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Lo scorso 27 gennaio Tether, la 18esima criptovaluta più importante per volume di mercato, ha annunciato di aver interrotto i rapporti con Friedman LLP, una società di consulenza che aveva assunto perché facesse delle verifiche indipendenti sullo stato dei bilanci della criptovaluta (quello che tecnicamente si chiama auditor). L’interruzione dei rapporti tra Tether e Friedman LLP è stata un po’ insolita, perché è stata commentata ufficialmente soltanto dopo qualche giorno. L’opacità nella gestione di Tether della notizia ha riportato l’attenzione sui dubbi che da mesi circolavano intorno alla criptovaluta, accusata da diversi osservatori di essere una truffa. Non ci sono prove definitive al riguardo, ma in molti avvisano che se i sospetti dovessero essere veri, le conseguenze sul mercato delle criptovalute potrebbero essere molto gravi, tanto che in molti stanno parlando di “bomba a orologeria”. Cos’è Tether Tether esiste dal 2015, ha come simbolo USDT ed è una criptovaluta che si basa sul dollaro americano: ogni unità di USDT, infatti, è collegata a un dollaro. Significa che per la quantità totale di tether in circolazione esiste un equivalente in dollari depositato in banca: o almeno questa è la versione ufficiale. Tether esiste principalmente per facilitare le transazioni in criptovalute: sono infatti più facili e veloci da trasferire da un sito di exchange a un altro, e permettono di fare scambi più rapidi tra una criptovaluta e l’altra, senza passare da una valuta tradizionale, procedura che può essere macchinosa e costosa perché i versamenti devono essere processati da una banca.
C’è molta preoccupazione intorno a una criptovaluta. Tether e il sito affiliato Bitfinex sono accusati di creare soldi dal nulla, e si parla di una “bomba a orologeria” che potrebbe far crollare il mercato.
Nonciclopedia è un sito Internet fondato nel 2005, versione satirica e parodica della più nota enciclopedia Wikipedia. È suddivisa in voci, come una vera enciclopedia, però dal contenuto comico e grottesco: e funziona con un sistema wiki, come la vera Wikipedia, permettendo a tutti gli utenti di intervenire e modificare i testi. Oggi lo staff di Nonciclopedia ha annunciato la chiusura del sito, attribuendo la decisione a una denuncia per diffamazione presentata da Vasco Rossi e dai suoi legali. Care lettrici, cari lettori, cari creditori Nonciclopedia chiude a causa di una denuncia che Vasco Rossi ha sporto contro il sito. Vasco Rossi si è sentito diffamato dalla pagina che lo riguardava. Probabilmente si terrà un processo, al termine del quale quel brufoloso ragazzino quindicenne che ha scritto la pagina dopo essere stato picchiato dai suoi compagni di classe, adesso dovrà anche pagare gli alimenti al nullatenente Vasco Rossi. Un uomo che ha vissuto l’esperienza della droga, l’esperienza del carcere, l’esperienza di stadi e folle che lo acclamavano, non poteva proprio sopportare l’idea di essere oggetto di satira su Nonciclopedia.
Vasco Rossi denuncia Nonciclopedia. E il sito satirico decide quindi di chiudere bottega.
Il nono e ultimo film della saga di Star Wars, L’Ascesa di Skywalker, esce oggi nei cinema italiani, in anticipo di due giorni rispetto agli Stati Uniti. La maggior parte dei critici americani però l’ha già visto nelle proiezioni riservate alla stampa, e ha iniziato a parlarne in recensioni senza spoiler – e quindi spesso piene di fuffa e osservazioni vaghissime – ma da cui emerge un giudizio unanimemente negativo. «È di sicuro il film più deludente che ho visto quest’anno, e le mie aspettative erano già medio-basse», ha scritto la capo dei critici di Vox Emily VanDerWerff sintetizzando bene il giudizio di molti suoi colleghi. – leggi anche: Dove eravamo rimasti con Star Wars
Si parla male del nuovo Star Wars. "L'Ascesa di Skywalker" esce oggi in Italia, e le prime recensioni – SENZA SPOILER – dei giornali americani sono piuttosto negative.
