole, ma coi fatti; © mi devo chiedere sc potrei esporro lo forso dolla monarchia per uno scopo, alla cui possibilità ed «quità, lo affurmo ardita- mente, non credo nessun uomo di Stato in Europa, e neppure gli uomini di Stato tur- chi. (Sensazione) < Il ministro descrive quindi como co- minciò il movimento, anni orsono, come esso derivò dalle circostanze e da condi- zioni cho il sultano stesso (0 ciò. risulterà dal Libro rosso) riconobbo abbisognaro di un miglioramento radicale. Si vedrà pure, egli disse, cho noi ci siamoquanto più era possibilu estranei ad ogni ingerenza o con quale gra- titudine la nostra condolta era stata rico- nossiuta ancho dalla Turchi < Il conte Andrassy confutò quindi la voco erronea, diflisa specialmente in Ungheri che la monarchia agisso sotto la pressiono d'una potenza qualsiasi. Vi fu un uomo fe- nomenalo il qualo la dichiarato cho senza il suo consonso non si sparerebbo un rolpo di cannono in Europa. Ma anche quosto grando uomo giunse sino alla parola ma non aveva îl potere di mantenerla. < Non possiamo neppure noi impodiro che in Europa si faccia Ja guorra o non te tiamo neppuro di regolare da noi soli le sorti di questa parte del mondo. Non v'ha in Europa nessuna potenza che porsa intra- prendero ed effottuaro qualcho cosa senza doli'altra. < Ma così puro non v'ha nessuna potenza che potrebbe senza di noi intraprendere la soluziono della qu'stione d'Oriente; oggidî ropei d'accordo coll'Europa; quanto ai no- atri, li difenderemo noi stessi. » = estesa) certa. Non piangete, cara madre mia Scriverò ora subito davanti a voi; la lettera sarà spedita prima dello cinque 0 so il babbo ci troverà alcuna cosa a ridire, potrà riscrivero... non ci co rerà che un giorno solo. Oh, mamm non piangete così, chè mi strappate il cuore! A poco a poco la signora Hale ealmò i suoi isterici singhiozzi, e stetto a guar- dare la figlia , montre questa scriveva una lottera ripiona. d'urgenti sollecita- zioni, la suggellara in fretta , accioc- chè la madre non domandasse di ve- derla; e poi, per maggior sicurezza ed a preghiera della signora Hale stessa, usciva per recarsi a impostarla ella stessa. Ritornava appunto a casa, dopo averla impostata, quando il padro suo la rag- giunse : — Di dove si viene, la mia bella sor- vettina ? — Dall'ufficio postale... ho impostato una lettera per Federico. Oh, babbo! forse ho fatto male, ma la mamma fu colta da una brama sì appassionata di vederlo!.... disso prima , che so lo ve- desse, potrebbe forse guarire ; poi che doveva vederlo prima di morire... Non volontà © robusto ingegno triottismo, ch'egli possiedo in grado così alovato, rendersi degno del mandato che gli confidoranno i suoi nuovi elettori. Fui oggi a visitaro la nuova sala del Consiglio provinciale. Il valente pittore sav. Carlini ,, chiamato appositamente da Vonezio, dove godo meritata rinomanza, si è distinto sopratutto nel grande quadro del soffitto , che figura la cacciata di Pagano, vicario imperiale del Barbarossa, fatto che, como dico il Sacchetti , onora la città no- stra perchè fu prodromo, anzi sintilla allo tto della sompro memorabile Lega lom- barda. La nuova sala sarà presto inaugu- rata, perchò ora più non vi manca che ul- timaro i lavori di stucco. Ancora si va discorrendo dell andata a Roma dell' illustro prof. Vanzot:i ‘© sapete porchò ? per scoprire quale sia procitamento l'ammontare della somma percopita in so- guito dello suo visit al Santo Padro. A tranquillare tutti coloro che anelano di co noscere il vero, dirò cho il chiaro scicn- ziato non ebbo, nò avrebbe voluto avere, alcun compenso pecuniario. E basta, L'INSEGNAMENTO SUPERIORE Dallon. Di Sambuy riceviamo la se- guente loltora : saprà, col pa- Roma, 42 dicembre 1877. Egregio signor Direttore, In un giornalo di Torino ho lotto ieri sera, in ertenso, un discorso pronunciato alla Camera dal deputato Cerosa, por chis deto al ministro della pubblica istruzione l'affidamento di maggiori iscrizioni noi fu- turi bilanci a favore della Università di Torino. Premetto che non ho potuto assistoro alla seduta, nella quale l'onorevole rappresen- __————————€——€T€ vi potrei dire quanto insistesse. Ho fatto male? Il signor Hale non rispose subito. Dopo qualche intervallo, lo disse : — Avreste dovuto aspettare fino al mio ritorno, Margherita. — Avevo cercato di persuaderla. — cominciò quella — ma poi s'ar- restò. — Non saprei che cosa si sarebbe dovato fa prese il signor Hale. — Essa dovea pur rivoderlo, posto che lo brama cotanto; e forse ciò lo fa- rebbe anche più bene di tutta lo mo- dicine e chi sa che non le potesso an- che ridonar la salute ; ma il pericolo per lui temo sia molto grande! — E tutti questi anni scorsi, dopo quel tempo, babbo?... — È vero. Ma la disci ha leggi si stretto © rigorose ; è rico- nosciuto talmente che un ufficiale di marina ha d'uopo di essero spalleggiato dalle leggi più severe per parte del- l'autorità di terraferma , che jo non credo che il tempo faccia impallidir: l'offesa; non credo si tenga conto degli abusi, dello tirannie dagli ufficiali com- messo, por attonvaro Ja colpa degli in- felici che essi hanno spinto agli estremi. studi suporiori. Può l'Italia mantenero con onore suo 0 vantaggio della scolarosca una ventina di | Università 1 Dovo troverà il personale { sognante, como provvolorà al materiale sci tifico? Ma l'on. Cerosa mi dirà che lo Stato non potrà mai voniro a questa dosiderata ridu- ziono 0 che davanti ai diritti storici di niversità illustri, è impossibile pensaro a chiudorno una dozzina per mantanerno 5 0 6 — il che è già molto — in quolle mi- gliori condizioni che richiedono al giorno | d'oggi © sempre più richiederanno gli scon- finati progressi della scienza. In tal caso, invece di chiedoro qualche migliaio di liro in sussidii, dando ad altri il diritto — con gravo iattara della finanza pubblica — di rivolgergli domanda di eguale © proporzionalo aiuto, diciamo francamente allo Stato di restituire alle Università | a le rendito che loro appartenevano. A questo modo lo Stato non avrà la re- sponsibilità di provvedero male — mi è sfuggito il dirlo — all'insegnamento supe- rioto, a so poi por lodovoli di emulazione e gloria lo cento città d'it lia vorranno, lo une conservare, lo altro crearo Università, la concorrenza non po- trà danneggiaro l'insegnamento, avvegnac- chò si sarebbo giunti quasi alla perfezione, gioò al sistema tedesco dove lo Stato lascia fare o, vigilo sontinella, sta soltanto alla porta per dar gli esami a chi vuol escire laureato, Questo io chiamo discentramento.. ma della troppo lunga lettera debbo chiederlo scusa, egrogio Direttore, nell'atto di prosen- tarlo l'ossequio dell'antico colloga e devoto amico i bei E. Di Sasarr Deputato al Parlamento. e _——————————— Epperò non badano a tempo, non ba- dano a spesa, spediscono upposta delle navi ad impadronirsi de’ colpevoli, la cui taccia rimane viva e sanguinosa finchè non sia lavata da) sangue. — Oh, babbo! dunque io ho fatto male! Eppuro mi sembrò di doverlo fore in quell'istante ! Mi parve che Fo- derico stesso avrebbe voluto correro il risohio !.... — Sì, certamente! Così avrobb' ei fatto! così devo fare! Ed io stesso, Margherita, sono lioto cha la cosa si ita in tal modo. Jo avrei puro esitato finchè forse sarobbe stato tardi per pro- durre qualche buon frutto. Cara Marghe- voi aveto agito como si doveva ; effetto non è in nostra mano. Ma a lei quella descrizione del padre circa il modo onde le ribellioni eri punite l'avoa fatta raccapricciare e ai terriro. S'ella stessa avesso attirato il fratello a casa per fargli scontare il suo errore col proprio sangue ! Conobbe puro che l'ansietà del padre era molto maggiore che dalle suo ultimo parole incoraggianti non trasparisse 0, pren- dendo il suo braccio, ritornò seco a casa mestamente e pensosamente. (Continua) ————++—++——»—__—....--_EF_TTPU WVOUVv_—»»Pr -————r' 1—+--+-—-—+-=-=—+-===tT- = PARLAMENTO ITALIANO: SENATO DEL REGNO Seduta du 12 dicembre. (EB della Sessione) Presidenza del presidente TECCHIO. La soduta è sporta allo ore 3. Leggesi ed approvasi il processo verbale della tornata antecedente. accordano dieci giorni di congedo al sonatore Pepoli, per motivi di salute. comunica un progetto d'iniziativa parlamentare trasmossogli dal presidento della Camera doi deputati, relativo alla li- quidazione della pensiono ai militari ex- pontifici © loro assimilati. L'ordine dol giorno reca fl seguito della discussione del progetto di legge aul Codice sanitario. Si logge l'art. 15, che riguarda posiziono dei Consigli sanitari pro Dopo brevi osservazioni sì sospende l'ar- ticolo, in seguito a proposta del senatore ti: passa all'art. 16, che riguarda le fun- zioni del segretario del Consiglio sanitario. ‘non approva cho uno dei mot del Consiglio provinciale sia letto dai proprii colleghi a le funzioni di segretario del Consiglio stesso, come vuole la Commissione. Propone inveco cho il medico sanitario abbia lo attribuzioni di sogretario dol Con- siglio 0 facoltà di voto consultivo. memi (relatore) adoriaco che il medico sanitario sia il segretario del Consiglio, ma non accolta ch'esso abbia facoltà di voto. mm st rinunzia alla seconda parto del vendamento. In questo senso si modifica 0 si appro la prima parto dell'articolo. Parlano quindi i senatori Berti, Pala- aciano 0 Casati, il qualo propono la sop- pressione dei due ultimi comma dell' ar- ticolo. La proposta dol senatore vata. Approvasi altresi. l'articolo 13, sospeso. $ approvano anche gli articoli 47, 18, | 40, 20, 21 0 22 concornenti lo attribuzioni | dei Consigli provinciali sanitari. passa al capo V, che tratta della com- posizione dei Consigli sanitari municipali. | 1 tro articoli di questo capo sono appro- vati dopo breve disenssione. Si passa al capo VI, cho vieno puro ap- provato. Vieno in discussione il capitolo VII, i die ati è appro rimasto L'articolo 20 è così concepito: ico-presidento el i componenti del o superiore di sonità sono nominati dal Re sulla proposta dol ministro dell'in- terno, escettuati tre medici, dei quali duo saranno proposti dalle Facoltà mediche ed uno dalle Accademie di medicina. < Il vice-presidente © dei membri componenti i Consigli sanitari provinciali sono nominati dal ministro dell'interno s0- vra proposta dei prefetti; l'altra metà dal “onsiglio provinciale < 1 componenti dei munali sono nominati nale; il vico-presidento dal < I membri ordinari doi Consigli durano in ufficio per un triennio, sì rinnovano so- | lancio, del quale voterà in favore. sidorazioni intorno alle opere idrauliche ano CAMERA DEI DEPUTATI Seduta del 12 dicembre. (100» della Sessione) Prosidonza del Pri La seduta è aperta a oro 2. Si dà lettura del processo verbalo dolla tornata precedento o dol sunto dello peti- zioni. votano richiama l'attenziono della presidenza sulla necessità di affrettare i lavori della Camera, affino di evitaro sercizio provvisorio dei bilanci. Si avvici= nano le vasanzo di Natale e mancano dello Relazioni di bilancio. enti loro lavori. Il N: ica e se la in Natale, si può confidare nol patriotismo di tutti o spocialmente della maggioranza cho sostieno ministero. i debba fa ho inteso di dire cano delle Relazioni. micerzma (ministro doll interno). governo ha fatto il suo dovero presentando i bilanci oi progetti a tempo. ma, La Commissione goneralo dol lancio lavora tatto il giorno e cinque lanci furono già approvati. micorzma. La Commissiono vuol faro studi infiniti... (ON! 0h! rumori). rmrn. La Commissione fa il suo dovere. Commissione go- ra dico che ha già approvato quasi tutti i lanci. Essa procede alacremente nol suo voro © niun appunto può esserle fatto. mavini chiodo l' urgenza por una poti- zione mimsav o negli stipendi degl’ cel nuovo anno. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione generalo del bilancio dol mini- Late o dei lavori pubblici. mnes. La parola spetta all'on. Bacca- dichiara che non trascinare da preoccupazioni estraneo al necessarie in cattive lo condi: Dice che anch lia, e dimostra quanto di alcuni fiumi suo uticio, Loratoro espone ilelle cor necessità © sui mezzi mi porti. sull’amministrazione in generale, crili cho inceppano il movimento au lagnanze. li dell'attuale sistema di contabilità Parla dell'ordinamento del genio ci tagli amministrativi. Parla puro dolla spesa pel personale del ualche osser- genio civile, rispondendo a vazione del relatore del bilancio, Conehiude invocando dal presidente Consiglio strazione vanta CRISPI. lo spero che i relatori all'etto- lalo è una festa Camera vorrà lavorare L'on. presidente mi ha falto i mettermi fra i cattolici, Io non Jo va canze, ma ho constatato il fatto cho man- presenta la relazione sul pro- i legge per aumento di un socondo sognanti degli istituti tecnici. Chiede ed ottiene l'urgenza | affinchè questa legge possa andare in vigore | i porti, tutti indistinta. mente, sono in poco prospero condizioni. Nessun porto adempie convenientemente al iderazioni sulla provvedore ai glioramento delle condizioni idrauliche e qualche osservazione sul bilancio e ndo certe lentezze burocratiche © certi sistem ninistr tivo, producendo nel paese malcontento e Jostra i difetti e lo lungaggini lee no nota i difetti, entrando in minnziosi det- va riforma di tutta l'ammini i lavori pubblici, affinchè questa apprezzamenti, ancho per accelerare i lavori della Commissione del: bilancio, la. qualo si sobbarca ad un lavoro voramonto faticoso. Ripeto che si limitò a considorara le cifre dei capitoli © lo variazioni, senza entrare in apprezzamenti. marmerza (presidento del Consiglio) ri- sponderà brevemente allo vario raccoman- dazioni. Comineierà dalla questione dei tram- ivays sulla qualo parlarono gli onor. Gorla o Spaventa. Sgraziatamente, finora non vi sono che otto domando per concessioni di tramrvays. So le domando venissero numerose, non sarobbo da allarmarsi, anche so ci troviamo in uno stato exlege su questo argomento. Il movimento dei tramirays sarebbo con- fortanto como segno della prosperità dello popolazioni e dei comuni, 0 sarebbo giove- volo per le finanze comunali o governative. È vero però che ci troviamo senza leggo @ cho la giurisprudenza variò nel ministero ori pubblici. Le regole della polizia non possono applicarsi ai tram- rcays, © un progetto di logge, informato a liberali, sarà presentato al Parla- Ve n| L'on. ministro dichiara all'on. Bertolini gho nel progetto di logge sullo convenzioni ferroviario sarà provveduto alla questiono da lui accennata. L'on. ministro rispondo poi all'on. Billia» Dico che la spiegazione della riduziono dei 17 milioni è data negli allegati al bilancio. La Società dell'Alta Italia ha fatto lo sue proposto, ma non potovansi contemplare quello cho vanno al di là del 1° luglio, o- poca della scadenza della Società. 1 preav- visi di essa non concernono speso neccs- sario, ma utili, ed è naturale che lo Stato limiti le spese utili alle proporzioni dello finanze dello Stato. Colla somma ridotta si provi derà allo speso utili. n può diro so vi sarà compresa la spesa per la staziono di Udine. Riconosco però l'importanza di questa staziono e po- trebbo guarentiro cho vi saranno fatti i miglioramenti tutti che merita una stazione di prim'ordine, dalla qualo si diramano duo importanti linco internazion | Circa la dogana internazionale pondono trattative coll’Austria. La questione è deli catissima, Il ministero non mancherà di fer- mezza nel difendere gli interessi nazionali 0 so i de dell'on. Billia non saranno soddisfatti, non si potrà imputarne la scarsa fermezza del governo. Di ciò può dare al- Billia la più esplicita promessa. L'on, ministro esamina poi lo osserva- zioni dell'on. Baccarini e gli chiedo come wai si possa oggi ponsaro a stanziamenti di enormi somme per cporo idrauliche, pro- prio alla vigilia di stanziare continafa di milioni per le ferrovie. L'onor. ministro dico cho è pendento una riforma nella leggo di contabilità © l'o- norevolo Baccarini potrà proporno tutti gli emendamenti che credo opportuni a sompli- ficare l’attuale sistem Lon. ministro parla della riforma dol genio civile 0 dico che ha nominato una Commissione, perchè studi un progetto di riforma, che dovrà esser seria + durevole. L'on. ministro passa 2 rispondere all'o- norovole Baccelli, ricordando quanto fu fatto dallo precodenti Btaministrazioni pol boni- ficamento dell'Agro romaro. Prometto di studiaro il progetto desiderato dell'ono- revole Baccelli. del RA a (relatore) rispondo ad alcuno osservazioni © raccomandazioni degli ono- revoli oratori che presero parte alla di- no. bi. di la hi occuparsi della quostione | nasio ed allo Scuole tecniche stesso del Liceo, ed espresso ripetatamento la sua soddisiszione per l’ordino mirabile che vi regna, promettendo ui tornarvi por assistero a qualche lezione nello vario classi. Questo ite dello autorità allo Scuole fanno beno agl' insegnanti cd agli alunni eni vorremmo che fossero ancha più fro- quenti, Ricoviamo o pubblichiamo con piacero una prima nota di offerto raccolto a heno- ficio dell'istituzione in Roma di una Casa provinciale di lavoro ed Ospizio di men- dicità: Duca 1). Leopoldo Torlonia L. 200 Cav. Pietro Guerrini > 5 6. 0. >» 10 Luigi Falloni » 5 Avs. Augusto Golombo » 10 Dott. Gaetano Scarafoni » 5 Luigi Negri » 10 Ercole F » 10 S. A. la principessa Margherita, in que- sti giorni, ha visitato parecchi dei migliori magazzini della città. Oggi è discesa al negozio dei signori An- nibale o Filippo Cagiati e vi si è tratte- nuta lungamente. Leggiamo sulla Vooc « Jl miglioramento della salute del Santo < Padro continua © progredisce, » La sera del di 41 corrento chbo luogo l'annunciata adunanza della Camera di com- mercio ed arti di Ri Comunicata dapprima Ja rinuncia del pr sidente, comm, Giusoppo Guerrini , la Ca- mora apprezzando i riguardi di delicatezza, da cui chbo causa Ja rinuncia medesima, l’accottava con dispiacere, esprimendo al cessato presidente un voto ‘unanime di ri- conoscenza © di ringraziamento, o risolveva di procedere alla nomina dol successore nell'adunanza ventura. Oggetto di discussione era quindi il pro- getto di leggo di cui è în voco la presen- tazione al Parlamonto, per la riduziono della circolaziono cartacea degli Istituti di emissione per azioni , tra i quali è come Nioni. Dopo una lunga o viva discussione sul provvedimento indicato, il cui solo annun- cio è bastato a conturbaro il commercio di una gran parto della penisola o quello in ispeoie di Roma o della provincia romano, e la cuî applicazione nello presenti condi- zioni economiche avrebbe per effetto im- mediato di gittare il paeso in gravi angu- stie, la Camera deliborava la convosazione di un'altra adunanza al di 49 corrento per Stamano 12, l'egregio avvocato car. Lo- | renzo Franceschini ha incominciato un corso libero di lezioni di giurisprudenza o diritto penalo nella Università romana. Il primo toma da lui reso a tratlare 0 cho. proso- guirà nelle sucessivo lezio1 mercoledi dallo 42 all'4 pom. nistrazione popolare della giustizia, toma cho a tutti dovo interessare perchè a tutti devo star a cuore la pubblica © privata curezza © di veder sempre meglio tutel la tranquillità o l'ordine nella società 0 la sicarezza e i diritti doi singoli individui che formano la società stessa prima leziono , trattò il Franceschini del presa la Banca Romana, la cui circolazione | verrebbo ristretta non meno cho per 21 mi- | prendero in essa lo sue risoluzioni defini- | tive, dopo la nomina del nuovo presidente. | | maggiore di anni 0. Premio della Società, Primo giorno, giovedì 21 marzo. — Ominitum. — Corsa di cavalli o'cavallo di ogni razza o pacso di anni 3 ed oltre. Pre- ai%a della Società L. 2500. Entrata L. 420. Distanza da percorrero metri 3500 circa. Peso: Per cavalli di anni 3, chil. GL; id. di anni 4, chil. 04; id. di anni D, chi- logrammi 07; id. di anni 0 0 di età mag- giore, chil. 08. Corsa reate, — Premio L. 4000 destinato da S. M. il Ro por incoraggiamento di ca- è cavallo di anni 4 nati od allevati nella provincia romana. Entrata L. 120. Distanza da percorrere metri 1000 cire: Peso: Per cavalli di anni 3, chil. Di; id. di anni 4, chil. 03. Lo cavallo ed i castroni porteranno chi- logrammi 3 di meno. Le cavallo ed i cavalli che avranno vinto altro premio nell'annata în corso in Italia porteranno un sopraccarico di chil, 2 poi cavalli o cavallo di anni 3 o di chil, 3 per quelli di anni d. Corsa con ostacoli (Steeple-chase) di ca- valli o cavallo nati od allevati in Italia di anni 3 ed oltro. Premio della Società liro 2000. Entrata liro 120. Distanza da por= correre metri 3500 circa. Peo: Por ciascun cavallo chil. 08. I cavalli vincitori in ugualo corsa negli anni precedenti porteranno chilogrammi 4 di più. Corsa a salti dì siopi per cavalli 0 ca- vallo d'ogni razza o paese. (Gentleman- riders). Promio: un oggetto offerto dallo signore. Entrata L. 100. Distanza da per- correre metri 2000 circe. Peso per ciascun cavallo chil. 71. 1 cavalli italiani porteranno chilogr. 5 di meno. In questa corsa avranno luogo sei salti di siepi. Seca giorno, sabato 23 marzo, — Corsa di cavalli intieri o cavallo nati cd allevati in Italia dell'età non maggiore di anni 4. Promio offerto dal ministero di agricoltur: industria e commercio , L. ‘3000. Entrata L. 100. Distanza da percorrere metri 2500 circa. cavalli interi, chil. 54; per lo ri di un promio 3000 o più nell' annata in corso portoranno chil. 2 112 di più. Il cavallo che arriverà secondo, ricoverà tutto le entrato, meno una da rimanere como fondo di corse. (Osservazione sul sopraccariro di peso come alla corsa Reale (1° giorno). Steeple-chase del Lazio. — Corsa con ostacoli per cavalli o cavallo nati od alle- piemontese; como lo chiamavano a' suoi dî, era stato sepolto nel sepolereto della So- ciotà del Rosario nella chiosa della Mi- nerva, 0 nolava cho il Pussino pensò tosto a lavorare alla sua tomba, ma cho nò al- lora, nò mai il pensioro venno eseguito, cosicchè nò in Piemonte, ma. torra natale, nò in Roma dove visso la maggior parto della sua vita a benofizio dello arti o dello antichità, nè fra lo pareti dell'Accademia Lincea, dolla qualo avova preservato lo re- liquio, serbano ricordo di lui, S. A. R. il duca d'Aosta con delicato @ piotoso into: dimento vollo pagato siffatto debito alla memoria dell'uomo benemerito, o fattono scolpino il busto dall'egregio Rossetti, no fo' dono all'Accademia dei Lincei, cui il preeidento Quintino Sella lo. presentò nol- l'adunanza plenaria del 2 dicembre con questo parolo : < Il nostro Consiglio di amministrazione ha, com'era suo dovore, fatto a nomo vi stro omaggio degli atti doll'Accada Sì A. R. il principe Amodeo, S. A. si de- gnò di accogliero l'opera vostra con par- ticolare benevolenza. Percorrendo i volsmi accademici, un vivo sentimento di doloreo di soddilsfazione ebbo a colpire il Prin= cipe. Le Momorio del nostro collega Ca- rulti gli ricordavano il casato doll'Augusta Principessa, della qualo egli, o con lui l'I- talia, doplorano l'immatura pordita, o gli dimostravano ad un tempo Ja gratitudine dell'Accademia per i servigi resi allo scionzo, allo lettoro od all'Accademia da Cassiano dal Pozzo. S. A. dosiderò mostraro all'Ac- cadomia tutta la sua stima, o la pario cho prendo allo nostro onoranze a questo illu- stro antico linceo. Indi è cho le piacquo mandarci in dono un busto di Cassiano dal Pozzo, dovuto allo scalpello del valento scul- toro Rossetti. I mioi colleghi vorranno certo apprezzaro la delicato” cortesia del Principo Araodeo. » Il busto vanno collocato nella. grando aula accademica sotto quollo dol principo Federico Cesi 0 sorge sopra una svelta co- lonnetta marmorea, în cui sono inciso que- sto semplici. parolo: Cassianus a putco. Lo scultore Rossetti ritrasso vigorosamenta lc nobili sembianze di Cassiano, conserva teci dalla inciriono posta in fronte allo adiziono principale del panegirico di Carlo del 4064, 0 vuolo essero considerato como un hel lavoro d'arte. = Associazione della stampa periodica Come già fa annunziato, l'assemblea genoralo dei signori che aderirono allo statuto dell’Associazione della stampa vati nella provincia romana, dell’ otà non L. 4000, Entrata L. 150. Distanza da per- | correra motri 3000 circa. Peso: Per ciascun cavallo, chil. 68, | Lo cavallo ed i castroni porteranno chi- logramni 3 di muno. 1 cavalli cho avranno vinto altri stec chases porteranno chil. A di più. Corsa con ostacoli (steeple-chase) di ca- valli o cavallo di ogni razza 0 pacse di anni tro ed oltre Premio L. 3000, offerto r sottoscrizione di alcuni soci del Circolo | della caccia. Li 450. Distanza da percorrere metri 4500 circa. | Peso: Per ciascun cavallo, chil. 71. _ | I cavalli italiani porteranno chilogr. 5 | di mono. I cavalli vincitori negli anni scorsi in | ugaalo corsa porteranno chil. 5 di più. Corsa di consolazione. — Per tutti i valli cho sono rimasti perditori nello corso | precedenti di amboduo i giorni. Premio periodica è convocata per sabato, 15 cor- rente, affine di procedere alla costitu- zione del seggio presidenziale, della Giunta di ammissiono © degli altri uffici sociali. L'adunanza avrà luogo allo ore 8 0 mezzo pomeridiano, in una delle salo del palazzo Sabino , via delle Muratto, n. 70, piano primo, che l'onorevole Di rezione del Circolo Nazionale volle con squisita cortesia mettero per questa cir- costanza a disposizione della Commis- sione provvisoria dell'Associazione. LA SICUREZZA dello strado ferrato ;grogio signor Direttore, Lossi nol suo autorevole giornale del 12 no- vembre, n:309 è soguenti, il racconto dell'aggras. possa riuscire razionale © sollecita. Spera gore rio» paratamente per terzo, e possono pera "Savena dichiara che l'afrmaziono cho | Giri presto gli antichi popoli dell re ene aiono eseguita su Pasqualo Castevotri , cor Ì cho il programma del presidente dol Con- _, o rest. Non polendo daro na reso n. Il, partito da Fir gii i di du | siglio uscirà dalla. sfera accademica por Yi aicno 200 domando por concessioni di 25560 dell CoA Pole, Panino di ele | _ POP questa corsa il peso sarà a piacero ra, 9 corronto. Quest i i one li Sppresso dall'n- | eatraro in quolla dei fatti. tiraimicays non è dell'on. Spaventa, ma sua, CONO della tesine, Gi Go in solo dal | © "99 Si pagherà l'entrata. lerminata dalla sorte ; in appresso È n î ' essa fa applandita non solo dai numerosi giovani che v'interrennero, ma bon ancho da alcuni professori e dall'egregio | presidento della Facoltà. Mercoledì pros- simo, il Franceschini tratterà dolla Afagi- | atraura presso gli antichi romani. | in risposta sd una osseri zione dell'on. prosidente del Consiglio. dico che non nega che le am- Comitato Duca di Marino, presidente — marcheso Luigi Calabrini — conto Carlo Lovatelli — mar- cheso Carlo Origo — Antonio loni — marcheso F. Nobili Meschi — duca di Fiano, wmrs. Raccomanda agli otatori di non dilungarsi soverchiamento in considerazioni estrance al bilancio. La parola spetta al- l'on. Billia. ursa terrà conto di questa raccoma iterà a chis- ulaziono di reato. Ad ogni modo, un fatto di quella npecio sarebbo impossibile di giorno, ma non di notte. Potrobbo oritaraî anche di notte cho mozzo? Colla 1ver xuettRICA !! Fin dal 1970 io proposi la luce elettrica per ni al macchinista, a que- ia proposta fu escomiata. dall'illustro Pa- dro Cecchi, con lettora del 31 gennaio 187ì, che zianità. < Ove il rinnovamento per terzo non possa farsi, il numero cccedento scadrà alla fino del triennio. < Chi surroga un consigliere uscito anzi tempo dura iu ullicio solo quanto avrebbo durato il suo predecossore, » Con pel bonificamento dell'agro romano. Urge però che gli izdogi sieno tolti ed è lieto di vedore clio dall'una o dall'altra parte del Parlamento si voglia far qualche cosa | Nella città santa è naturalo che ia | ranrazzoni propono un emendamento | bitancio, per la capitale. Rende questa lode alla de- ' una Via del Paradiso, ma che, per questa ubblicsi pochi giorni dopo. 1123 maggio, i al primo comma dell'articolo che viene aP- | ‘Chiodo con quale c sì opererà la ra come alla siniatra ‘© so avesso detto | appunto passino do' mariuoli © ‘i commet- Tira, doni nia pencia sil Rule docs provato. È SAT S riduzione da 17/27 milioni della sposa potesse ferire i suoi av- | tano le loro furfanterie è in po' contro l'or- Questo emendamento si cs] le così i îa vi " rdoni al di dine naturalo delle cose, il | preventivata le ferrovie dell'Alta Ita)i perdoni al suo ine | < Il presidente, il vicepresidento ed 1 !"S%olt0 pito Feco como sta il fatto: | , nominò, nedata stante, nia Com- lorazioni su qu componenti del Consiglio superiore di sa- nità sono nominato dal Re sulla proposta | dol ministro dell'interno. » L'articolo 29 è approvato © pure appro» vato l'articolo 28 di cui Ja Commissione proponeva la soppressione. Sono pere approvati il 20 e il # L'acticolo 51 ai esprimo în questi ter mini | « L'esercizio, in tutto od in parte, della | medicina e della chirurgia è permesso sol- | tanto a coloro, che abbiano conseguito un diploma di medico o chirurgo in una delle Università del Regno. < La professione di dentista © di flebo tomo è considerata parte della chirargia, ed occorre, per osersitarlo, diploma xpe- ciale di dentista 0 di flebotomo rilasciato in qualche Università del Regno, » vena propone cho nel secondo comma dì dica: « la professione di dentista e di ficbotomo non può essere esercitata se non | spesa in rapporto ai lavori da eseguirs oratore deplora la sondizione della sta- zione ferroviaria di Udine © deplora tale tanto più che quella stazione ha un'importanza notevole. La stessa Ammi- condizion wistrazione dello ferrovie riconobb proprio interesse, la nccossi mento di quella stazi stanziata una sorma a questo scopo. L'oratore non è mosso a parlare da teressi locali, ma dal generale interesse pubbli Chiedo se l'ampliamento di zione si farà malgrado la ridu somma dei 47 milioni. Domanda inoltre se la dogana interna- zionale al confine austro-ungarico abbia ad essero stabilita nel territorio regno o sul territorio estero. necessità di stabilirla nel territori nale, essendo interosse dell’ dell'amplia= | o venno, porcià, Dimostra la | nazio» | ia di «vere zioni del presidente del Consiglio. mermerie (presidente del Consiglio) sog- giungo brevi parole. mms. La discussione generalo è chiusa, L'ordino dol giorno del cui invitasi il ministero a progetto pel bonificamento dell'agro romano, accottato dal ministro e dalla Commissione, è dalla Camera approv rms, Si passa alla discussi | pitol | Si approv capitoli. Sul quarto fa un’ ossa ine ‘azione stro. del | ternostro, al quale dà schiarimonti | Il pollame, per chi nol sa, como tante legiata «_eculaziona Si fanno incetto nella provincia romana | di galline, di anitre, ocho © gallinacci. Questa merco rinchiusa in angustissimo gabbie giungo in Roma a duo 0 tro grossi speculatori o questi la depositano uci loro magaczini per somministrarla ad indostriali o speculatori di second' ordino , i loro volta la vendono a commerci terz' ordino. ‘Abbiamo riferito tutto ciò per far capire como un mariuolo la notto scorsa sia po- tuto venire in possesso di cinque grossi 0 grassi gallinacci. Egli conosceva uno di questi dopositi di pollami e a notte avanzata con chiavi false vi è penetrato , ha adocchiato una gabbia entro cui stavano chiuse lo cinque best sopracitate, so la è accollata, è via po' fatti ti di | dalla data dol presento programa x tutto mer= colodi 13 marzo, ed in questo ultimo giorno dallo 10 ant. alle G pom. Lo entrato saranno aggiuote al premio di ciascuna-corsa , meno due, l' una cioò del cavallo arrivato secondo distanza cho verrà rodituita, od un'altra da ri: manere come fondo di corse. Chiunquo ritirorà, 0 avrà dalla Commissione divioto di far or- rore il cavallo incritto perdorà la metà della entrata. Tutte lo corso io cui non fossero i mono ire cavalli sppurtenenti a duo diversi pro- priotarii non potranno aver lu fa ogni corna i genflemen-riders. p.rteranno chil. 3 di meno. Assiso con lo qua furono queste tros Si avverto cho cesso sul torreno unissiono per esaminare il mio proget ione, in data 21 luglio 1871, rero favorevolissi Nol novembre atesso anno pubblicai tutti que- ati documenti con considerazioni © nuora pro- posto. Da quoll'epoca a quosta parto la disgrazi sono succedute alle diegrazio: vi sono alcuno diocine di morti ,, gi foriti, o più di un ‘Mu lascismo andaro questo inutili retrospote tive, © veniamo al presento. Il'trono illumiato a luci con tro lumi, posti immediatamenta sul vagono dopo la locomotiva. Un lume sopra il vagono testo, sul piano dell'asso stradale con potere illumiaanto di 2100 cho può illuminare la via inu lel vagono atosso, ma un poco più forza di candelo cinscuno, i quali servono sd illu treno, în modo che il macchinista, anche con van preserta una Ile missione per l' accertamento dei doputa impiegati. Rome, 17 novembre 1877. Pet Comitato tario: duca Di Faso. suoi Ma non avova fatto che pochissimi passi, quando vedo a poca distonza duo guardi dalla parto del confino austro-ungarico, sul proprio territorio, la dogana internazionale, c può benissimo distinguore se la maniglia dall' ultima è chiusa od nperta. Questo sistema sarebbe già in opora, so va da coloro che hanno conseguito Ja matri- cola in una Università del Regno. mratmoni svolgo un altro emenda= mento. rec azzA in sezuito menti propesti, propone il ficolo che viene approvato. In seguito ad un emendamento del sen toro Pantaleoni si rinvia pure l'articol gli omenda» io del Gredo cho il governo italiano, con ura dose di buon volere, potrà minaccia che la dogana internazionale si stabilisca in territorio estoro, oratore attende le di i (no punti © sarà iddisfallo. se potrà dirsi La seduta è sciolta allo 6. Domani seduta pubblica allo 2, PICCOLO. CORRIERE DI ROMA Cho faro? Formarsi era male, tornare in- + peggio, andaro incontro ad esse, io