Volvo ha stretto un accordo con Uber per fornire una flotta di 24mila automobili che si guidano da sole a partire dal 2019, in uno dei più grandi accordi commerciali di questo tipo per l’industria automobilistica. Il piano per ora è di massima e le due aziende non hanno svelato dettagli finanziari. Secondo i calcoli del Wall Street Journal, basati sui dati del 2016, il numero di veicoli equivale a circa il 4,5 per cento delle vendite di Volvo: l’accordo ha quindi un valore stimabile intorno al miliardo di dollari. I principali produttori di automobili stanno lavorando attivamente sul fronte della guida automatica con soluzioni sviluppate in autonomia, o con la collaborazione di società come Waymo di Alphabet (la holding che controlla Google). Uber sta già sperimentando sistemi di guida automatica a Pittsburg per il suo servizio e immagina un futuro, ormai sempre più prossimo, in cui le sue automobili non siano guidate da un autista in carne ossa, ma da un computer sulla base di sistemi di intelligenza artificiale, GPS e un complesso di sensori.
Volvo fornirà a Uber 24mila automobili che si guidano da sole, a partire dal 2019.
Nella penultima giornata della Mostra del Cinema di Venezia prima della premiazione di sabato è stato presentato il quinto e ultimo film italiano in concorso: America Latina. È il terzo film diretto dai gemelli D’Innocenzo (dopo La terra dell’abbastanza e Favolacce) e racconta la storia del tranquillo titolare di uno studio dentistico interpretato da Elio Germano, marito (la moglie è interpretata da Astrid Casali) e padre di due ragazze (Federica Pala e Sara Ciocca), la cui vita prende improvvisamente una piega inaspettata. L’altro film in concorso presentato giovedì era il polacco Non lasciare tracce, di Jan P. Matuszyńskisu, su un fatto realmente accaduto nella Polonia comunista. Per commentare gli articoli abbonati al Post oppure accedi, se sei già abbonato
Le foto di giovedì a Venezia. Con Elio Germano e il cast del film dei fratelli D'Innocenzo, tra gli altri.
La TASI è di nuovo oggi su tutte le prime pagine dei giornali: è la nuova tassa annuale sui servizi – l’acronimo sta per “Tassa sui Servizi Indivisibili”, per esempio la manutenzione stradale o l’illuminazione comunale – che a partire dal 2014 sostituirà l’IMU. Come l’IMU, si calcola sulla base imponibile della rendita catastale della prima casa di proprietà (mentre sulle eventuali altre proprietà resterà in vigore l’IMU): il prodotto fra l’ampiezza della casa e una tariffa calcolata dall’Agenzia del Territorio che varia da comune a comune, il tutto moltiplicato per un fattore proprio alla categoria catastale della propria casa. Di conseguenza non viene considerato il valore di mercato degli immobili al momento del pagamento: contano solo l’estensione della casa, il territorio dove è costruita e la sua “categoria catastale”. La pagherà anche chi abita in affitto, in una quota variabile fra il 10 e il 30 per cento dell’intera tassa (deciderà il Comune). Secondo un calcolo del Corriere della Sera, i costi della TASI
Cos’è la TASI. È tornata su tutte le prime pagine, dopo una decisione del governo: guida minima alla nuova tassa che sostituisce l'IMU, per districarsi tra acronimi e aliquote.
Andrea Girolami – giornalista di Wired e blogger a cui piace scrivere di cose strane – ha scritto un libro scegliendo 48 parole per raccontare il modo in cui l’incontro tra nuove tecnologie e comunicazione ha cambiato la nostra esperienza del mondo, al punto tale che ci servono delle dritte per riuscire a orientarci, o un glossario per capire dove e a che punto siamo. Il libro si intitola Atlante delle cose nuove, è stato da poco pubblicato da Indiana Editore, e questa è la voce “Poster”. *****
Capire le figure. Nel suo nuovo libro Andrea Girolami parla di cosa è successo alle immagini passando dai poster a Tumblr.