ancora; così prende la risoluzione di affrettare il passo © voltare per il primo vicolo cho incontra. Ma tutto ciò egli lo fa con così cattiva grazia, che lo gnardio gli OSSERVAZIONI METEOROLOGICHE il di 1A Dicembre 4877. Il Barometro è ridotto a 0° 0 al mare, Lyaltezza della stazione è di 40,m 055 Harumetro a mozzodî = 707,3 doplorabilo malinteso tra me diretto genoralo dello ferrovie remane, sig. Do Martino, non avesso mandato a mouto lo trattativa ba incominciate. Confesso che io ebbi torto, ma avea egli ragione ? So il treno avosso la luce elet soguire la grassazioni potrebdo No, assolutamento no ! i is Fallon] ni ila por Ple "ion lia ms lt | Ir Poma Cnboltoriino i dere gra e 00 genre || TTT ire o renne Sri Farghi. forestieri possono esreitre nello RO gompagnato dal drstoro dell Ulicio di sta gotta a trra la paia vuol faginy, || Muebno =: 130 = Minimo = 03 aio sima osi cossrali al pernale ipo Ù to l'arto loro. ; a GI DI Pignetti, © dal presido to ritonuto per un braccio, o fi L'articolo 33 contempla lo pono da com. 2! #amicays 0 alla loro importanza cav. Baldazz, Vidio Jo ‘vario lati del (234 nog spesa in vera odo, {è per la 0 br pormettano ora duo parole silla mac- i nilcarsi a coloro che esercitano la modi. 212% invocando dal ministro aleune di Licco e dol Ginnasio « Eunio Quirino Vi- | “ilaria aperta, giustificaro la provenionza SR cliina cho produce lele + sulla npora di | Solero che cserio Le e Fazioni sull'argomento, nel senso cho sla | sconti - nel Collegio Nomsno , che a0 | i quel pellivsec fa condotto & daro plo» | VO! dominati. Da Est a Su datate | figa e seno per cina tren. : i Ma prega il Senato di volere rio- 2*icurata la più auipia libertà ici comuni | quos'anno cosi numeroso di alunni, da VE ILS LIL mr dalle vera sit, | ,Sflo dol cielo. Cop ‘iano alla sera con dh iaro l'artiolo, “desiderando (I guardasi PSMA costrnziono i questi mezzi dì pro- | dovato quasi tutto esso to, © gi “Ca " x cir di ARE esprimere in! proposito)f) sio ‘pa 89860 economico. | suna anche triplica Ù =: Pioggia in 24 ore. — Oxmn,5 ipore della forza di | a 3 Mi musi civneere, mombro della Sotto | Ognuno isciplina ed | SOCIETÀ DELLE CORSE IN ROMA = as cavalli. La velocità veria da 400 a 1200 gi la i rriniefenentali Commissione dol bilancio, parla por fatto | îl profitto in quasta bella istitrzione cor- ALLE CRASE RO) Moni i ponete | Ae i Are N ero e ti La seduta a actolia alle 5412: personale. rispondono pienamonto alle sollecitudini | rograwma per le corse di cavalli cho | DO! SAR O ati due ostremi. Lo macchine Ladd, Gramme Domani seduta alle 2, Dichiara: d'aver approvata la Relazione La Porta, ma di non aver emesso giudizi intorno ni di lui apprezzamenti. Sì è semprò astenuta dal fare veservazioni sugli doil' doli'egregio preside ed al valore dei pro- fessori. L'assossoro visitò paro la Scuola cipale a pagamento, p ni- varatoria al Gin- | avranno luogo în Roma, al Prati fiscali fuori di porta Pia, gentilmente conoessi dal cav. Bernardo Tanlongo, nei giorni di gio- | vodi 21 o sabato 23 marzo 1878: Duo anni or sono discorrendo di Cassiano dal Pozzo nella R. Accademia dei Lincei Domenico Carutti presentava Îl documento autentico da cui risultava che il’ cavalier è la Dynamo magnetosete'trica Lontin ,, sono intermedie tra questi duo estremi. ‘Nel 1870 proposi l'A/tiance come la mac:hina la più perfotla o che avora 10 anni di prova al faro dell Livro. Il vapore no- to cessario io lo prendeva dalla caldaia della lo- comotiva te un tubo derivatore, che, passandò lungo il fender, giungeva al piccolo crvalio posto nel vagone. Questo siatome non presentava inconveniente alcuno, nò incagliava il servizio di attacco e stacco della locomotiva alla testa dol treno, e tutti gli uomini l'accettarono. Ora però io propongo 1a mia e'etto-magneto- elettrica, che produco elettricità senza moto, quindi senza bisogno del vapora e piccolo co- vallo, e colla sola spesa nocessaria delle punte «i carbone, civè: per tre lazai, della forza com- plessiva di 4200 candele atoariche, centosimi searonta l'rn:!. Questa oc prodtta dl pe trolio costerebbe, in egual tempo, ire, è saio Seite tt d'impianto ? Non è forte! Quin- ila lire n treno, Afeno vacon-saro @ più il e poi i loro comodi Vi può essere chi non approvi uesto mio con- cotto? vada agli altri. fa quattro o cinque inci dai treni diretti @ mano mano si i, senza avvodorseno, treni potranno camminare senza conse, tutti colla luco elettrica. Trattandosi di una cosa così importante, mi lusingo che la S. V. vorrà compiacerni di pub» blicare la presento nel sue autorevolo e diffuno iornale. È ittugraziandola anticipatamente, colgo questa 5 dicembro *877. Sto devotissimo Nobile Mancaxrosio Paxmi a NOTIZIE TEATRALI ED ARTISTICHE — È morto a Conegliano l'illustre maestro Federico Ricci, autore del C' ino @ di altre opero del pari nolis- sime. Di lui parleremo nella prossima rassegna teatrale. — Esco il programma del saggio pub- blico diretto dal maestro Domenico Alari, cho verrà dato dalla Società musicale ro- mana nelle sere del 14 017 dicembro 187 Parte prima Dalla Mersa solonne del maestro cav. Giono= Christe - Kyrie — Coro. — Tersetto, siguora maestra Ma- Antonia. Signori Luigi Morino, Atnibalo 3. Sano ictus — Signore maoni anza Costaggini , Matilde De Antonis. Si- gnori Luigi Morino, cav. avv. Gioacchino Pe- diconi @ Coro, 4. Agnus Dei — 0 Conv. J0ra Matildo Da Antonis im Sancto Spiritu — Fuga — Coro. a » satina — Sip. Gionech 2 Bellini — Norma — Cavatina — Signora Serafina Abrri 0 — Quartottino senza. accompagnamento — Signore Alari, Co staggiai, Ciuffetti, Do Antonis. Meverberr — JI Orocinto Costaggini, Egitto — do da 6. — Deutrice di Teuda — Quintetto — Si- gooro Alari e Costaggini. Signori Morino, cav. Îturluzei, Alessandroni è Coro. Anelie a noi è stato partecipato il malri- monio del cav. Giuseppa Giacosa colla gen- tilo signorina Maria Bertola. Montro augu- riamo ogni felicità all'egregio © simpatico autore del Fratello d'armi 0 del Trionfo d'amore, ed alla sua sposa, siamo pur lieti, fucondo un'eccezione alla regola di non ri- produrre versi, di poter pubblicare 11 se- guente sonetto, che un altro le poeta, il Camerana, indirizzava al suo amico, I lettori, non ne dubitiamo, ce ne grati, F. A GIUSEPPE GIACOSA igoora, rterò fra queta pa Lontan lontano dalla tua dimora, Qui sotto il monte, dova i! vento tnce. iuseppe Giacosa. Quando sarà tua donna o tua signora, Spesso nel pensier mio verrò fra voi Verrò cox gli echi e l'ombre ampie, nell'ora Che diventano tristi i colli tuoi. ‘edrò il bel prato o la casetta, e poi Le bianche logge che îl lcandro infiora; E te assiso, fratello, a' pi Ai piò della tua donna © tua signora. Tu le dirai che la sognosti tanto, E ovunque, o sompre, e che Jolanda 6 Diana, ideal di Fernando o d'Ugo, a il canto di nostalgia montana, E giù nei campi, intanto, nènia flebilo © lont: Coltever'o Parella, 30 settembre 1877. GIOVANNI CAMENANA. ——__—_—_+—_ Notizie Interne È Parti VARI Atroce vendetta. — Pungoto di 3 5 Una terribil ora in via Municipio, tto Ciro Marino amò lunga pezza 0 fu rinmato dalla giovane Cristin ma la costanza non era il miglior. progio della giovanetta, la qualo abbandonò il suo scena di sanguo avvenne i, presso la piazza no giovane, a nome Gaeta Vincenzo, | Mero. I Marino seppo di tali nuovi amori, ma | non vi credette, è sperò a rappaciamento, | Verso le ore sette pom. di ieri, il Gaeta, unitamento alla sua fidanzata © alla madre di Joi, Marra Angola, transitavano per la via Travaccari.. battono nel Marino: agli occhi del rio il dubbio in quel momento certezza; la sua Cristina lo avea vonte tradito! La gelosia genera queta fa velo alla ragione; il Marino dì usano ad una forbice @ vibra furiosa tette due colpi al Gaeta, alla regione in- Rsiaale sinistra, cho lo rendono cadavoro doro pochi istanti, È uell'impoto dell'ira vibrò. pure altri gio colpi. La Cristina rimase ferita all'anca si- nistra; sua madre ai lombi. La ferita di questa è giudicata gravo. L'uccisore, consumata la sua atroco ven- delta , si costituì spontaneamento ai reali carabinieri. BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO Le foreste in Italia, doll' avv. Aronno ‘Rabbeno. — Torino, 1877, Stabilimento eredi Botta. sta oconomica della Sardegna. Anno I. Fascicolo XVI. — Roma, tip. doi fratelli iconomista. Gazzetta settimanale. — Firenzo, tip. della Gazzetta d'Italia. L'ingegneria cieile © lo arti industriali. Periodico tecnico mensile, ottobre 187 N° 10, vol. III. — Torino, tip. Camilla è Bertolero, ATTI UFFICIALI La Gazzetta Ufficiale del 12 dicombre contiono : Rolazione 6 R_ decreto 3 novembre, che ap- prova il regolamento per l’anministrazione sco- Tastica provinci La stessa Gazzetta Ufficiale pubblica il seguente avviso del ministero della guerr: A parziale modificazione delle norme rela ispeosa N, 156, ja 5 luglio ultimo acorso, a pagina 2699, il tare a 70 il numero dei posti da occuparsi da- gli aspiranti al concorso medesimo , ed ba în stabilito cha il tempo utile por dolla domanda. di concorrere al 16 gennaio 1878. dicembro 1877. Roma, li NOTIZIE ULTIME SENATO DEL REGNO Nella tornata odierna venne proso- guita la discussione del Codice sanitario di cui furono approvati parocchi arti- coli ed altri rinviati all'Ufficio Centralo perché no riferisca nella soduta di do- mani. CAMERA DEI DEPUTATI Alia discussione generale del bilancio dol ministero dei lavori pubblici presero parte oggi gli onor. Baccarini Gorla e Tertolini i quali svolsero con- siderazioni o indivizzarono al presidente del Consiglio raccomandazioni su mol- teplici questioni che coll’ amministra- zione dei lavori pubblici hanno atti- | nenza. tadini che siano giunti all' otà d'anni 24, compiuti nel giorno dell'oleziono, o che pa- gino un annuo censo non minore di lire italiano 20. Art. 2. All'art. 3 della succitata loggo 17 dicembro 4810, il qualo determina lo classi dei cittadini ammessi ad esercitaro i diritti olettorali indipendentemente da ogni censo, si aggiungono dopo il paragrafo d: I cittadini cho trovansi iseritti sullu listo deî giurati ed hanno esercitato lo relativo funzioni ; 1 maestri patentati ed esercenti in una pubblica scuola ; I bassi ufficiali congedati che hanno ser- vito nell'esereito nazionale ; 1 decorati per atti di valore militaro; E infine tutti quelli i quali, con attostato di esami o con titoli equipollenti, dimo- strino di possedoro lo cognizioni prescritto nol programma della scuola elementare oh bligatoria. Art. 3, Il titolo cquipollento sarà rila- sciato da una Commissione presieduta dal pretoro © composta del delegato scolastico è del soprintendento allo scuolo comunali. Art. 4. Le misuro graduali dol valore locativo fissato nell'articolo 4 della vigente logge elettoralo vangono ridolto alla metà per lo cifre indicato noi primi tro numeri d'esso articolo, nali del nova, Art. 5. Nell'articolo 104 che determina gli impedimenti all'esercizio del diritto e- lettoralo © i casi d'esclusiono dall'eloggibi- ità, all’enumeraziono di coloro che per con- danna subita non possono essere nà clet- tori nè eletti, si aggiungono i condannati vigonto legge elettoralo, si richiederà che la dichiarazione da farsi al Comuno a sensi del detto articolo, venga non solo presen- tata © ficmata dal dichiarante, ma da lui sottoscritta in presenza degli uffici nicipali, doputati a ricevera lo dichiara» zioni i quali certifichoranno la firma. Art. 7. L'articolo 07 della leggo eletto» ralo 47 dicembre 1800 resta così modi cat Avranno }a presidenza degli uffici prov- visori dei collegi e dollo sezioni elotto= Ilo città dove risieda una Corto d'ap- pollo, i presidenti e i consiglieri dolla Corta pes ordino d'anzianità; i luoghi che non sono sode di Corte di circondari il prosidonto, 0, dopo di lu, i vice-presi dent ‘ordi di Corto d'appello, ed un asses- soro o consigliero comunale, negli altri luoghi, farà l'ufficio di primo serutatore. Il presidi 1 Consiglio promiso presentare un progetto sulla concessione dei (ramways, un progetto di riforma dol Genio l'on. Hac- | istoro, proseguendo l’opera ' inistrazioni precedenti, farà ogni sforzo per dare sviluppo al bonifi- camento dell'Agro romano. Lo stesso on. Baccelli riconobbe poi il merito dei ministeri precedenti per questa ed altro opere utili alla capitalo del Regno. L'ordine del giorno, ieri svolto dol- l'on. Baccelli, con cui invitasi il mini- stero a presentare un progetto di legge per dichiarare di pubblica utilità ‘le opere di bonidcamento dei terreni cir- costanti a Roma, fu accettato dal mi stro e dalla Commissione ed approvato dalla Camera. Chiusa la discussione generale, si ap- provarono i primi tredici capitoli del bilanci COMMISSIONI PARLAMENTARI La Giunta incaricata dagli Uffici di ri foriro intorno al disegno di leggo per spesa straordinaria per l'adattamento del Luzza- rotto di San lacopo în Livorno ad Acca- demia navale, si è costituita, nomi presidente l'on. Varè, segretario l'on. liui © relatore l'on. Maldini, col mandato di proporne alla Camera l'approvazi La Giunta generale del bi è ricon- vocata per domani, per proseguiro la di- scussione sullo stato di prima pravisiono dol ministero della guerra pol 1878, LA LEGGE ELETTORALE Oggi, 42, è stato distribuito alla Ca mera il nuovo progetto di riforma della logge elettorale. L'on. presidente del avviso di metterlo all'ordine del giorno dogli Ufisi per la riunione di domal tina ; ma, dogli stato fatto osse o sarebbe più una sorpresa cho un esame, non essendoci neppur tempo di leggere i documenti che ac- compagnano il progetto nè di rifletterci sopra con quell’accuratezza che la gra- vità del tema richiede, allora ‘venne Camera era di Amante, © strinse vincolo d'affetto con un | rinviato alla riunione degli Ufci di | ordinaria sabato prossimo. Noi raccomandiamo di nuovo ri mente agli amici di venire e di trovarsi sobato negli UfMi. L'argomento è dei | più importanti ; niun depetato potrebbe | esservi indifferento. Il progetto di leggo: | 4. L'art, 1 della logge elettorale 17 dicembre 1800, ove sono stabilito le condi- | zioni richieste perchè un cittadino venga | ammesso all'esercizio del diritto di elettore, | viene modificato nei paragrafi 2 e 4, che | determinino lo condizioni dell'età e del | censo. Saranno di innanzi ammessi ad eser- citare i diritti d'olettoro, fermo lo altre condizioni richiesto'dalla legge, tutti i cit- | T'due elottori più vecchi ed il più gi vano completeranno l'ufficio facendo lo parti di serutatori, L'ufficio, così composto, nominerà il se- gretario, preferendo in tal nomina un no- taio, se va ne sia uno fra gli elettori pre- sen Il segretario avrà voco consultiva. Art. 8. L'articolo 09 della leggo clotto- rale 17 dicembro 1800 è modificato noi se- guenti termini: Il collegio o la sezione eleggo a maggio- ranza di voti tro scrutatori definitivi, to nendosi nota di coloro che dopo questi eb- bero maggior numero di voti, I tre scruta- tori, cosi nominati, insieme al presidente, al primo scrutatore © al segretario dell'uf. ficio provvisorio, che restano tali anche nel definitivo, formano 1' ufficio elettorale che regola e certifica lo operazioni della ele- zione. Art. 9. L'articolo 70 della leggo olotto- rale 17 dicembro 4800 vieno così modi- ficato: So il secondo serutator di un collegio, 0 di una sezione, ricusa o è assonte, è so- | stituito dul terzo serutatore, il quarto di- venta terzo, © sarà ultimo scrutatore colui ", dopo i tre eletti, ebbe maggior numero di sullragi. Il presidente, in caso di assenza, è sosti- tuîto dal primo scrutatore, e il primo dal secondo, Art, 40, Alla leggo elettorale 17 dicem- bro 4800 è giunto il seguente articoli Qualunquo componente dell’ uffici ia dolosamente incorso in qualche omissione portante nullità, abbia scionto- tuente violato la legge in modo da mutare il risultato delle elezioni o malgrado i re- clami di uno o più elettori, sarà punito con la multa di lire mille a tremila, o se in- solvibile, col carcere da un meso a tre, 0 con sospensione per dicci anni dal diritto clettorale, senza pregiudizio dello peno spo- ali che în conformità del Codieo penale gli possono essere inflitto, IL BILANCIO DI L'ENTRATA proposta d'accordo dalla Commissione 6 <al ministero è di L. 4,354,184,249 0, cio: L. 4,178,188,47 72 di entrato ordinario effettive, L. 74,322,337 00 di entrata stra- trasformazione di capitali © L. 101,073,265 12 di partito di giro. (Dispacci particolari. dell' OPINIONE) o ma, 44. — Il conto Andrassy non disse doversi mantenere la Turchia nello statu quo în cui trovavasi prima della guerra, como venné erroneamente as- serito dal telegrafo. Invece accentuò la necessità delle riforme. Viemua, A4. — La catastrofe di Plovna i, i giudici effettivi od aggiunti por | nel caso che ja Russia facesso prova dell'opportona moderazione , potrebbe avore luogo una mediazione efficace per lo trattativo di paco. Ritiensi cho le potenzo neutrali si astorranno dal prendero