Finite le vacanze, aperte le scuole e chiusi i cinema all’aperto, è tempo di rimettersi a fare i conti con quando andare al cinema e, soprattutto, a vedere cosa. Per aiutarvi abbiamo elencato i film che per storia, registi e attori hanno fatto un po’ parlare e potrebbero rivelarsi piacevoli e interessanti. Abbiamo scelto quelli con una data d’uscita italiana già decisa: magari qualche data potrebbe cambiare e magari qualche nuova uscita sarà annunciata più avanti. In quasi tutti i casi c’è già un trailer, in altri bisogna per ora accontentarsi di qualche informazione su trama e attori.
I film che usciranno da qui a Natale. Il punto su quello che ci aspetta, tra sequel e spin-off, film impegnati, filmoni d'azione, possibili premi Oscar e interessanti film italiani.
Ieri sera a Ballarò il vicesegretario del PD, Enrico Letta, e il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini hanno molto battibeccato a proposito del Documento di economia e finanza (DEF) presentato dal ministro Tremonti a Bruxelles: un documento programmatico di finanza pubblica che rappresenta la base delle politiche economiche del governo e della prossima riforma finanziaria. La discussione comincia con Letta che fa notare, dati alla mano, che i soldi destinati alla scuola si sarebbero ridotti di 4 miliardi per il 2012, di 4,5 miliardi per il 2013 e di altri 4,5 miliardi per il 2014. Gelmini sembra non sapere di cosa si stia parlando, dice che non è possibile, che «Tremonti me lo avrebbe detto», che «la tabella è sbagliata». Poi, aiutata da Mario Sechi e da un assistente suggeritore alle sue spalle, trova la linea: non sono «tagli» ma «minori spese».
«Tremonti me lo avrebbe detto». La convulsa discussione sui tagli all'istruzione tra Enrico Letta e il ministro Gelmini, ieri sera a Ballarò.
A inizio settimana Twitter ha annunciato di avere acquisito ZipDial, un’azienda indiana di Bangalore che offre servizi ad altre società per farsi pubblicità, e contemporaneamente offrire servizi di vario tipo sulle reti cellulari. L’acquisizione è stata discussa da molti analisti, perché all’apparenza le attività di cui si occupa ZipDial non hanno molto a che fare con le cose che fa Twitter. I suoi servizi sono però molto popolari in India, dove sono usati da centinaia di milioni di persone, e aiutano a capire meglio come funzionano i mercati dove in pochi possono permettersi l’utilizzo di abbonamenti per navigare su Internet tramite rete cellulare. In India gli abbonamenti con minuti illimitati di chiamate e piani per navigare tramite rete cellulare sono piuttosto costosi: di conseguenza, la maggior parte delle persone che possiede un cellulare preferisce usare le schede prepagate pagando per ciò che effettivamente consuma, senza piani forfettari. Per risparmiare ulteriore denaro sulle chiamate e gli SMS, tra gli indiani sono ancora molto in voga gli “squilli”, pratica che era molto utilizzata anche dalle nostre parti quando si diffusero i primi telefoni cellulari. Il sistema consiste nel chiamare qualcuno, fargli squillare una volta il cellulare e riattaccare: viene usato per comunicare la conferma di avere ricevuto un SMS, o per dire che si è arrivati da qualche parte, o semplicemente che si stava pensando a quella persona.
Il mercato degli squilli in India. Twitter ha comprato ZipDial, un'azienda di Bangalore che ha costruito un grande business intorno a un'intricata pratica telefonica.