l'iniziativa della mediaziono senza la esplicita richiesta dei bolligeranti. GUERRA. RUSSO-TURCA Osman pascià d'oro, dono di alcuni un- gheresi a Ghazi Osman pascià venno aff- data temporaneamento nollo mani dol sul- tano, » L'Albania Lo stesso giornale ha da Ragusa 9: < Gli abitanti di Scutari od i principali capi in Albania hanno tolegrafato a Costan- tinopoli chiedendo aiuto, e dichiarando che so non possono ottenere soccorso dai turchi essi invocherobbero la proteziono dell'I- talia, > In Asia Tolografano ai giornali viennesi da Smirne, 9 corrente < Dorvisch pasoîà parto per Erzorum per assumere , si dico, il comando di quella città. < ll quartier generalo russo davanti ad Erzorum si trova nol convento armeno di Lussavovitch, ch'è molto fortificato. Si cho Erzerum abbia provvigioni per otto mesi ; però v'ha grando scarsezza d'acqua; gli abitanti sono costretti a servirsi sol- tanto dello fontano catro il raggio della fortezza. « Le autorità locali russe nell'Armenia turca hanno vietato sovoramento alla po- polaziono musulmana di arrolarti como vo- lontarii od altrimenti, nell'esercito turco. < Hussein Havni pascià, l'ex-comandant di Kara, chiedo di essor tradotto davanti ad un Consiglio di guerra per poter rispon= dero della caduta di questa fortezza, > ——_________ DISPACCI ELETTRICI (AGENZIA STEFANI) Vienna, 11. — Nel Comitato della Delegazione ungherese , il conte An- drassy diodo alcune spiegazioni sulla siluazione e sulla politica dol governo, 0 losso alcuni documenti segroti. Il Comitato decise di tenere segreto o dichiarazioni di Andrassy, ed approvò una proposta nella qualo dice che, in seguito allo spiegazioni ricevuto © in presenza delle circostanze attuali, credo inopportuna nella Delegazione plenaria ogni pubblica discussione sulla situazione stora. Madrid, 11. — Un decreto reale con- voca lo Cortes pel 10 gennaio. Un grande incendio è scoppiato a San- tander. Dodici case rimasero incendiate. Il fuoco continua. Le perdite ascendono diggià a quattro milioni di reali. Vienna, 11. — La Corrispondenza politica annunzia cho la casa ove abita il principe di Montenegro in Antivari ltò in aria, in causa di una mina. Il principe Nikita per caso non lrovavasi in casa. La rivolta militare a Kragujovatz fu repressa, Circa quaranta militi che fug- d'assedio fu proclamato nel distretto di Kragujevatz. Londra, 42. — Il Times domanda che non si facciano dimostrazioni, le quali possano far credere ai turchi che l'Inghilterra è disposta a battersi per essi; soggiungo cho l'Inghilterra non vorrebbe intervenire per salvare lo pro- vince turche d'Europa e che îl governo doro far comprendero questa verità alla Porta. San Vincenzo, 14, — Proveniente da Genova, è arrivaio il postale Sud Ame- rica, della Società Lavarello, e prose- gue per la Plata. striaca approvò il bilancio provvisorio comune pel primo trimestro 4878. Durante la discussione, il conte An- iede alcuno spiegazioni sulla disse che non ha mai com- gli interessi della monarchia, e cho saprà in ogni caso tutolarli. Dispacci della guerra Costantinopoli, 11. — Chokir passià fu nominato comandanto in capo a K: marli, in luogo di Mehemed Ali à, cho è nominato comandante delle truppo _; rina. Pietroburgo, 42, — L'Agenzia russa ha da Grivitza < Osman pascià si è reso al generale Ganetzki, comandante dei granatieri. < La popolazione di Plovna, cho sof- friva di freddo e di fame, provocò la sortita, cho era già decisa da Osman pascià , dopo l'insuccesso di Suleyman pascià. < I prigionieri turchi pagano con ru- pio delle Indie coll' effigie. dell’imper: trice Vittoria. » ‘Atene, 42. — La regina assistette al Te Deum nella chiesa russa, in ot era prevista dalla Porta, la quale non per ciò si darà vinta, ma continuerà la guerra e respingerà qualunquo mei zione che proponga condizioni troppo onerose per l'impero ultomano. Soltanto sione della presa di Plovni La stampa è unanimo nel domandare che Ja Grecia entri in aziono. Il Consiglio doi ministri deliberò sulla polilica da seguirsi. givano furono fatti prigionieri. Lo stato | Vienna , 42. — La Dolegazione au- | forzi sono spediti ad Er-'; Il re partirà fra brove pel campo di Calcido. Costantinopoli, 42. — Circolano voci contraddittorie riguardo alla Serbia. Gli ambasciatori Layard , principo di Reuss e conto Zichy, hanno frequenti abboccamenti con Edhem pascià o Server pascià. I russi continuano ad allaccare Ba- tum, che resisto. BORSE DI COMMERCIO ROMA " 1 Rendita Italiana 5 010. . |-_77 40,77 0712 Imprestito piccoli --| -—È > atallonato . ObbL. Beni Ecelea. Municipio di Roma. .» Credito fond. & Spirito Gertif. sul Tosoro 5,010 Detto emise. 1800-04 -. dito romano Blount Detto Rothachild » » Detto Nazionale. > > Banca Nazionale BORSA DI ROMA 12 dicembre 1897 (ore 1 pom). imo. La prouta, godi.nento 1° gennaio 1878, ‘1 negoziata da 77 85 a 77 72 112. Le Gi del Gaz 640 por contanti. Intrattato il resto. Più dobole la Francia 108 85 3 mosi. Chdgues 109 55, In rialzo la Londra 27 31 9pm. Oro 21 85 a 21 86. (Ore 5 pom) Migliorata la Rendita in soguito chiusura di Parigi, domandata a 80 15, FIRENZE u 12 Londra 3 mesi. . ... Francia a vista . ... Azioni Tabacchi Az Banca Nu; Pi Banca Toscana. » Osservazioni Ron-it.5°x» god. l°lug. 79 80 — fm. 70 87121 Panca di Francia: ; . 5 Rendita Italiana 5 0j0.: | 7410) >» 500.. Ferr.lombardo-voneto. | | 103 —| 163 — Ovblig. Regin fabncchi == | Qblig: ferr. V. E. 1863 2_ azioni, 8 lombarde. . | 23 —| 235— ioni romano... | 29=} —— Azioni taboechi. ....;| —_| TT | Londra a vinta sun 6 Cambio CETNCETI il esggiei oso,io Î 10 200 40) 3 70 50 | Banca Angio-Avairiaca. | | 90 70, Austriacho . .. «.| 200=| Banca Nazionale 805 —) Napoleoni d'oro 95712 di 100 40, 10599 4706 4765 119 35) 1940 615 6710 0300) 6390 Union-Baak........| 6175 6150 | Rendita nuat. nuora (oroj | 7480 7465 BERLINO 10 " Austrinche .........| 45359; 403- Lombardo 2| 38250 ise_ Moi | 365—| 3650 R-| R_ Cons. Inglese 95 Rendita Ttal. Spagnolo Turco ita — = Egis. nuovo |33 = a— —|3314 a-=— RIVISTA COMMERCIALE Cereali. —In gecerale i prezzi de'grani, gran- turedi o di altro gran al rialzo, Fra lo eau nella scorsa settimana si ritiene cho vi abbia piro concorso la proibita esportazione Noro. nulle principi piazze marittime. N porò dimenticare che altro parti ov America, potrebbero | copr re il vuoto lasciato dalle provonienzo dalla Runsia Intanto ecco i prezzi praticati nolla settimana ncorsa nei principali mercati: Ta Ancana i grani morcantili dolle Marcho no- dla L, 32 50 n 33 al quintale, . 31 a 31 50, i granturohi teneri dello Paglie pronti conse. gua u Darletta si quotarono a L. 25 30 all'et- tolitro o per marzo 3878 aL 20 Firoazo di L, 19 50 a 21 50 al ancco di | tro atsia per i grani gentili bianohi, di L. 19 (20 50 per ì grani romi © di L. 10 n 12559 por 4 granturchi. A Bologna affari ristretti 0 prossì sontonntia» simi. I grani indigeni varintono da L. 26 50 a 28 25 all'ottolitro, i grani forrareni erivellati da 1,35 230 sl quinialo © il granturco da Li 24 25 aL.20. A Ferrara i grani ferarvsi furono venduti da 35 25 a 30 25 al quintale, i Polesine da line 553.50 n 34 50 @ i fornentoni da L. 25.50 a 20. zia i grani fini Don si poionono com. disotto di L.. 34 al quinta, i gran- turchi focero da L, 22 50 24, i risoni da liro 22 n 22 80 o il riso novareno da L. 43 a 4450. ‘A Verona l'ottava trarcorse rostenuta per tuti gli articoli. A Milano i grani sì venderono da L, 32 a 35/50, i granturohi da L. 22/50 n 24 60 e il riso indigono fuori. dszio da L, 35 a 44 58 il alto nl quintale, i ferma fra 70/95 con transazioni però limitatis- serali abboro affari a 439 25 fino mote. | pasto e di A Torino affari scarsi stante lo pretono dei possessori. I prezzi praticati furono di L. 38 /n 38 30 al quintale, per i grani, di L. 23 a 24 50 per i granturehì 6 di LL 37 a 40.0 per il rio» A Gesora calma 0 prezzi debolmonto sosto- nuti, I grani tenori Glirka Danubio ni aggi= rano sullo liro 30, î Ghika Tagaarog sulle lire 31, i lombardi da lire 30 a 40 al quiatato, i Harlolta da liro 37 50 a 38 oi granturchi da liro 25/2 27. A Bari, Messina e Cagliari pochi atfuri o prezzi pres’ a poco identici a quelli dell'ottava scorsa, All'estero puro calma © prezzi goseralmento invariati, ad occeziono dei morcati francesi, ore ai ebbo un ribasso di 50 contesimi @ 1 franco Al quintale. Vini, — Genoralmonto sostenuti, malgrado, Ja poca importanza dello operazioni. 1 prezzi praticati nello principali piazzo della ponisola furoso : A Torino di liro BI a 64 all'ottolitro dazi consumo compreso por il Barbira od il Gri- gnolino, e di liro 44 a 52 per il Freina 0 per l'Uvaggio. A Novi Ligura di lire 38 a 40 ogni 50 litri per il vino nero di frascheta, di 27 a 20 per il bianco, di 24 a 10 per il rossotto nuovo 0 dr 15 per vino di tutte uro. Ia Aati di liro 72 a 80 all'ettolitro peri Nebiolo fino spumante, di 70 a 70 per detto socco, di 72 a 80 per il Irachetto fino apu- mante, di 70 a 72 por detto sacco, di 80 a 00 per Toksj fino spumante, di 45 a 00 per Ra rolo nuovo, di 100 a 110 per detto vecchio, di 00 a 80 per Barbèra, di 65 n 72 per moscato spamanto, di 53 a 72. per Grignolino, o di 50 = 90 per vino da pasto. To Alessandria di lire 46 a 58 all'ottol. condo merito. Ad Alba di tiro 70 n 80 per Rarbira, a di 40 a 60 per vini da paato. A Barolo di lire 110 a 116 per Bi e di liro 90 a 100 por detto vocchi A Canelli di liro 54 a 64 peri vini comuni da 104 per il Barbiere. ri di liro 30 a 50 por i vini neri 10, di liro 60 a 05 per detti di a 100 per i vini bianchi. A Sassari di lire 15 a 32 pori vini comuni e di liro 50 a 03 per i veschi A Napoli di lira 19.50 2.30 por i vini di Na- poli, di 38 a 48 por i vini di Sicilia, di liro 43 per i vini di Calabria o di 33 a 40 per i vini di Lecce, A Barlotta di lire 34 a 38 per i vinida Gompazo 0 di 20 a 34 per i vini di mezzo co- A Barletta di Cerasoli @ di liro per uso vermoutli. A Brindisi di liro 27 a 30 por Compags extra soloriti o di 28 a 32 por mozzo colora. mantennero geuoralmento sostenuti © si apingeranno ancho più avsuti sa l’attunlo eriti d'Oriente o quella di Francia cesseranno in brava, e ciò por la ragione ch i depositi sono in gonerala molto amottigliati, olo nuovo ira 30 a 35 per vini Rubini a 25 a 35 per i bianchi secchi | 0 il nuovo prodotto si presenta di poca impor= tauza nella maggior parto dei luoghi di produ: A Porto Maurizio i nuovi mosti si spinsero PARIGI (oro 3 12 pom) u 12 Reodita Francoso 3 0/0. | 7225 7270 » » 500.| 10715 | ribasso ‘0 con pro Sino a lire 145 i 100 chilogrammi © i lampanti 140 0 148. A Napoli la sot trario chiude im ina Liquidazione ono în Borsa 00 chilogramtri , © per marzo 0 i Gioia pronti a 112 51 pesante. 1 Gallipoli pronti si qu a lire 114 10 1878 a lino 115 0 per marso a LIA 87. A Messina i pronti fecero lire 118 81 i 100 chilogrammi, 0 per gennaio o fobbraio lira 119 30. Caggi. — Coo pochi affari. Tuttavia ni man- reazione verso il ribasso, mai tato in fato, cm Haano fuori de depositi d'inpartazione superiora di una lira sl chilogr. sul valore effettivo. A Genova la sottimana trascorso sestontta e con tendenza al rislro; ma gli acquisti furono ti a qualche cen- naturalo al prezzo di i 50 chilog. al deposito. Sete. — Dopo i numerosi acquis settimane ecorae, Ta domaada si è momentanea» mento rallentata , specialmente per ke digono. Tuttavia la nituazione si mani bastanza soddi completamente fatti nello indi gli affari risultano generalmente limitati a qualcho ur- gente bisogno di Javorerio. A Milano il movimento fu ristrettissimo, con prezzi stazionari, ma tendenti al rialzo. La groggio classiche indigeno 819 si contrattarono a lire 79 al chilogramma, detto 9,10 a 77, detto 10j12 da 75 a 76; gli organziui 1618 di prim qualità da lire 86 a 88, detti 1820 di marca lire 90, o i classici a lire 88, Nelle tramo so venderono pocho balle al prozzo di liro 70 82 per quello a duo capi di prima, seconda za qualità, 0 di Tiro 84 a 80 per lo clas- niche a tre capi 28132. A Torino puro pochi affi nuti. Le groggio 1113 di pri vendute a liro 80, dotto di terz'ordine 12114 c liro 71, gli atraflati id. di prim'ordino 22,24 a liro 87 o le trame di altro provinci socond'ordino liro 77. A Lione la sottimana prosegui como la pre» codonto abbastanza attiva in tutto lo qualità, ma spocialmento nello greggio giapponesi o di Canton. prezzi soste» ordino furono GIACOMO DINA, Dinertone, Romsacvo Giovanni, Gerente, LA TIPOGRAFIA dell'Opinione via del Seminario, 87, essendosi fornita d'un grande e svariato as- sortimento di caratteri delle mi- gliori fonderie e di macchine pio- cole © grandi, può eseguiro qual- siasi lavoro con sollecitudine, precisione © discrotezza DA RIMETTERE in seconda lettura i giornali esteri Francesi e Inglesi, Dirigersi all'Ufficio d' Ammini- straziono del Giornale. spor, ini polmo dale ncipicate, meroost dello | vaneo e gaatratgie dipandeni ‘agitazioni nervose. Gal ALLA CODEINA D®BECHER ‘atiglia contieno 1, centigrammo di Codeina , per ‘ui i medici 0 preeriverlo adattando: [| gal malattia code fo. Normalmente 5 dolco Revalenta Arabica che restituisce n nno. Essa guarisce senza mi gaatriti, gastralgio, ghiandole, ito, digestione ‘npeso lo. dispepai: i pituita, pause, iltulenza, vomiti, stitichezza, diarro i , voco, bronchi nil la doso all'età o carattere fialeo dell'indi però si premono nella quantità di 10 a 12 Pu Soa l'annessa istruzion lie al giorno, tili rimed Da tre sai disperando ossa forms il m medici mi avevano preser tti M Samoa nutrimento, Il vero a» Dio, essa mi ha © KEILTRANK FUER ZDHRKRANKHEITEN] popoli dello Stoppe Asiati a Varo, nenti 1 giudizio concordo del iche d'Europa, il primo posto fra i rimedi con- || la tubereoloni, i eatarri det ) Intewtimi, contro il Quattro volte più nutritiva che la cano, cconemizza anche 50 volte La Revalenta in scatole: 114 di kil. 2 fr 80 03 112 ki 0; 1 chi ") 1{2 il. 17 fr: 50 0; 0 kil. 39 fra 12 chi sBiscotti di Movalemta: scatlo du 1; il. 4 fr 60 suno Ta salato duranto il breve tratto di una stagione estivi Il Kusais ja forma d'Eeteatto, notissimo sotto il nomo Lleliga Povia Cerere reni ingipali farmaciati 0 droghieri, ‘della Svizzera. Gale Morgnni a, regia Alia, aegli acimalati coi toraò vago ogni altro mezzo di cura, fac« | Prask Cook term ingiont al Corso = ie ae tria = toi di Pato Gai al Coro. 100 — o per bottiglia è O di 4 Vottigli fl pimza na Ù Forre Argeni fl poezzo per bottiglia è di Lo ® & di 4 Vottiglio piazza di Spasna o Bara, ia Tor mia, Russin, A ‘sonerale per Pltalin, per la vendita tasto all'ingrosso che al dot Fn ASSIANZONI lo C, Milano, via della Sala. N. 10. Leggi di Convenienza Sociale ita in Roma nello Farmacie Marignaui, Scollingo, Mar- Questo rece @ brillantissimo libro della Marchesa Colombi Salvagginni, Derott, I | af fagione il più grande mosemo percha soddinta a tatto to | coperto instofia di filo per L Do. chsto, Selvaggia eretti ze | esigonre della vita in famiglia cd in wocietà. Ecco i Gitoli del ese TRI AliCO cha Hi Abonranno, NI ATE dicoliamaaio | i en ce alla GAZZETTA D'ITALIA, per tutta la dui del loro — La madre — La vecchia — Îl yiovane — Il capo di casa. abbonamento riceveranno gratis il | E ne Iper dA tate = nie ai Diniona di SUPPLEMENTO DELLA DOMENICA — || esfaeigett Milena Sei Oa O iI fiio. del. Giornele delle | | Donne in Torino riceverà iu dono il Calendario per le si- more per Il 1878, leggiadro ed elogante librettino di Je, che può ben diral il vero Vade-mecum d'ogni donna gentile. il solo Calendario mandi mi 5Ò. politico-letterario-commerciale e finanziario i pubblica ogui domenita in quattro pagine del formato della Ga: ‘talia © senza avvisi in quarta psgita. Costieno la settimana | Chi cronaca generalo , articoli di scienze, lettero ed urti, varioti x VIEN ARE RR a eteri RIVISTY BUROPRA = RIVISTA INTRRNAZIONALE italiani © con uva dei pricati, nella qual Sento appalti concor. (alieni, sine di Soci dividendi, ep: | i Vini motorino. 