Per gran parte della storia umana la Cina è stata il paese più popoloso del mondo. Ai tempi della dinastia Han, duecento anni prima della nascita di Cristo, in Cina abitavano circa 60 milioni di persone cioè il 25 per cento di tutti gli esseri umani che esistevano all’epoca. Nel corso dei secoli questa percentuale è rimasta più o meno invariata: oggi, con 1,38 miliardi di abitanti, la Cina ospita circa il 20 per cento di tutta la popolazione mondiale. È un primato plurimillenario che non durerà ancora a lungo: tra sette anni, per la prima volta nella storia, la Cina sarà sorpassata e l’India diventerà il paese più abitato del mondo.
Il paese più popoloso del mondo. Ora è la Cina, tra sette anni no.
Da oggi 4 febbraio fino al 19 giugno 2016 la Fondazione Prada ospita la mostra “To the Son of Man Who Ate the Scroll”, curata dall’artista polacca Goshka Macuga. Macuga, che all’interno della mostra espone anche sue opere, ha spiegato che questa è stata pensata a partire dalla domanda: «Quanto è importante affrontare la questione della “fine” nel contesto della pratica artistica attuale»? Al piano terra è esposto un androide che declama ininterrottamente un monologo composto da frammenti di discorsi di grandi pensatori. Intorno a lui una selezione di opere di grandi dimensioni di artisti come Phyllida Barlow, Robert Breer, Ettore Colla, Lucio Fontana e Alberto Giacometti. Un’altra installazione di Macuga presenta 73 teste di bronzo che rappresentano 61 figure storiche e contemporanee – Albert Einstein, Sigmund Freud, Martin Luther King, Karl Marx, Mary Shelley e Aaron Swartz, tra gli altri – collegate tra loro da lunghe barre metalliche. Al piano superiore si trova l’installazione Before the Beginning and After the End, realizzata da Macuga in collaborazione con l’artista francese Patrick Tresset: cinque tavoli con rotoli di carta lunghi 9,5 metri ricoperti da schizzi, disegni, testi, formule matematiche e diagrammi che illustrano la storia del progresso umano. Sopra i rotoli ci sono opere d’arte antica e contemporanea di diversi artisti (Hanne Darboven, Lucio Fontana, Sherrie Levine, Piero Manzoni e Dieter Roth ad esempio), oggetti rari, libri e documenti.
La mostra di Goshka Macuga alla Fondazione Prada. 73 teste di bronzo di figure storiche, un robot che declama un monologo infinito e opere di diversi grandi artisti (una buona scusa per andare alla Fondazione Prada, se non ci siete già stati).
Il programma di Lucia Annunziata “In mezz’ora” ha avuto ospite in diretta oggi il pubblico ministero Annamaria Fiorillo, che con grande equilibrio e moderazione ha ripetuto la sua versione di quello che avvenne la notte dell’arresto di Ruby e della telefonata da parte di Silvio Berlusconi. Fiorillo ha confermato quello che aveva raccontato e si è rifiutata di fornire interpretazioni o accuse che non le competono: “io devo occuparmi della mia parte, io ero presente e ho udito queste cose e le racconto: ma nessuno mi ha chiesto di raccontarle nelle sedi istituzionali”.
Annamaria Fiorillo racconta com’è andata. La pm dei minori del caso Ruby da Lucia Annunziata: "quello che ha detto Maroni non corrisponde alla mia esperienza".
In questi giorni c’è grande richiesta di puzzle. La settimana scorsa negli Stati Uniti erano il settimo tipo di prodotto più cercato su Amazon.com, dopo una serie di oggetti per pulire e disinfettare e la carta igienica, ma poi Amazon ha smesso di ordinarne di nuovi per i suoi magazzini – come ha fatto con i libri in Italia nelle scorse settimane – per poter dare la precedenza a prodotti considerati beni di prima necessità. Nella seconda metà di marzo Ravensburger, l’azienda tedesca che è la più grande produttrice di puzzle del mondo, è passata da fare i conti con un aumento delle vendite del 370 per cento rispetto all’anno precedente, con numeri simili a quelli del periodo natalizio, a incontrare grossi problemi nel consegnare i puzzle. A un certo punto ha interrotto le vendite dirette dal suo sito americano, per poter rifornire i negozi online delle grandi catene. Alcuni piccoli negozi di giocattoli, costretti a chiudere al pubblico per le restrizioni dovute al coronavirus (SARS-CoV-2), si sono messi a consegnare puzzle a domicilio, ma una volta esaurite le scorte non è detto che possano rifornirsi a loro volta.