1 ponsenore di rendite, gl'inraprenditoi di opero, | SCIENZE, LETTERE, ARTI impieeati, eee. — la un Bolfetino bibliografico xi annunziano | Lecce rich libri dei quali sono inviate in dono tro copie alla Gazsetta | d'Italia. occupa di Lottoratura genoralo italiana e ntraniera, di ITALIA i OE DIDATA, ; ica, di Commercio, | di Amministrazione, di Scienze filo» PER TUTTO IL RE Storia, di Politi ita d'Italia) nofiche, morali, naturali, di Viaggi, di elle Arti, di Cronaca o di pubblicazioni periodiche e non periodico TL @ - Trimestro La | taliane © straniere, È è Gazsetto d'Italia) ' "La Rivista Europea è indipendento in tutte le cose, neutrale in nosuna. rie 9 me La AL tt ta palio it i dd at — Numero arretrato cent. 20. {Non è portabandiera di alcun sistema erelusivo, di alcuna scuola, di alcuna filosofia. si dirigano franchi di È Non è sna di alcun gia n° Fironze, Ma però difeado la libortà del io Torino, via di To, 15: | 1 monopoli. vario le Ni uffici postali del Hegno ' senza accottazione di pertono 0 di scuole, preti 0 ‘520 | Sostanza duo grandi nmori, l'amore del nculro bel pi ‘La compilazione dolla Rieista Europea è fatta campo dell' umana atti o visi nella forma e nella ivorno, via S. Francesco, no i principali librai ital FERRO BRAVAIS (FERRO DIALIZZATO BRAVAIS) Terr liquide in roccie concentrate IL SOLO ESENTE DI QUALSIASI ACIDO Senza odore @ senza sapore. « Con questo ferro, dicono tutte lo sommità 2 medico di Francia © d'Europa, nop più sti- è Uchvezza, nò diarrea, ne falica' di siomaco; "è non anmerisce mai 1 denti li soio adottato in tutti gli Ospitali. Atagio ate ep GUARISCE, RADICALMENTE ANEMIA, CLOROSI, DEBILITAZIONE, SPOSSATEZZA, PERDITE 'BIA DEBOLEZZA DET (A in la dare una notizia piena ed ‘ansionalo che straniero. A ciò contribuiaco sp compariscono in Ital di tstte lo novità libra la gratitudine nua per il fave cui ebbo ‘ed'alla cooperazione degli Editori o d' Pub. ni © gli altrì daro notizia della Rivista a' loro ‘ed a renderla utile al meggior numero di posone. faneicoli di clren 200 pagine arandi mi ogni alla diffusione da I meno di me di oltre 400 pagine © sci vi PREZZI D' ASSOCIAZIONE all'anno, L 20 ilsem, L. #0 il trim. Fissi» Per tutto il Regao Por i dell'Unione generalo dello Posto Paesi fuori dell'Unione generale dello Pos » 60» Un numero . . . . L.3— Un mumero arrcîral assoziano direttamente; € non per messo di agenti, faranno cosa grata all'Ediisre cover valtolta non r.cccono regolarmente il numero, a cui hanno diritto. Quelli che tendolo ogni R. BRAVAIS o Da, 13, (Difadare dei Spirra La "e a firma tav grata Libri, della ni i, vagli cazioni, ecc., i debbono dirigere all'Editore dernazionale,0, vit del Castellaccio, Fire: Tag ACQUA SALLI Questo mirab salla barba i primitivo (aoccassa garantito). E. SALLES, — Deposito a Roma ul Rega Deposito generale in Roma da Paolo Luigini è pregno le farm Scellingo, Beretti, Ottoni e Marchetti, Siu br Pe CONFETTI ARTI-MERVOSI EUMATISMI #l date GELINEAU CONTI 1 RE ERA a i i CRE | Pezze di Brescia]! = favorevol: animo. MOLO Gi lino di GIOV. FACHETTI del fu Francesco rei Vendita in Roma, nelle due Aegua Minerale Salso-Jodica di Sal Centesimi 20 cadauna — Una dozzina lire 2. ‘Farmacie Scellingo è Peretti. La più Jodica di |, Si uan in tutte la mulattio in cui folla scrotola, net gozzo, oftalzio serool menti Tini ANTICHE E Vi Per Roma e provincia eselusivo deposito presso l'ufficio di pub- | CALENDARI COMMERCIALI Dlicità A. TABOGA, piazza S, Claudio, 94, Roma. VDE Sì spediscono per posta contro centesimi 25 cadauna, Una dor- QUANDEST da sfogliarsi mensilmente, stam- gina L. 2 d0. sd pati in carattero grando, a duo colori, LE DUE PRIME COMMEDIE | ..cic SPECIALITA PER USO DI FAMIGLIA fabbricazione di biancheria sarta e modista Dirigersi all'uflicio di pubbli- Pabbiicha, Talogo, paz S do, de 0g» Passa 5 Cite] Giaudi PER LE FESTE NATALIZIE L'Ufficio di Prbblicità A. TABOGA ROMA — PIAZZA S. CLAUDIO 94 — ROMA DÀ PER SOLELIRE 15 una cassetta contenente 4 Bott. Una del Liquore Egiziano Ayda, preparato con erbe frattifere che si raccolgono sullo rive del Nîlo e'che è il solo che già provvedo i paesi dell'Alto Egitto perchè bibita più gradita d'ogni altra © salutare. Uma d'Etizir Cagliostro, liquore tonico aggradevolissimo e sto- matico preparato secondo la formola lasciata dal Conto di C: gliostro. Uma da boccale del Vero Fernot Branca conosciutissimo per le sue proprietà igieniche. Uma da litro di Medoe vero vino di Bordeaux. Sì spedisce per ferrovia contro invio dell'importo. cità A. TABOGA, piazza San 94, Roma. Lo selluppo straordinario che ha preso anche in Italia fa Macchina da Cucire prodotta dalla Società so- pra Azioni per la Fabbricazione di Macchine da Cucire già FRISTER e ROSSMAN di Berlino, miso questa nella nocessità di stabilir in Italia, puro sese depo- gnnate allo scopo di feestitare la compora ai loro nu- w'affidò la cura al sottoseriti giore straordinarie snercio, è unturalo che può praticare prezzi, la concorrenza Ai quali resta impossibilo; unito ciò, alla perfestone o squisita etegmmza delia loro produzione ed all'eer@tità cho offrono lo loro Macchino a ragione d'essera una specie- Tita per uso di famiglia, fabbricazione di biancheria, sarta e modista, persuade questi di vedersi accrescere sempre più la cliontela che fino ad ora in numero copioso l’ehbe ad onorare. CARLO HOENIG, Agente generale Via dei Panzani, n. 4, Firenze, Via dei Banchi, n. 2 19.8. Il mio Magazzino è puro fornito di tutte le altre Macchine da Cucire ded aseé- gliori sistemi, nonchè di accessori, Aghi, Sota, Cotone, Olio, ecc., per le medesime. ‘Rappresentanza in ROMA — Posse delle Cornacchie, N.i 10 por volta non si vendono. "har l'acquisto dell'Entratto Kumin ia cessette contenenti 1 tor- || = — — Un elegante letto di farro voto tiglie a L. 10 @0, compreso l'imballaggio, rivolgersi al deposi LA GENTE PER BENE SORT II ae . | POSSA ni] di Bologna per l'appalto delle Terme di Porretta per anni 25 sulla base della corrisposta annua di L. 4000. E obbligo dell'appaltatore di far eseguire 4000 per cauzione provvisoria in contanti o titoli. — Deposito di L. 1900 per le spese del con- piene a i ae da ina cane | Ne Te it eno le ubi polmonare, ed oli | gra totti quelli sinora Spnieni Co vo de Uaacio d'eta nuota [f nica via Co Serio che la relnza media (ora con mode foci Gite o (f-2 Fontnslia Rorgiese — CS dall'eppilsion nitiva L. 30,000 mediante titoli od ipoteca. - Londra = Vienna, Filadelfia, ecc. 24 Medaglie Parigi CONTRO L'OBESITA” si ottiene un lento dimagrimento supe di Parigi, 158, Sla, d L ‘ito da A. MANZONI o C., Milan Vendita in Roma nella farmacia cellingo. | Non più Medicine PERFETTA SALUTE. sesta paegho nè epeso, mediano 1 ERE ecc Pace di Di BG bt CHI NON'VEDE NON'GREDE | - REVALENTA ARABICA peu ‘100 biglietti di visita in carta Filadelfia, imitaziono della esta 1 ni lografla. Do biglietti, carla Vergò doppia. pagine 300 del nuovo lavoro di Ulisso Barbi È noe, stia, is ogni diodino di stomaco, goî sos ‘Scene Romane, con coperta in litografia. VAZZA re. AZZ A NES NEDO Peel eztali meadose PVI e Raga Ao 6 penne meravigliose, servibili per tutto l'anno 187 ; pe GI 1000 curo, comprose quello di molti medici, del duca di Pluskow, er ima si Î li leale pensi Î 4 almanacco americano a sfogliare, del 4878. sen in Italia 0 C., via della Sala || della signora marchesa di Brélan, ecc. 8 calendario olandese eommereialo fogliare mer | Agati i in Ialia A. Mammomi 0 ©, via della Sale | Parigi 19 ape, 1608 NELLA 4 calendario al: È a sfogl Garneri, Sintmberghi, Marij so; Farmacia Ta neguito a malattia epatica io era caduta in uno stato di deperi 2 clegantissimi almanacchi va portatogiio, «.. x +e i | Goti Saint, riga, Otis Como; arm sirio ee ara e ani e 7 ini e pra _____I{| seroo serivero; soffriva di battiti nerrosi per tutto il corpo, la die: 6 biglietti d'augurio umoristici in rilievo, [ni à on cr difiliatima, posintati "ioni, ed era 10, preda ) 1 perio miesri ic 3 un'agitazioce nervosa insopportabile, che sro per oro int | Lo ordinazioni devono essere accompagnato dal rispettivo re senza vornn riporo; era sotto il peso tristezza. Molti —- ‘vaglia postale, pi il signor E. PERINO, libraio editore | ‘piazza Colonna, 398, . Chi desidera i biglietti stampati PRESA nio 1878 avrà luogo 1° sopra cartoncino Mat 0 Firmamento, aggiunga cent. 30. Le Nel giorno 8 Gennaio vrà luogo l'asta | ferinazioni si fanno a posta corrente, franco di porto. (Scrivere] | pubblica nell'uffizio della Deputazione Provinciale | {chiaro il nome) ACOUA magrire, ecc. ail 8 fr. 'scnsica) Il barono' Mayell, uno dei, più distiuti seionziati, serutatore della La Revalenta al Cloccolatte in Polvere per 12tsz:e ? fr | alcune opere per un valore no) ggi î di FERRUGINOSE-ACIDULE-GAZZOSE o CARBONICHE a del Kama, aeioura d'aver veduto degli amantati con de (10/0: per 24 tao 4 f- 60 ec par 3 tazio 8 fr) in Tavolotto a Y no maggiore di lira ll mirati del rapper e eppronit. dal Agraonià di Motion) Meli mel polmoni, | quali colla cora del Rumo ricopera= (f per Î2 tune Ir. 50 orata pi 94 ins 4 ir 0 centi per 48 tasse, 8 fr. | 60,000 ricovendone rimborso. — Deposito di liro ||| L'Acqua a'Urezza è senza rivalo; essa è superiore a tutto Île Acquo Ferruginose. » — Gli ammalati, i convalescenti Îlo persono indebolito sono pregati a consultare i si Irenienti da debolezza degli organi o mencanza di sanguo pecialmeato nello anemio e colori pallidi. — Cauzione defi- | il" Donosito e vendita in Roma presso Paul Caffaro! , ria Un bellissime canapd per L. es. -— ELIXIR COCA-BUTON premiato con 24 Medaglie Vendesi in Bottiglie di forma speciale portanti | @& 35 tanto sul tappo che sulla Bottiglia ln marca di 13 Fabbrica a norma di legge depositata. Proprieta ROVINAZZI D'OREZZA sori me-, laici sulla efficacia di codoste Acque in tutto Jo malattio pro-] dol di ferro con paglieriesio a mollo] ad uso letto con stoffa di filo n 3 £ È VESCICA ale ai dl qua doni, “sie gli umori può ossero vi ubovals-Lecl Lo po i ls ogni giorno dai Medi Faubourg S. | fi rafseldorici cotarri. la tosse asinina, le Dron 5 gare del prodotto esigere la firma eroniche di petto. Deposito Gonerale a Bordoaux, Leehmwx , t. serval în lea nll'eichetta. Depo= | frue » Cattorine, 104, © in Milano A Menzoni e C.. = Venditi MILANO — TIPOGRAFIA EDITRICE LOMBARDA, VIA APPIANI, 10 — In corso regolare di pubblicazione: LA GERMANIA DUEMILA ANNI DI VITA TEDESCA DESCRITTI ISTORICAMENTE da GIOVANNI SCHERR BD ILLUSTRATI DA CLASSICI ARTISTI TEDESCHI i pencipai; Panra 1% — LA GERMANIA ANTICA || Panve 3* — Il TEMPO DELLA RIFORMA » 2° — IL MEDIO EVO 20 48 ICRTÀ MODERNA Opera sarà aplecdida Nola ioennuriilo quantità & argomenti per disogni ed N cora quel ralent al carattere d'ogol tecgge. — Archistcur, foggia a cr quel d'ogni È fogge li cor inali dei più eminenti arini Tedeschi, | quali si ac ESCE A DISPENSE MENSILI. dispenta contiene 1 pagine osa numerose lnciseni intercalato ul testo, Deentae LIRE UNA LA DISPENSA. Chi manda L. 8 diisiceno alla Pipogralla Haltrico bono Qin a ziceerh lo ditpzoo pabilitto e n mano e ato, anco è cali ito maggiori speso di perio. 2 grandi quadri fuori testa ‘al'itogna d'Itlla. Puori dal Rogno IT DI pera Particolare CI Ù pedlsco LA za dolore Vescicanti igere l'istruzione @ la firma‘ dette torsi di sangue, e tutto le affezioni ecenfe fa| 10m
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Dialogo curioso fra la morte ed un vecchio avaro : composizione del menchi
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Master Negative Storage Number OCI00063.13 M1CR0FILMED 1994 CLEVELAND PUBLIC LIBRARY PRESERVATION OFFICE CLEVELAND, OH 44110-4006 GREAT COLLECTIONS MICROFILMING PROJECT, PHASE IV. THE RESEARCH LIBRARIES GROUP, INC. Funded in part by thè NATIONAL ENDOWMENT FOR THE HUMANITIES Reproductions may not be made without permission from thè Cleveland Public Library Dialogo curioso fra la morte ed un vecchio avaro Firenze [1880?] Reel: 63 Title: 13 BIBLIOGRAPHIC RECORD TARGET PRESERVATION OFFICE CLEVELAND PUBLIC LIBRARY RLG GREAT COLLECTIONS MICROFILMING PROJECT, PHASE IV JOHN G. WHITE CHAPBOOK COLLECTION Master Negative Storage Number: OC100063.13 Control Number: AEO-7023 OCLC Number : 30925206 Cali Number : W 381.558 P752v.4no.13 Title : Dialogo curioso fra la morte ed un vecchio avaro : composizione del monchi. Imprint : Firenze : Salani, [1880?] Format : 23 p. ; 14 cm. Note : Cover title. Note : Binder's title: Poesie popolari. Note : Imprint from colophon. Note : Title vignette (woodcut). Contents : Il vecchio avaro e la morte — La serva del prete Poesie. Subject : Italian poetry. Subject : Chapbooks, Italian. Added Entry : Salani, Adriano. MICROFILMED BY PRESERVATION RESOURCES (BETHLEHEM, PA) On behalf of thè Preservation Office, Cleveland Public Library Cleveland, Ohio, USA Film Size: 35mm microfilm Image Placement: IIB Reduction Ratio: 8:1 Date filming began: _ p| p|^ _ Camera Operator: A/K _ IL VECCHIO AVARO E LA MORTE Sul bel carro di rose in Oriente Spiegava Febo i suoi focosi raggi, E con il volto suo vago e ridente Sull’ orbe rinnovava i suoi viaggi; Svegliando all’ opre usate ogni dormente, Dorava col cria d’ or la cima ai faggi, Quand* un sordido vecchio, in fausta sorto Vede incontro venire a sè la Morte. MORTE Ferma, disse costei, o vecchio forte, I passi vacillanti e dimmi u’ vai ? Kon vedi che vicino hai quelle porte Per cui si passa a gloria, o a pianti e guai? Finita ornai del mondo è a te la sorte, Poiché senza indugiare a me verrai; Deponi l’avarizia e il grave ardire; Morte son io, e ti couvien morire ! 4 VECCHIO Sentendo il vecchio di sì franco dire Il suon cattivo, incominciò a temere ; Nè sapeva che cosa a lei ridire, Perchè mancogli il fiato ed il sapere. Volea ratto di lì tosto fuggire Palla sua falce e in un dal suo potere : Ma alfin, prendendo spirito e vigore, Disse : — Non vo’ morir, che l’ho in orrore ! MORTE Quanto che nasce al mondo in esso muore, Nè fugge alcun questi comuni affanni ; Morì Adam fra gli stenti ed il sudore, Morì Noè, quantunque carco d’anni; Matusalem, di etade il superiore, Neppure del mio ferro schivò i danni, Il ricco, il dotto, d’ alta o vii semenza, Deve morire... ferma è la sentenza! VECCHIO Chi deve morir muoja, abbia pazienza, Ed obbedisca pur senza tardanza ; Oh’ io mora adesso non par convenienza, Troppo grave sarta la mia mancanza. Quanto orgogliosa è mai tua impertinenza, Se priva affatto un vecchio di speranza ! Non vo' morir, 3ei sorda? Ho fermo in coro Di non morir per forza nè pe’ amore. MORTE Eppur morì Mosè gran conduttore, E il sommo Sacerdote suo fratello: E Faraone, pieno di furore, Deli’ Eritreo morì nel gran flagello ; E Giosuè F invitto, al cui bel core S’ arrestò il Sol nel ciel fulgido e bello, Quando che al mondo fé’ chiaro vedere La sua forza magnanima e il potere. VECCHIO Se questi morti son, io sto a vedere Se posso al mondo un altro po’ campare ; Tanta roba che ho mi vo’ godere, Perchè stentai fin qui per avanzare. Avendo sete, neppur volli bere, E quando fame avea, solea cantare; E s’ io vedeva un poverel venire Verso di me, pareami di morire. MORTE Tu mi rammenti cose da stordire, Vecchio balordo e privo di cervello! Non sapevi eh’ io avea presto a venire, Per condurti con gli altri entro l’avello? Che ricchezza mondana ha da finire, Con quanto ha il mondo di leggiadro e bollo? Io faccio come il ladro : all’ improvviso Assalgo insidiosa e senz’avviso. VECCHIO Tu dici bene: ma vedendo in viso Tutto il giorno denari e gran ricchezza, Credea tu dessi ai ricchi qualche avviso, Come a gente in creanza bene avvezza. Sentimi : non è giusto all’ improvviso Coglier chi il mondo così stima e apprezza, Se buoni fosser miei costumi e umani, Dimmi: potrei fuggir dalle tue mani? MORTE No certamente : son insulsi e vani I tuoi pensieri, se campar tu credi. Cadono le città stese nei piani, E son di spine e polve e sterpi eredi; Maojono saggi e buoni, rozzi e strani, Io sola vivo e regno in queste sedi, E non morrò finché non venga il tutto Disfatto, anzi abbruciato il mondo tutto. VECCHIO Io, Morte mia, non sono ben istrutto Abbastanza, perchè m’ incresce molto A lasciar qui di mie fatiche il frutto, Qual non godei ; però mi chiamo stolto : Fermati adesso, eh’ io mi goda il tutto, Che, a dirla fra di noi, è grande e molto E intanto vedi se trovar tu puoi Qualche rimedio di campar per noi? MORTE Cerca pure da Adam fin qui, non puoi Trovare alcun dalla mia falce esente, Due soli grandi e portentosi eroi Furon rapiti al braccio mio possente : L’ uno Enoc fu, 1’ altro Elia pai. Arroterò contro d’ ogni altro il dente, Affinchè dalla mano mia rapace Non sia pur uno di fuggir capace. VECCHIO S Vedo la speme mia vana e fallace, E quasi par che tu mi dica il vero; Non son di scienze e lettere capace, Chè l’ interesse sol fu mio pensiero. Questo mi rese in vita orso rapace, Questo fu la mia scuola, il mio mestiero ; Ma giacche tua dottrina è così buona, Meco di grazia un altro po’ ragiona. MORTE Morì due volte il partorito Giona Quale ingojato fu da una balena, E nell’ orrido ventre a lui s’ intuona : — Qui tre giorni starai con doglia e pena A Ninive n’andò, città non buona, A predicar con zelo e santa lena; Oloferne morì barbaro e fiero, E Giuditta svenò sì gran guerriero. VECCHIO Morti son tanti e tanti, e il mio pensiero Tel dissi, Morte, non è di morire; Benché atterristi ogni uom tenace e fiero. «Spaventar non mi fai, ti voglio dire. Studiai per acquistare, e so com’ ero, Mi son fatto ]a vita illanguidire, Tentai per arricchir sempre la sorte, Ed or che son contento vien tu, o Morte ? Ebbe Nabucco ancor la stessa sorte, Benché avesse del mondo una gran ] E Baldassar, profanatore forte Un ben giusto atterri colpo di Marte Chè in Babilonia, cinto da ritorte Sotto Bario finì la vita e l’arte: Cadde Assuero, di ricchezze cinto, Da ferro ostile e inesorabil vinto. Credo la morte sia un laberinto. E mi sento nel core un gran spavento; Perchè vidi cader più d’ uno estinto, E che non torna alcun lo vedo e sento ; Nelle tue mani io già mi rendo vinto... Dunque devo morir con pena e stento? Il mondo alletta ed è pieno d’ inganno, Però nel lasciar quel son pien d’ affanno, I *£orì Antioco, quel barbaro tiranno Morì l’ Assir, bestemmiatore indegno, Il figlio suo senza frode e inganno, la testa gl’ impalò sopra di un legno. Il perfido Nerone, pien d’ inganno Perdè la vita coll’ onore e il regno ; Totila, Erode, Falari inumano, Siila e Tiberio uccisi di mia mano. VECCHIO Adesso che vedevo bello il grano E d’ ogni stajo prendevo un zecchino, Mi fruttava la costa, il monte, il piano. Mi converrà morire? Oh rio destino! Quanti denari ho preso di mia mano, Straziando or 1* uno or Y altro poverino i Quante famiglie la fame han patito, Ch’ io per esser avar non ho assistito ! MORTE Che pensavi di far, vecchio stordito, Con tutte le ricchezze eh’ hai acquistato 1 Ti sei di possessioni rivestito, E da te stesso ne resti ingannato. V fìssi I To vedo che il tuo conto andò fallito, Ed al morir non hai punto pensato? Eppure hai ben vedati tanti e tanti Che vennero con me; uè servir pianti VECCHIO Levati un poco, in grazia, a me davanti, Che almen possa pensare alli miei conti Che sono all’ alma mia troppo -pesanti Mentre ricevo adesso questi affronti; Nè possessioni servon, nè contanti, Quando tesori avessi a monti a monti; A te, mia vita, poiché 1* oro amai, Or mi convien lasciar con pene e guai. Passati hai novant’anni, e che pensavi Forse dover campar sempre nel mondo? Moriron tuoi parenti ed i tuoi avi, E tu credevi startene giocondo? La vista ti sparì, li denti hai cavi, Sei sordo, e il capo hai tutto calvo e mondo S m gobbo, ed hai la faccia aspra e grinzosa, Che son segni di morte in ogni cosa 12 I. f I; m VECCHIO Passai la vita mia così penosa, Accumulai al mondo gran ricchezze. Ed avaro divenni in ogni cosa, Ora sono al cor mio tante amarezze. Debbo tutto lasciar, nè trovo posa... Queste del mondo son le contentezze? Lascio senza patir eomodi i figli, 10 forse andrò negli eterni perigli! - MORTE Son finiti i discorsi ed i consigli, Disse la Morte, e intanto il crin gli afferra; 11 colpo vibra, e con gli acuti artigli Steso esangue lo caccia morto a terra... Or d’ Èva noi impariam miseri figli, L’avarizia fuggire in questa terra; E fugga ognuno il vizio, come suole Fuggir la nebbia all’ apparir del Sole ! FINE. y SERVA DEL PRETE Il centuno Novembre io feci un sogno Se pronti voi a. udirlo ne sarete : E ad esprimerlo a voi non mi vergogno Perchè vidi una donna con un prete; Ve lo voglio spiegar di nuovo cagno Che del bello argomento riderete : E tu Calliope prestami memoria Acciò possa componere un’ istoria. Tratto sul certo, e non parlo con boria: Or dirò della donna la bellezza. Oli voglio proferire una vittoria A questa polledrin’ senza cavezza. E 1’ ha una ghigna a guisa di martoru Tanto in vecchiaja, come in giovinezza È una Serva di Pietro Cappellano Che nascosta la tien sotto il pastrano. 1 »w» «a fratello che gli empievano Lei faceva la Serva di cucina; E Fra Pietro la prende per la mano ter volerle insegnar Sacra Dottrina. Il iuir-le spiegò tutto l’ arcano E coll orecchio : - Attenta Seraflna ! iia Pietro disse, alla buona ventura Sarà una bella vita, se la dura! Rispose Serafina : - Ho gran paura E a Che Paiea un fugandolo 7 lliettersi a guardarla alla statura A un mondo intero ne rendeva scandolo. mpre vestita di pannina scura, M 11 suo agire poi basto guardandolo; Sembra T “ P0Ì tDtta ‘Wiuzito... Sembia la rosa quando l’è avvizzita! Io parlerò del tempo di sua vita Di quando aveva vivo il sno fratello; Venia in Chiesa, sembrava Margherita Cei cerchio, col ciufhno e col cappello! Si vedeva venir tutta impettita Che sembrava nn di quelle di bordello : R-cbi ? !nano' e co“ una ventaglia chi la chlaIM brutta, non isbaglia. LtàLÌÌ&.':-£jk» tjk&vUStJSÉtttù i. *:>. iiS.yV.>$ÌfcÌ V^yjP?>> v . 'liiiA- il. '■■ 15 la bocca pare tm ciuco quando raglia, Con un colore che ne sembra sugna ; E- con un cappellin di bianca paglia Che di tutta la Chiesa è la calugna. Con un velo di salci fatti a maglia, Nel ricamarlo ci si stroncò l’ ugna : E V ha una bazza poi fatta a tettoja Che ad ognun sembra la madre ilei boja. 1 Sentite cosa pensa questa roga. Or gli more il fratello nell’ Aprile, E lei addosso 1’ avea una grande stoga Che avrebbe anco impegnato il Campanile. — Ma basta, disse, che io qui non moja E mi mantenga sì tanto civile: Fa un rinvolto di Stole e di Pianete E torna Serva con un’altro Prete! Cammina per la fame e per la sete Pria di due ore ne fa sette miglia ; La giunse a Miemo, come ben sapete A trovar del Mannari la famiglia. Quando dal viso si levò la rete E che il gran freddo gl’ inonda le ciglia, La disse : — In casa tua son giunta intanto ! E dà la buona sera al Prete santo. °dì Ì/TV gli si mette ac<*nto i seta fina li donò un gomitolo : Il pf f„: ~ Fare Ti potrei ™ ^1 manto ! Pgte scpPe intendere il capitolo... AiTootì Pl ®erra fi vao’daro un vanto tifi vS? ° osserferai il sn0 titolo : Sei afina 1 e pronta a tutte l’ ore Ter servire gli affari del Priore. ElJa rìsPetta con maggior favore Lt .tlen nen serTita di °^ni cosa ; ' Questa è la chiave del valore E lei notte nè giorno non riposa; ! pgD! pietanza sentiva il sapore fui p! 6 V Ch m assa* ingegnosa! Em la seppe pagar del ben servito Sfece un Piviale e lì ci fa un vestito. - Voglio il salario che sia stabilito Accio che non ti possa lamentare ? dispose Serafina a pieno dito : 1SSTe: ~l.I)armi Potrà quel che le pare; — Irentalire ogni mese eh’ è finito... Io men di 100 non ci posso starei E quando il Prete la sentì parlare Disse: - Tal paga non ti posso darei '! * Lei disse : — Dunque io me ne voglio andare Il Prete disse: — Ah! povero meschino! ... Perchè dunque mi. devi abbandonare? Se il salario per te resta pochino Ed io te lo farò moltiplicare. Onde dare ti vuo’ ventun zecchino E la Serva si sente riavere : — Sarò più pronta nel farvi il dovere ! Disse il Priore : — Ti vo’ far sapere... Allor pronta la Serva gli risponde: Disse : — Domani andremo là al podere Giacché in campagna non mi vo’ confonde... Di stare alla Cucina ci ho piacere.' E’ disse : — Far cosaci vuoi?.. — D’altronde Pulisco il guardaroba e il canterale Ma il Sol della campagna mi fa male ! Parla e ripete, ed il parlar non vale... Il Prete dalla rabbia invelenito: _ Tu mi sei diventata un’ animale. E lei rispose: — 0 Prete scimunito! Gli tribbia una pedata concentrale E il Prete a ruzzolon cadde avvilito... E mentre il Prete in terra sospirava La Serva entro in sua camera scappava! — Oh, opera di l)io giusto e giocondo Osservo tua Natura... Oh, che bel volto! E di onore ricchissimo e profondo Risorger mi faresti dopo morto ! — Il campione mi siei di tutto il mondo, Tornar Serva con te, non mi fa torto : Febo si ritrattò co’ suoi splendori Con tua casta bellezza m’ innamori ! — Anche me nel vederti mi ristori! Disse Fra Pietro; con prodigio accolto Mi ritornava a mente quei lavori... Ed ora mi parrebbe d’ esser morto. Non poteo più cacciar da cacciatori ; 0 Serafina ascolta il tuo conforto ? Son ritornata a ritrovarti, o amante Ti sarò Serva, se sarò bastante! , panno, di finetto e lino; E poi quella che agli occhi li garbava Del megl’ oro che avesse sopraffino. E verso il suo paese ne scappava E presto ritornava al suo confino, Tragitta in una foce fino in fondo E ritrova Fra Pietro sgrondo, sgrondo! E giorno e notte fin da quell’ istante Stanno contènti e ringraziano Iddio; Avanti vanno coll* opere sante Ma in Castello si fa gran mormorio. Giran la notte fra 1’ ombrose piante Pronti al lavoro con maggior desio.» Ma il Parroco s’ avvide della trama _ Come Prete non puoi tener la dama Allor Fra Pietro con malizia esclama E gli dice : — Son giusto e son devoto La gente nel paese non mi brama Per via di questo non posso far moto. — Se in loco qualcheduno poi chiama Mi trattan di serpente e di tremoto... Se studiate le storie, e ben compite A leggere imparate e v’istruite! Termino il Canto come ben sentite Vi composi l’istoria, o miei figlioli v Se feci sbagli ognun mi compatite, Son di casato Giuseppe Frangioli ; Or le rime curiose son finite Mi è qui rimasto questi versi soli... E a guardar Serafina, ognun si arreca Pare il ritratto di una scimmia cieca! FINE. Maledizioni d’amore. Maledetto sia 1’ Amore, Che mi dà tanto martello, E mi cava di cervello Notte e giorno a tutte 1’ ore ; Maledetto sia 1’ Amore, Che mi dà tanto martello! Quest’ amore falso e ingrato, Pien di lacci e pien d’ inganni, Con lusinghe già molti anni M’ ha distrutto e rovinato ; Ed al fondo mi ha cacciato Con sue pugne di valore. Maledetto sia quel giorno, E quel doloroso punto, Quando in mia malora giunto A quel viso fui d’ attorno ; Dove in libertà lasciorno I miei sensi con il core. 21 Maledetto sempre sia Quel favor elle mi fu dato, Da quel viso delicato ; Che mi tolse in fantasia, D’ affannar la mente mia Che mi dà sempre dolore. Maledetto sia quel guardo, Che mi dette all’ improvviso Quell’ angelico bel viso, Che nel cor mi pose un dardo : Per il quale io struggo, ed ardo Giorno e notte con tremore. Maledetto sia quel loco Dove amor m’ebbe legato, E per sempre incatenato Nell’ ardente, e crudel foco... Il qual sempre, a poco a poco, Mi distrugge 1’ alma e il core. Il suo regno è di tal sorte, Ch’ è abitato dai serpenti ; E per guardia delle porte Stan sospetti, ire e lamenti ; E pagato è sol di venti Chi sta servo a tal Signore. La sua stanza, in ghiaccio e È in riposo e suol partire, Chissiunque in questo giuoco Gli convien sempre servire, E servendo ognor morire, Fra speranza, e van timore fuoco, 22 - 1 Giù nella palude Stigge Non son mai tanti tormenti, Guanto piu ognun s’ affligge. Venne al Ciel gli aspri lamenti: Ad ognor per tutto senti, Afflizioni ni miscr coro. Tante ciance tu m’ hai dato Con lusinghe e con balocchi, Aiv ??,n *° ma^ arrivato All Albergo degli Sciocchi! Già son lassi li miei occhi, Gì mirare il mio dolore. Quante volte, alla dolo’ ombra un abeto, faggio o pino, fa si 1 uomo, che disgombra Suo crudele e fier destino; Che da sera e da mattino ilo cantato por doloro. Mille volte ho già provato Di fuggir questo tiranno; J ' 1 Amore in ogni lato Mi persegue con mio danno: “ cosi con aspro affanno Kesto sempre a tutte 1’ ore. Gli è ben ver ch’io canto e rido mos^ro esser contento; Ne di alcun tanto mi fido Ch io discopra il mio tormento : Ma nel volto 1 ho dipinto Quel che ho nel casto core. Poverello ! Chi ha tal sorte Che d’ amor preso si vede, Ognor sente mille morte, Quest' è premio di sua fede ; Ed è un pazzo chi gli crede... Resta vinto con dolore. Pigli esempio ogn’ altro Amante Da me lasso e poverino; Pigli esempio l’ ignorante Del mio crudo e fler destino; Pigli esempio ogni bambino Che patisco gran dolore! Maledetto sia 1’ Amore, Che mi da tanto martello, E mi cava di cervello Notte e giorno a tutte 1’ ore ; Maledetto sia 1’ Amore, Che mi dà tanto martello ! Madrigale d’amore. Selvaggio, e vago augello, Deh ! potess’ io cangiar teco mia sorte, Che non saria mio mal sì acerbo e forte ! Tu col soave canto, Sfuggi la dolce ed amorosa pena, E stai continuo a chi più brami appresso. Io sto colmo di pianto Lungi dalla mia luce alma e serena; Sfogar l’ empio mio duol non m’ è concesso, Ma s’ io potessi, espresso Siccome te, mostrar qual sia il mio ardore, Farei ardere il Ciel, stupire Amore. FINE. COLLEZIONE DI LIBRETTI ILLUSTRATI A centesimi IO ciascuno. Spedire Vaglia Postale al Sig. Adriano Salami, Fi¬ renze, e sarà spedito ciò che viene ordinato fran¬ co di porto fino a domicilio , in tutta Italia. 1. Pia de’ Tolomei. 2. Il Frustino e la Cre¬ staina. 8. Storia dell’ Imperatore superbo. 4. Liberazione di Vienna. 1 5. Soldato Prussiano. 6. L’ assassino France- scotto. 7. Federigo Bobini, detto Gnicche. 8. Flavia Imperatrice. 9. I due Sergenti. 10. Aida. 11. La trappola delle Donne. 12. Lo Spedale dei Rovi¬ nati. 13. Marziale. 14. Girolamo Luchini, fa¬ moso ladro. 15. Storia di Baruccabà. 16. Manetta Cortigiana. 17. Contrasto tra un Po¬ vero ed un Ricco. 18. Angiola Crudele. 19. Grognok). 20. Guerrino detto il Me¬ schino. 21. Carlo Grandi. £2. Sansone. 23. Genoveffa. 24. Teresina e Paolino. 25. Il Conte Ugolino della Gherardesca. 26. Giuditta. 27. I sette Dormienti. 28. Affetti di amore, di ge¬ losia e di sdegno. 29. Leonzio. 30. Ardor d’amore. 31. Chiarina e Tamante. 32. Lazzarino e la sua Banda. 33. Giuseppe Mastrilli. 34. Carlo Bertoni. 35. Famiglia Cignoli. 36. L’Oste assassino. 37. Storia di Guazzino. 38. Stellante e Costantina. 39. Il Valoroso Leonildo. 40. Il cavalier Bosco. 41. Costantino e Buona- - fede. 42. Ortenza e Caterina. 43. Caterina Dannata. 44. Vita del Poeta Nio- cheri. 45. La Carità Romana. 46. Francesca da Rimini. (contimi)
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Giovanni Briol
Stefano duca di Napoli ballo storico in cinque atti ed un prologo composto e diretto da Giovanni Briol
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Djgitized by Google Digitized by Google S T E F A IV O DUCA DI NAPOLI AiiLO STORICO IN CINQUE ATTI ED UN PROLOGO <onv}50sf() ( Wrdid DA GiDVAVVI BESaOL NEL REAL TEATRO S. CARLO A’ 3 ! Luglio 1843 BICORRENDO IL FAUSTO GIORNO NATALIZIO REGINA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE Digitized by Google 0 4 Digitized by Google . 3 PREAMBOLO STORICO. ■^ nlHimx — vvenula la morte di Grimoaldo li. nell' 8 i"i , i Beneventani nominarono per suo successore un rifugiato di Spoleto , chiamato Sicone , il quale ( a tempo delle conquiste in Italia fatte da Car- lomagno ) aveva domandalo un asilo al principe di Benevento , allora Grimoaldo /. , da cui ■ era stato fatto conte d Acerenta. (i) fieli' Si 8 questo nuovo principe era alleato del duca Teodoro , che in queir epoca governava IVapoli, e coir ajuto di questo evasi maggiormente consolidato nella suprema autorità ; ma /’ usur- pator Teodoro decadde dalla sua sede ed in sua vece vi fù innalzato Stejano. (^) Teodoro si rù Jugqiò presso Sieone , implorando il suo soccorso , e Bicone accorse con tutta la sua forza per as- sediare Napoli ( 8is6—~83o. ) / Napoletani, ri- dotti a non avere altra forza militare che quella del loro ducato , rum potevano opporre a' nemi- ci , assai più di loro numerosi , se non il pro- prio coraggio e le loro mura ; ma queste furono scosse dagli arieti del nemico , il quale aperse un ampia breccia , onde già accedevano gli as- salitori. I Napoletani disperavano di più man- tenersi in quello stato. La notte si avanzava , e doveva perciò accadere la strage , il saccheggio (i) Anoniroo salernifano , esp, 33. pag. 198. (a) Jobannìà Diaconi , chro : episcop. Ncapol. cccIps , Tom. 1. pag., 2 , p. 2 c p. 3i3. Digitized by GoogLe 4 ^ . e tulli qli orrori che pruova una città preaa d'as^ salto ■ Il loro duca Stefano aveva una madre e Jigli degni <£ epoca più felice , i quali , lo sup- plicarono , come capo della loro famiglia e dello stato , a mostrarsi padre più de' loro concitta- dini che de' proprj congiunti , sacrificandoli , se /’ uopo il chiedeva , al pubblico bene. Quindi fu mandala una deputazione al principe di Bene- vento , rappresentandogli che la città era ormai in mano di lui , che , se ne risparmiava la ro- vina , questa città diverrebbe la più bella gemma della sua corona ; e che , all’ opposto, s' egli per- sisteva nel voler darle /’ assalto , non avrebbe regnato che sopra i miseri avanzi d' una città distrutta , giacché i Napoletani , mossi dalla di- sperazione , l’ avrebbero difesa sino agli ultimi estremi , e si sarebbero contentati di perire sotto gli sfacciumi di essa. 1 messaggi aggiunsero che, per la stessa sua gloria , aspettasse che il nuovo sole rischiarasse il suo trionfo , e lo supplicarono a nome dell' umanità di muoversi a compassione di tanti infelici , i quali non domandavano altro indugio che il breve spazio d' una notte; e coinè pegno della loro prossima sommissione , gli pre- sentarono a nome del duca Stefano , t più cari oggetti di lui , cioè la madre ed i .figli- S icone accettò questi preziosi ostaggi ; fece che gli as- sediami si ritirassero , riserbandosi il dì vegnente ■per fare in Napoli il suo ingresso (i). Intanto Stefano convocava i suoi primari guerrieri ed i più distinti cittadini, dicendo loro di non tenersi più degno di essere il supremo condottiero de' soldati , avendo perduto un titolo (i) Ercheniprlus monach-Cassin , st loDgob. Be- Cap. 10 , pag. 23 ^. Giaon. St. del regno di ^ 8 poli , lib. VI, cap. 6 . pag. 517. Digilized by Google 3 tanto gloriosa nel momenta in cui aveva potuta acconsentire a sottomettere la loro patria al. giogo de' Beneventani. Io 1 ’ ho promesso è vero ( prose- gui a dire' )/ ma le mie promesse non vi avvincono però. Voi siete liberi d’ eleggere un nnovo capo , il (joale , io spero, che più fortunato di me , rialzerà le vostre mura, e vi condurrà alla vittoria. Avendo cosi parlato., Stefano usci di Napoli, esponendo la vita alla nemica vendetta. Quindi fu ucciso da' soldati di Sieone (i). Frattanto i Napolitani salutarono per cqpo della loro milizia uno de' loro nohili , nominalo Buono; e per ordine di questo, gli uomini , an- che i fanciulli ed i vecchi, è parimente le donne si unirono a' guerrieri , lavorando con tanto ar- dore nel corso di quella notte a riattare te mu- ra , ed a scavarne intorno i fossati, per cui nel- r avvicinarsi che fece Sicone nel di seguente , vide r impossibilità d" impossessarsi delia città con un assalto. 