La storia dei puzzle. In questi giorni sono molto richiesti per passare il tempo in casa, come già era successo durante la crisi degli anni Trenta.
Feltrinelli ha pubblicato Il tempo senza lavoro di Massimo Cirri, giornalista e psicologo, autore e conduttore di Caterpillar su Radio 2 Rai. Cirri racconta la storia dei dipendenti dell’azienda di telecomunicazioni Eutelia, che hanno visto dall’aprile 2009 l’annuncio della cassa integrazione per duemila lavoratori, l’occupazione dei locali da parte dei dipendenti, l’arresto dei vertici dell’azienda per bancarotta, e praticamente la chiusura dell’azienda. Il libro raccoglie anche i testi scritti da alcuni lavoratori, che spiegano le sensazioni provate nella loro condizione di non occupati. In questo brano Cirri racconta gli incontri organizzati dal sindacato per aiutare i dipendenti a affrontare il disagio della loro situazione. ***
Il tempo senza lavoro. La brutta storia dell'improvviso licenziamento dei dipendenti dell’Eutelia, e tutto quello che è successo dopo, nel libro di Massimo Cirri.
La band hard rock americana dei Guns N’ Roses farà un concerto in Italia nel 2018: suonerà al Parco delle Cascine di Firenze il 15 giugno, nell’ambito del festival Firenze Rocks. Le informazioni riguardo alle modalità di vendita dei biglietti saranno comunicate lunedì 13 novembre alle 14 sul sito di Firenze Rocks e sui canali social del festival. I Guns N’ Roses si sono esibiti in Italia la scorsa estate a Imola, in un concerto molto apprezzato dai fan, in occasione della reunion del gruppo arrivata dopo molti anni di inattività. Nella formazione attuale dei Guns N’ Roses ci sono sia lo storico cantante Axel Rose sia il chitarrista Slash.
I Guns N’ Roses faranno un concerto a Firenze nel 2018.
Negli Stati Uniti, e più in particolare a New York, da qualche tempo esistono dei locali, detti “kava bar”, in cui al posto dei cocktail si compra una bevanda che ha un effetto rilassante e non causa nausea, annebbiamento o altri effetti sgradevoli simili a quelli dell’alcol: si chiama kava e si ricava da una pianta con lo stesso nome (quello scientifico è Piper methysticum) che cresce in alcune isole dell’Oceano Pacifico. Le bevande a base di kava sono preparate a partire dalle radici della pianta che contengono dei principii attivi chiamati kavalattoni: le radici vengono seccate e macinate e poi la polvere viene aggiunta ad acqua fresca per produrre la bevanda, che se non viene allungata in nessun modo ha un gusto terroso e amaro ed è di colore marrone. I kava bar si trovano anche in Australia e in diverse isole del Pacifico, come le Fiji, dove la bevanda è consumata tradizionalmente dalle popolazioni autoctone, spesso nel corso di cerimonie per festeggiare degli eventi o per accogliere un ospite. Negli anni Ottanta la kava fu fornita nelle comunità degli aborigeni australiani come alternativa all’alcol e negli ultimi anni il suo consumo a scopi ricreativi si è diffuso dalle isole del Pacifico, e quindi anche dalle Hawaii, alla Florida e alla California, e poi a New York, dopo che negli anni Novanta la pianta ha cominciato a essere usata per produrre ansiolitici. Negli Stati Uniti il commercio e il consumo di kava sono legali, mentre in Europa esistono alcuni divieti dovuti a possibili effetti negativi della kava sul corpo umano, in particolare sul fegato. In realtà non ci sono studi definitivi e certezze sull’argomento. Dal 19 al 22 settembre la FAO e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) discuteranno per stabilire delle nuove regole per garantire la sicurezza relativamente alla coltivazione della kava nei paesi del Pacifico e alla sua consumazione in forma di bevanda anche negli Stati Uniti.