1 Napolitani , eh' erano stati dapprima ab- bandonati da' Greci sollecitato arevano in quel tempo il soccorso di Luigi 1 . , imperatore tf òe- cidente. Luigi avendo .loro mandato alcuni rin- forzi , fece che potessero resistere per lungo tem- po all' assedio ; e quando Siconc cominciava a dimostrarsi fuori di speranza della riuscita del suo intento , fu da' Napolitani pregato ad ac- cordar loro la pace , ed in premio della sua mo- derazione , gli promisero di pagargli un tri- buto (2). Bu questa basa isterica , che tanto onora , (1) Johannis Diaconi, chroepisc. Neap, pag. 3 i 3 . (2) .Anonimo saler: franjm. ap. Camili. Polleg. rag, 200 Lev. Osticns. Cron : Moncas. L. I. cap. 11 . pag. 294,. e Digilized by Coogle 6 ed a giusto litoio , la nazione napoletana , ko immaginato il presente ballo; ma siccome è im- possibile di sottoporre intieramente alle leggi d uri azione mimica qualsiasi storia senza ag- giungere qualche episodio , per facilitare t andar mento scenico d un soggetto , ha dovuto necessa- riamente arrecarvi qualche leggiero cangiamento, ma però senza alterare la verità , avendo scelta gli episodj nella storia di queir epoca medesima. Oso sperare che il pubblico , giusto ed in- telligente, voglia accogliere quest' altro mio nuovo lavoro con la stessa indulgenza di cui Jino ad ora mi ha onorato , non avendo io risparmiata verun mezzo per rendermene vie più meritevole. ClOTANm 7 L» Musica è del s.g. Conte Niccoli Gabrielli. Cav. D. AsToino Niccolimi Architetto de'Reali Teatri. Capo scenografo inventore o Direttore di tutte, le de . «orazioni , Sig. Angelo Bcllont. Scenografi per le tana Sandri . Giuseppe Mortone , Giuseppe Castagna, Giuseppe doliti. Pasquale Bighen- ekotner , e Vincemo hteo. Scenografo paesista , Sig. Leopoldo Galluizt. Figurista , Si|;. N. N. Editore e proprietario esclusivo delle poesie de libri de’Reali Teatri, Sig. Salvatore Caldiert. Direttori e capi macchinisti Sig. Fortunato Quèrian e Domenico Pappalardo. Direttore del vestiario, Sig. Carlo Guillaume. Attrezzeria disegnata ed eseguila da’ Signori Attili Spettini e Filippo Colazzi. Pittore pe’ figurini del vestiario, Sig- Filippo Buono. Direttore ed inventore de’ fuochi chimici :cd artificiali Signor Scipione Cerrone. Direttore, appaltatore dell’ illuminazione, Sig- Jiadiee. - .. Digitized by Googte persona Gcr# i t STEFANO , Duca rii Napoli V Signor Dp Mattia. ÈUFKASIA , sua sposa, Signora Jacopptii. ÉUFEMIA, loro figlia, ' , . ■ • • Signoria Colombon-firiof. STEFANO figlio, fratello d’ Eufemia^ Signor De Salvo. TEODORO , cx'Dnóa di Napoli, amico di Siconey Signor De Àngelis. SICONE, longobardo, principe di Benevento^ Signor Dirigi tof'P. 1 ANDREA, figlio del Duca d’ Amalfi, promessa • sposo ad E<ifemia, ^ . Signor Bolognelli\ • ' \ BUONO, nobile napoletano, Signor Petito. ACHMET, Capo dei saradeni , 'allo stipendio dr Sicone, • ' r ' • • \,f. Signor Izzo.^^ ' Nobili napoletani. d’ambo i sessi. . ■ Paggi, scudieri, soldati e popolo. fiapoletano. Nobili, paggi, scudieri e soldati beneventani. Amalfitani. Saraceni. Contadini delle vicinanze di Napoli. Ij aziona ha luogo in' Napoli e ne' suoi et intorni, nel 806 circa. , I Dìgitized by Google 9 BALLABILI. PROLOGO. Gran ballabile di Nobili Napolitani gotto spoglie alleqoriehe rappresen- " tanti le virtù del nuovo Principe , ai quali si unisce il popolo dt Na- poli ^ egegaito da Corifei d’ ambo i scasi. ATTO J. Dama armata di Longobardi e di Donzelle Beneventane , eseguito co- me sopra. Passo a tre , composto dal signor An- tonio Guerra ed eseguito dallo stesso in unione alle signore Grekowska e Taglioni. •’ * ATTO IV. Danza di Nobili Donzelle della Corte del Duca di Napoli , eseguito dalle Corifee. Digilized by Google Digitized by Google PROLOGO. PARTE PRIMA. Gran piazza di Napoli-, da un lato il palagio ducale ; verso il fondo , la porta Capuana ; dall" altro lato ecvi un magnifico trono. XJna donzella , delle più nobili famiglie di Na- poli , sotto le sembianze di Parlenope , occupa il tro- no , ed al di lei fianco altre due sotto le sembian- ze della , pace , c dell’ abbondanza sono circondale da un numero de' primari abitanti della città. La piazza, e i veroni sono ingombri di spettatori. 1 sol- dati sono schierati ; tutto infine presenta ima festa nazionale, — Presso la ]>orla della città vodcsi 1’ u- snrpatorc Teodoro , che deve abbandonar Napoli : Teodoro , invaso dalla rabbia , si allontana , giu- rando vendetta. — ^ Si odono i militari stromenti , c vedesi in breve comparire un festoso corteggio t ecco Stefano , legittimo duca , di Napoli , egli e la sua famiglia sono sopra nn carro trionfale. Una mol- titudine 'di giovanetti d'ambo i sessi, appartenenti alla classe più distinta del ducato , fan corona intor- no a Stefano , e , sotto spoglie allegoriche ; rappre- sentano tutte le virtù del nuovo regnante. I duci , i magistrati, i paggi, gli scudieri e tutta la corte precedono e seguono il cocchio. Il corteggio si ar- resta innanzi al trono , Stefano è ricevuto dalle brac- cia dì Parlenope; il popolo fa rimbombare le grida d’ allegrezza ; gli stromenti si uniscono a tali accia- mazionì ; da lutt’i veroni cadono i fiori , e sono agi- tali i verdi rami , c sventolate numerose banderuole ; tutto infine presagisce la felicità c la gloria di Na- poli e del suo duca. Stefano, commosso dal piacere, corrisponde affabilmente al comune trasporlo d' amore Digitized by Coogle 17 e di giubilo. Tati' i miei più cari vati ( eglr dice a Pnrlenope ) sono per le. lo giuro di mo- strarmi degno delt amore e della fiducia che mi dimostri. La famiglia del dnca partecipa a lama gioja. Il giovane Andrea, figlio del duca d’ Amalfi, e promesso sposo ad Eufemia , figlia di Stefano , è al colmo del contento, contento che con Andrea di- vide colei cir egli ama , e dalla quale è teneramente corrisposto. Partenope fa ascendere il irono al duca ; dopo che la famiglia di lui e tnlla la corte hanno occupato i posti a loro destinati. Al cenno di Stefano ha luogo una splendida ed animata festa , in coi le danze nobili e popolari succendono a vicenda , e poi ai uniscono per celebrare il fortunato giorno che o» principe tìHuoso prende il supremo potere. !1 festeg- giamento ha termine con varj gruppi, in mozzo a'qnaK vengono innalzati le parole seguenti : Sempi* felice Napoli Fia sotto un GirsTo Pnmcip». A lai vista , il popolo raddoppia i snoi trasporti di esnltanza. Mosso da’ numerosi contrassegni di ri- spetto , Stefano mostrasi nuovamente grato , e pro- mette a Napoli di far uso del sno potere a norma della giustìzia e dell’ eqnilà , e giura d’ impiegare ogni sno sforzo pc ’l pubblico bene. La famiglin del duca prova anch’ essa il proprio giubilo nel vedere qne’ trasporti de’ vassalli. II dnca stringe al seno i suoi congionli , ed è condotto da Partenope al pa- lagio con tutta la maggior pompa. Il popolo riliroM a poco a poco, pieno delle più liete speranze. Digilized by Google \ - - \ ' i3 PROLOGO. PARTE SECONDA. Magnifica sala arma nel palagia ducale. * Stefano è introdotto nel palagio , che in avve- nire dev’ essere la di Ini residenza. Si (Impongono i segni della suprema un tori tà in una ricca cassetta , « ne consegnano al duca la chiave. Dopo essersi inchinato , il corteggio ritirasi. — Rimasto solo co’ suoi congiunti ed i piò intimi famigliari , Stefano loro dimostra la soddisfazione che prova di vedersi alla testa d’ an popolo eh’ egli ama tanto , e di cni ila giurato difendere i dritti ; tutti partecipano la felicità di questo buon principe , il quale , nel ve- dere la sua figlia Eufemia ed Andrea , ne' cui sguar- di scorge la premura d' avvincersi in sacro nodo, e «ar che gli d^omandino la pronta cerimonia nuziale, foro dà sicurezza che in breve saranno appagati i loro voti. 1 due amanti ringraziano teneramente Ste- fano , e questi invoca sopra di essi la celeste bene- dizione. — Ma nel mentre che questa cara famiglia gode co' suoi amici di tanta domestica felicità, il de- ttino le prepara funesti eventi , i quali non tarderan- no a turbar la pace de’ loro cuori. L’ infame 1 eodoro , espulso da Napoli , è an- dato a trovare il principe di Benevento , a cui ha fatto parte della nuova elezione nella persona di Ste- fano , e lo ha invitato a prendere le armi centra Napoli , quella Napoli che lo ha deposto. — Sico- ne , nemico de’ Napoletani , ha promesse al suo ami- co Teodoro d’ assediarne la città , se questa non ac- consente a riporlo in seggio. Nuova sì trista è già pervenuta a Napoli , che poco prima brillava di giu- bilo. Stefano ne vi^aQ aTTertito, L’ annunzio inatteso Digitized by Google u lo sorprende , ma jfoa lo avvilisce. Sonza frappar dimora , egli comanda che vadasi ad assicurare la verità del fallo. I guerrieri napoletani, accorsi pres- so di lui , partecipano il sno ardore , mentre Eufra- sìa , Eufemia provano la maggiore inquietadine. Il 6glio di Stefano , pieno di valore guerriero , fa co- raggio alla madre ed alla sorella. Audrca prova qual- che pena nel vedere rinnovarsi la guOrra , non du- bitando che questa sia cagione di ritardo a’ suoi spon- sali ; ma il suo carattere bellicoso fa sì eh’ egU sì unisca al comune ardor militare ; e rkordando l’ al- leanza fra’ Napolitani e gli AmalQtani , si ofiFre di recarsi al padre onde ottenere nna forza navale, che s’ opponga a’ Beneventani. Ognuno è riconoscente alla generosa offerta, — Compariscono altri goerrieri uniti a’ magistrali , confermano 1' infausta nuova di guer- ra , ed aununziano che Sreone stesso è alla testa della sua armata. JVon s' indugii ( sciama Stefano ) a difendere la patria. Indi impone che in^medialh- mente si radnni il consiglio , per deliberare di nn affare cosi importante ; invita la consorte e la figlia a ritirarsi nel loro appartamento , dove non tarderà a raggiungerle , e fa che il figlio le accompagni. Essi partono, seguiti da’ paggi, che dividono il loro turbamento. Andrea non ha tralasciato di far corag- gio alle nobile famiglie. .> In breve tempo l’ intero numero ' de’ guerrieri , de’ magistrati , de’ grandi e de’ capi del popolo , è accorso a’ cenni del duca , per delìberÀre come deb- basi difendere lo patria. Pgnuno prende posto, e Ste- fano comincia a parlare in questi termini : Fot non Ignorate che netntcì numerosi non tarderanno ad assalire le nostre mura. Non dubito • che siavi alcuno il quale non adempia il proprio dovere ; e però t Longobardi , i quali credono sorprender- CI , saranno esst^ tnedesìmi sorpresi nel vedersi ajfronlati da noi. lo spero che il potere conferì- Digitized by CoogU i5 tomi da voi « eomineierà glorioao' tanto per la patria , quanto per me : si giuri dunque di vin- cere o di morire. Tatti giaraoo. — '■ Stefano dà gR ordini per la difesa. I capi de’ gnerrieri dovranno andare e prendere il comando delie milizie indicato dal dnca ; quelli del popolo , alla testa degli abitan- ti , difenderanno le mora ; i magistrati vigileranqo alla tranquillità ed al bnon ordine della città; la nobil- tà convocherà sobito i saoi vassalli per unirli a* guer- rieri ; Aqdrea partirà immediatamente per Amalfi a prendere l’ armata navale ; Stefano ha pensato al tutto , riserbasi il posto in cui saravvi piò rischia , e più gloria. Egli spiega l’ insegna napoletana , e fa che ognuno giuri sovra questo venerato vessillo 0 morte o vittoria. — Odesi strepito del popolo , che corre ad armarsi. — Piena di turbamento , ri- torna la dncbessa , seguita da la figlia presso il consor- te. — Tutti corrono dove il dovere li chiama. An- drea si distacca con istento dalla- sua fidanzata , che vorrebbe opporsi alla partenza di lui. Stefano ed il figlio procurano di calmarla , e corrono ad armarsi. . Desolate , Eofrasia ed Eufemia li seguono nella mas- sima desolazione. Il tumulto ^vie più cresci, e si avvicina. ( Fine del prologo. ) A T T 0 P R I M 0. Campo de Longobardi nella valle della Sanità. Nel fondo ^ le fortificazioni di Napoli, al di là delle quali vedesi parte della città. In lon- tananza il Vesuvio che getta fumo. Il Sole è al tramonto. ' .1 : \ 3^atta Tarmata de’ Longobardi , anita a’Sara- ceni , è io moto per T assedio di Napoli. Le mac- chine di guerra percuotobo le mura ; si trasportano le scale per l'assalto ; i Napoletani dalle mura si difendono coraggiosamente , e gettano sassi sopra gli assalitori ; le scale vengono respinte ; le stesse donne portano ghandi vasi d’ olio e di pece bollenti , che versano su i nemici, fi suono de' militari stramenti si unisce alle grida de’gnerrieri. I Napolitani tentano nna sortila; vengono respinti nòli" dalla bravura ma dal numero, e sono costretti a rientrare nella città, chiudendo dietro ad essi le porle. La zuffa è delle più accanile. Sicone v(gila per ogni dove ; Teodo- ro, non respira che vendetta. Al cenno di S icone , Teodoro co' primari dnei delTar-nala assediente si ra- dunano presso la sua tenda per tener consiglio di quan- to può accelerare la presa di Napoli. Teodoro ed Achmet, capo de' Saraceni, sono del parere di fare la più orribile strage senza usare alcuna pietà. — In questo momento odonsi grida di gioja dalia parte de’ Longobardi nel vedere che gli arieti e le cata- pulte hanno fatto cadere nna parte delle mura ; e hanno già formata la breccia. Costernazione degli assediali. Sicone , profitta del momento e dell' entu- siasmo de’ suoi soldati per dare T'ultimo assalto : egli stesso, afferrando nna scala , vuol darne T esem- pio. Il coraggio de' Napoletani sta per esser loro inutile, a cagione de'iiamcrosi nemici. TulTi Lon- Digitized by Google ^barJi si scagliano verso la breccia , e Na^li' è per cadere nelle loro mani quando gli assediati , ridotti all' estremo , inalberano la bandiera parlamen- taria. A tal vista , Sicone fa che la sua armata si fermi , ed in breve si vede una deputazione uscire dalla città , ed inoltrarsi verso Sicone , a cui si fa conoscere che Stefano il loro Duca domanda a lui nn abboccamento. Il beneventano riceve con alterigia quella deputazione ; non ostante accorda, la richie- sta , c dice che Stefano, di, cui ammira il coraggio, può venire eoo sicurezza. I deputati invitano Sicone a far ritirare una parte delia sua gente , facendogli . osservare che alla presenza d'una nun.rrosa annata, le condizioni che Stefano vuol proporgli potrebbero esser credute efifelto della paura , e non prodotte da qne’ sentimenti d’umanità che lo inducono a rispar- miare il sangue degli uomini. Dopo breve riflessióne il duce beneventano approva tale domanda, e la con- cede. La deputazione si ritira. Achmet , eccitato da Teodoro , il quale teme che Sicone e Stefano vengano ad un accomodamento, rammenta a Sicone i patti della loro alleanza , cioè* il saccheggio della città , promesso a' Saraceni , e che questi con tanto ardore desiderano , e procura di destare in Sicone il sospetto contro di Stefano , dicendo che còsta! vuole ingannarlo per acquistar tempo. Il fiero Beneventano , dopo averlo ascoltato con isdegno , risponde di non aver da render cor to nè della sua condotta, uè del suo volere, invitandolo per r avvenire a fare a meno de’ suoi consìgli , di cui non ha d' uopo. Detto ciò , comanda a’ suoi duci di far allontanare una parte delle sne milizie. Achmet dimostra ad alcuno de’ suoi il proprio mal' amore , e Teodoro prega Sicodc a rammentarsi do suoi in> teressi. Le trombe annunziano la comparsa del dnca di Napoli / che presentasi , precedalo e segnilo 'da nn a Digilized by Google ODinero de' primari della città non che da alcani f 'Qerrieri. Sicone gli fa rendere tutti gli onori mi* ilari , ed ordina che sia preparalo un fesleggia- mento , per celebrare nel campo la presenza d’ un ospite cotante illustre. Durante ì preparativi » Ste- fano parla a Sicone alla presenza di tulli , ne’ se* g’uenli lep.iiini : La sorte delle armi per te si di- eàlara ; ma il mio onore è saloo , poiché ho adempiuto il mio dovere difendendo Napoli sino agli ultimi estremi Quantunque tu sii mio nemi- co , non per ciò non mi renderai giustizia nel tuo cuore. Ecco la proposta che ti offro : io son pronto a darli in potere la città ; ma V amore che ho pe 't mio popolo , pe 'I suo interesse ed anche forse pe ’/ tuo , fa eh' io ti preghi di dif- ferire per qualche ora il tuo ingresso , giacche si avvicina la notte , e nelf oscurità non poiroeti frenare i' impeto de’ tuoi soldati , e specialmente quello degli Arabi che sono al tuo stipendio , come gente avida e rapace ; e ciò potrebbe far nascere qualche conflitto fra essi e gli abitanti. Riserba al nuovo sole il tuo ingresso , ed il sole rischiarerà il tuo trionfo. Sicone si lascia persua- dere ; ma la prudenza vuole che domandi alcuni ostaggi. Stefano gli offre ciò ch’egli ha dì piò caro, cioè la sposa ed il Gglio. Sicone accetta, e dimostra a’ snoi tutta la gioja eh’ egli pruova , nel mentre che Stefano fa conoscere la propria afflizione a’ suoi se- guaci , fra' quali evvi Buono , che, al pari del duca, sente la forza dell’avvilimento io cui si trovano. Ste- fano incarica Buono di recarsi a prendere gli ostag- gi , i quali non mollo dopo compariscono col loro seguito. Eufrasia ed il Gglio danno segni di'dolore , ma non di avvilimento. Stefano si avvicina a così cari oggetti , co’ quali divide l’angoscia, quindici presenta a Sicone , che cortesemente li accoglie, l Longobardi godono. La venata della dachessa è il Digitized by Google telale della festa , al cetmo del prìncipe di Da- nevento iticomincia. Ma questo tripudio per quanto sia piacevole a’Longobardi , aitrellnnto rincresce a’Na- poietani. Stefano , la sposa ed il Bglio seggono vi- cini a Sicone , invitati da Ini. 1 duci d’ ambo le parti prendono posto al lato de’ loro principi. Terminalo il festeggiamento , ecco che ginnge r istante doloroso della separazione di Stefano dalla tua famiglia. Sicone accenna a’ nobili ostaggi la tenda destinata ad essi, e ossicui^ entrambi. d' ogni dovuto riguardo. Il giorno sta per declinare : SteCa* no, che deve restituirsi alta città, si distacca da que’diie si cari oggetti : le lagrime ed i sospifi sno- cedonsì in tatti tre a vicenda. Stefano parte col se- gnilo. La duchessa col figlio si ritirano nella tenda. Sicone entra nel suo padiglione accompagnalo da’ duci della sua armala. Teodoro, presagendo che Si- cone voglia impossessarsi per sè stesso della città , cnde unirla al proprio dominio , vibra sguardi di furore ; Achmet , eh’ è d’ intelligenza con Teodoro , fa lo stesso. Ambi partono , seguili da’ Saraceni , che mostrano ugnale malcontento. t ATTO SECONDO. interno delle fortijìcazioni di Napoli. — Notte. * Gli abitanti di Napoli si ocenpano, ma silenzio- si , a riattare dorants la notte lo. mura danneggialo dalle macchine de’ Longobardi. Presiedali da Buono ognuno lavora con ardore ; non* v e più distinzione di rango : tulli sono di comun consenso per la sal- vezza delia patria. . Stefano si presenta : egli è mesto. I Napoletani gli fanno osservare le riparazioni. Eufemia , che eoo lui è venuta , ha qualche speranza , e procura di farne partecipe il padre ; ma invano : il buon prin- Digitized by Google no cipe pensa a’ doe preziosi oftgetti lasciali in mano a'oeaiici, e pavenla nn’ orribile sciagura. Mentre il duca s' ÌDtertiene co' inoi famigliari tuttavia intenti al lavoro , Eufemia forma in sé il gran disegno di liberare la madre ed il fratello. Viene Andrea : egli annunzia che la sua flotta' in quel punto dà fondo nel porto. Tal nuova invigo- risce i Napoletani , che maggiormente sperano. M solo Stefano è in preda ad un terribile contrasto di affetti , quello del suo dovere , come duca di Napo- li , e quello di sposo e di padre. Invaso da tali peo- sUri , ritorna al palagio. Nell’ alto che Andrea sia per seguire il duca , vien fermato da Eufemia , che gli parla in questi termini : Tu non ignori die le inquietudini del padre mio derivano dal Umore e/C egli pruooa pei figlio e per la consorte. Ebbene., io Ao for- mato un disegno , forse troppo ardito , ma che voglio eseguire a qualsiasi costo. Andrea ansiosa- mente le dice di palesarglielo. La coraggiosa prin- cipessa risponde : 5’ egli é vero che mi ami , se la mia mano ti è cara , ecco ciò che far dobbia- mo. Prima dell' alba , ambo , sotto le spoglie di soldati Longobardi ci recheremo al campo nemi- co , e salveremo la madre ed il j rateilo. Andrea freme all’ idea di questa pericolosa intrapresa , che troppo espone la vita di colei eh’ egli ama ; ma Eu- femia soggiunge che a questa sola condizione ella diverrà sua sposa. Andrea, per darle prova d'amo- re , la prega di lasciar lui solo eseguire cotanto di- segno , e non cimentare la sua vita. Ma , piena di coraggio, e con la dolce speranza di farsi liberatrice della sua famiglia , e forse della sua patria , ella vuole assotulamente dividere il pericolo. Vedendo che non, v’ha mezzo di d'scuoterla , il giovine amante è costretto ad acconsentire. Albani , fra i quali Buono, che sono stati testimoni dei colloqnio , non fanno che I Digitized by Google aniTnirAre l’ eroismo di entrambi , e giurano di se* condnrio. Andrea ed Eofemia si ritirano, per indos- sare le mentile spoglie , e gli abitanti prosegnono i loro lavori. Riparato la breccia , tutto è pronto per ona nuova difesa , la quale promette migliore evento. Buono ^ che ha ammirato H generoso disegno d* En- fomia , io comunica a tutti , e tutti ginrano d’ essere a parte del pericolo. Eufemia ed Andrea , già travestiti , ritornano. Ognnno esalta la loro magnanima impresa. Tutto es- sendo disposto , viene calata nna lunga scala di epr- de , che legasi a’merli , sulla quale Andrea discende il primo ; e la intropida Principessa lo aegne , dopo aver ricevuto t dovati éncon>i. il popolo frattanto implora il cielo in favore di Enfemia e di Andrea. ATTO TERZO. * » Campo de' Longobardi , tome nell alto II , ma in tèmpo di notte e un poco più distante. Le tmutre di Napoii veggensi rialzate. La pallida ' luce della luna rischiara alauanto il luogo. Il Vesutio in distanza getta fumo. Da un lah i la tenda di Sieone : dall altro quella di Eu- frasia e del suo Jiglio. Andrea è già ai basso della scala, che sostiene per facilitare la discesa d’ Eufemia. Alcuni abitanti guardano dalle mura i due amanti , e mostrano per essi il maggiore interesse. Gionti nel fossato , An- drea c la principessa io attraversano, e s’iaollrauo^ cautamente nel campo nemico, a segno che dela-' dono alcune scolte , che poco sono vigilanti , tanta è la sicarma de’ feongobardi. Indi cercano di tro-' Tare il luogo che rac^inde la dochessa coi iglio. lèdendo al debole raggio delia Iona avvìciucrei ai-; enào , Enfemia e Andrea sono costretti a celarn : aa Eafbmla «or on banco di T«rdar« , • Andrea , dopo averla, coperta col suo mantello , va dietro on cespu- glio poco da lei distante. ' G)mparisce Teodoro, assorto in nna profonda meditazione; guarda la tenda di Sicone, e dice fra* sè : Ecco dove riposa colui che dieevast am%co mio , .colui che ho implorato di ripormi tn ^^9"' gio.... Ahi solo per lui y e non per me, egli è accinto a guerra.... Ma tremi della mia vendetta. Volge gli sguardi intorno, impaziente di non -veder giungere coloro che sono attesi da lui ; va per se- dere sul banco dov’ è Eufemia. Or qual’ è lo spa- vento della principessa e di Andrea, nel punto d es- sere scoperti ? Ma , per fortuna , mentre Teodoro sta per sedersi , ecco Achmet con alcuni seguaci , che cautamente si avvicinano questi ardono di ven- dicarsi di Sicone , che. loro avea promesso il sac- cheggio della città , e nel momento che Teodoro si approssima , ad essi , Andrea e la principessa si pro- strano , rendendo grazie al Cielo tanto per loro be- nefico , poi di nascosto ascoltano ed osservano ciò che accade loro d’ intorno , e finalmente scuoprono che Teodoro ed Achmet vogliono in questa stessa notte attentare a’ giorni di Sicone e de’ due ostaggi , per poi impadronirsi di Napoli. Teodoro giura *1 su® complice cne , ottenuto 1’ intento , gli conferirà il grado di capo della milizia ; ed i Saraceni ancha giurano di ’ prestarsi a favore di Teodoro. Alternti , ma non avviliti , Andrea ed Eufemia ascoltano in- tenti , con la speranza di sventare- così perfida tra- ma , e nel tempo stesso giungono a sapere dove i due ostaggi , tanto cari a loro, riposano, ed aacho, • loro nota la tenda di Sicone'. Alcuni Longobardi , e tra questi più sentinelle , destinati alla guardia del campo, e che dovrebbero difendere il loro, priuci-.^ pe, sono (lei partito de’ congiurati , da’ quali., spe- rano on’ ampia mercede. Teodoro osservando clm Digitized by Google aS ffiaoca UD gran naiuero da’ saoi complici , fa che ogOQOo na vada in traccia , per quindi ritornare DDÌti , dar r allarme al campo , e compiere il loro abbomineyole disegno ; tatti viano. I due amanti sono colmi di terrore. JVon st perda il tempo ( dicono } : C aurora non è lon- tana ; il pericolo è imminente : la risoluzione ed il coraggio debbono trionfare della perfidia e dell’ infamia. Già si dirigono alia tenda delia du> chessa e del figlio ; vi penetrano. Nello’ stesso tem- po yeggonsi attraversare in distanza alcuni Saraceni armali, che vanno ad nnirsi a’ loro complici , dopo aver confabulalo fra essi. i„ Andrea ed Enfemia escono dalla tenda, condn- oeado con loro Enfrasia cd il figlio , i qnali non possono riaversi dalla sorpresa nel vedere Andrea ed Enfemia sotto qaelle finte spoglie. La duchessa fre- me pensando al pericolo a cui si è esposta la Bglia, e la stringe .teneramente al seno. Andrea ed Eufe- mia palesano in pochi accenti l’ iniquo disegno di Teo- doro e d' Achmet, e della speranza di deludere quella trama e salvarsi , mostrando loro le mora già ripa- rate , e pronte ad nna vigorosa difesa. È inespri- mibile la gioja che prova questa famiglia nel vedersi vicina a scuotere il giogo del nemico. Ma il tempo stringe , e ne approhttano , onde attraversare il fos- sato,, e giungere alla scala, evitando ogni intoppo. La duchessa, ed il figlio salgono i primi. — Teo- doro , Achmet ed i loro complici arrivano. II Sara- ceno iodica ad alcuno de! suoi di penetrare nella ten- da degli ostaggi , per pognalàrli , e dice agli altri di seguirlo , volendo egli di propria mano trucidare Sicone. Teodoro gioisce , credendosi ormai sicuro del suo trionfo. Tutti sono pronti ad eseguire il misfatto. Andrea ed Eufemia , obbliando che Sicooa e loro nemico, e vedendo il pericolo di Ini . non lofl’rouo eh' egli rimanga vittima di così nera sepL Digilized by Coogle 24 leralma , e per ovitiire che questo misfatto sia im* ' pfatalo a' Napoletani , allorché i Longobardi- si arve* drnnao che gli ostaggi sono fuggiti , nel mentre eh' Eufemia ascenda le maro , Andrea , non visto , si avvicina pian piano alla tenda dì Sicone, già ab- bandonala da quegli infedeli che vigilar dovevano alla sua persona , e con la propria spada coIpLce lo scudo ivi appeso , destinalo a dar I* allarme. Fatto ciò, corre al fosso, s’invola anch'egli sulla scala, ed a gè la ritira. 1 Napoletani ricevono con trasporto Andrea come hanno ricevuta la duchessa ed i suoi due figli. Al segno dell’ allarme, Teodoro, Achmet ed i compiici rimangono stupefatti poiché non sanno qoal ne sia la cagione. Gran numero eli fedeli LongobAi*iti< giunge da ogni lato'. Sieooe , svegliato da quel suo- no , esce precipitosamente dalla tenda , per informarsi di ciò eh' è arvonuto. La presenza di tanti armati , •impedisce a' congiurati di compiere l’infame disegno, e fremono di rabbia. Odesi in questo punto suonare la diana ; il giorno spunta , e vie piò cresce. Si- cone corre nella tenda degli ostaggi , quindi ritorna furente per non averli trovali , ma il soo furore cre- sce a dismisura vedendo la breccia già riparata ed ì fuggitivi sulle 'mora. Egli ignora che deve lavila ad nn generoso nemicò. Da Napoli , Andrea scaglia una fréccia , cfaa viene à cadere a’ piedi di Sicone , ed a eoi e appeso un papiro. 11 principe di Beuevento la raccoglie ; ma qnal è mai il suo stupore nel leggere ch’egli è tradito da Teodoro , da Achmet e da non pochi Longobardi ? egli vibra fnrìbondi sguardi su i tradi* tori, i quali, atterrili, ed osservando un cupo si- lenzio , par che attendano la loro senfenù di mor- te ; nel tempo stesso i Napoletani sulle mura fanno rimbombare le loro grida di gioja. — Quadro ge* Hetalc. Digitized by Googte * 5 , ATTO QUARTO. Sala magnifica nel palagio de' duchi dt Napoli. Stefano seorne tolti gU appartamenti in traccia, deila figlia essendosi accorto dell’ assenza di lei. Qne* sto buon padre ignora la generosa intrapresa d Ea- fenda , intrapresa che non tarderà a renderlo Egli è nella disperazione ; interroga alcnni famigliai^ della corte , ma ninno di essi pnò soddisfarlo , ed^ al pari di Ini provano grande inqnietodine. Anche, le damigelle d' Eufemia non sanno dove sia la loro., signora. Il duca , agitato , si getta sopra on seg* gio y e va riandando col pensiero tutt’ i tormenti cha lo straggono. 1/ assedio delta città , la miseria di essa , i combattimenti , non che la prigionia della moglie e del figlio , il timore che il nemico , veden- do chiusa la breccia , possa inveire contro si cari oggetti , r assenza d’ ona figlia , solo conforto che gli rimaneva , tutto in somma gli strazia il cuore , e vane si rendono le parole degli astanti per cal- marlo. — Odesi un clamoroso giubilo , indi compa- risce Buono , annnnziante al duca il ritorno de* suoi congiunti. Tale inattesa felicità Sporta il contento nel- r anima di Stefano , che mnovesi per andare velo- cemente incontro ad essi: tutti lo seguono' con la stessa esultanza. . , La nobile famiglia del Duca è ricondotta come in trionfo da una folla di Napoletani, i quali danno segni d'ammirazione per l’eroismo d’ Eufemia. Ste- fano siringi* al seno i teneri oggetti della sua affe- zione. Andrea , la cui felicità è al colmo , prova la stessa gioja , e riceve gli encomi che gli son dovuti P'?r aver diviso il pericolo delia generosa principessa che dev’ essergli sposa. La moltitudine vie più s'ac- cresce , essendo nota alla Città la fausta nuova dfii ritorno degli ostaggi. I dnci , i magistrati , i capi Digitized by Google • f ' del popolo ti tono accinti nel venire a fare omaggio alla illustre famiglia , e massime ad Eafemia ed ai valente Andrea. Questi, unito a colei che ama, spiegano in pochi accenti quanto è accaduto la scorsa notte nel campo , e specialmente 1* orribile trama dì Teodoro e d’Achmet. Più fa grande il pericolo, più diviene immensa la gioja , e crescono le accla- mazioni ed i rendimenti di grazie a’ dne liberatori. Le donzelle manifestano la loro gioja con una breve danza, dopo della qnale il duca comprende che, dopo tinti stenti e travagli, è d’ uopo che la flglia si rechi al riposo; ma la coraggiosa Eufemia risponde che sino a' tanto che la patria sarà in pericolo , ella riposar non potrebbe. Agginnge che il nemico , furente di ve- der delnse le sne speranze, non tarderà a volerne pren- dere un’ accanila vendetta , e eh’ è necessario pensare alla nuova difesa. Ognuno approva il savio discorso d’ Eufemia, ma tatti la consigliano ad appagare il Jo- siderio paterno , aggiungendo che avendo ella fatto tanto , per la patria , ciò che rimane a fare spetta ad essi.’ Il timore Ch’Eufemia aveva era por troppo giu- sto, pofichè il nemico ha ripreso le anni con più im- pelo, ed ha ricominciato l' assalto. Lo strepilo dì guerra , non che 1’ arrivo di alcuni guerrieri , che vengono ad annunziarlo, fanno sì che tulli si dispon- gano alla difesa. Gli uni vanno ad armarsi , e gli altri a porsi alla testa della loro gènte. — Tutti partono , e r entusiasmo è comune. ♦ ^ - atto quinto. Porto di Napoli , parte delle mura e delta città, in prospetto il Vesuvio. in eruzione. 'Un’assalto generale alla città vien dato dalia parte del mare. I Longobardi ed i Saraceni attac- cano con vigore , e sono respinti con coraggio da- Digitized by Coogte f 'ii ••sediati che gaarnUcono ie mura , eecitsti dal oro doca , il qnale fa prodigi valore. Parte della flotta Longobarda è vicina a’ forti; gran Damerò di Saraceni sulle antenne , che toccano I' estremità de’ merli , tentano la scalata , ma vengono precipitati in mare. Più in distanza, l’altra parte della flotta è incendiala da quella degli Amallifani , che lancia sopra di essa quantità di fuochi grechi. Altri Lon* gobardi , alla testa de' quali è Sicone , eh’ erano sbarcati . si battono disperatamente , . e sono vinti dalia luil zia napoletana , avendo essa fatto una vi> gorosa sortila comandala dallo stesso duca. Violi da ogni dove , i Longobardi implorano la clemenza de* vincitori. Sicone è costretto a domandare la pace , che gli viene generosamente accordata dal duca di ^apuli. La famiglia di Stefano ed i grandi della corte vengono a circondarlo , seco rallrgrandosi del prospero successo delle loro armi. Andrea, sopra una delle navi della sua flotta , ha fallo portentose geste. Vedesi sventolare dappertutto la bandiera na« poletana. Il popolo fa ristionnre l’ aria delle grida di vittoria. 11 Vesuvio rischiara un sì bel trionfo con la sua eruzione , che non reca aleno danno : tutto in questo giorno concorre alla felice liberazione delia città, e presagisce no lieto avvenire, alduca,^ila tua famiglia ed agii eroici difensori di Napoli. •>- Quadro generale. Fina del Ballo. Digitized by Coogle Digilized by Coogle V
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