Sapete cos’è la kava? una sostanza con effetti ansiolitici che negli Stati Uniti va di moda e viene bevuta al posto dell'alcol, ma che potrebbe avere effetti tossici.
Amazon ha presentato oggi una nuova versione del suo Kindle, uno dei lettori di ebook più venduti al mondo. Il nuovo modello riprende il design del precedente, ma è più sottile e leggero, con spigoli arrotondati per migliorarne l’impugnatura. Ha inoltre più RAM per aprire più rapidamente i libri in formato elettronico. Amazon ha mantenuto il prezzo di 69,99 euro, lo stesso della versione di Kindle venduta finora.
Amazon ha rifatto il suo Kindle. La versione base è più sottile e leggera del precedente, ma con più RAM: il prezzo non è cambiato.
Domenica il Consiglio dei ministri, come misura di sostegno durante l’emergenza coronavirus, ha approvato un decreto legge che proroga la sospensione fino al 31 dicembre 2020 dell’invio di nuove cartelle esattoriali, del pagamento di quelle già inviate e dei pignoramenti per i mancati pagamenti. Il 15 ottobre era infatti scaduta la precedente sospensione e, senza l’intervento del governo, il 19 sarebbero dovuti partire quasi 9 milioni di cartelle. Secondo La Stampa, il 73 per cento delle cartelle che si sono accumulate fino ad oggi (6,5 milioni) ha un importo che non supera i 1.000 euro, 1,5 milioni sono compresi tra 1.000 e 5 mila euro e soltanto 880 mila sono di importo superiore. La regione in cui ci sono più cartelle in sospeso è il Lazio (1,6 milioni), seguita dalla Campania (1,1 milioni) e dalla Lombardia (880mila).
Il governo ha prorogato la sospensione del pagamento delle cartelle esattoriali.
Marc Ambinder è l’editorialista politico dell’Atlantic Monthly e aveva aperto un blog nel 2005, quando sui blogger e sul giornalismo online c’era assai più diffidenza di quanta non ce ne sia oggi. Il suo blog era uno dei più seguiti tra quelli che si occupano di politica americana, anche se non erano mancate alcune incursioni di cronaca personale (nel 2010 l’aveva usato per raccontare l’intervento chirurgico a cui si era sottoposto per ridurre la sua obesità). Oggi ha annunciato la chiusura del suo blog sull’Atlantic dicendo che d’ora in poi scriverà quasi esclusivamente per la carta stampata, sul National Journal. Il suo ultimo post si intitola «I am a blogger no longer», ed è una lunga riflessione sull’evoluzione del giornalismo e sulle differenze tra online e carta stampata. Questo è il mio ultimo post per l’Atlantic. Quando ho iniziato, cinque anni fa, i giornalisti non avevano un blog. I giornali e le riviste assumevano dei curatori che si occupavano dei loro siti web e i giornalisti si limitavano a postare qualcosa online occasionalmente, ma c’era una rigida distinzione basata sulla diversità delle due piattaforme. Eri considerato un giornalista solo se la tua firma appariva sulla carta stampata. Altrimenti eri considerato soltanto un blogger. E non volevi essere un blogger, perché i blogger al tempo erano considerati cittadini di serie B del paese del giornalismo. I blogger erano degli attivisti partigiani, urlatori, provocatori, parvenu.
«Non sono più un blogger». Controcorrente, l'editorialista politico dell'Atlantic, Marc Ambinder, è stufo dell'egocentrismo del giornalismo online: anche del proprio.
Martedì mattina a Napoli sono state arrestate 19 persone con le accuse di associazione a delinquere di stampo camorristico, associazione a delinquere dedita al traffico di stupefacenti, estorsioni aggravate dal metodo e dalla finalità mafiosa. Farebbero parte del clan camorristico Mauro, presente nel rione Sanità. L’operazione, chiamata “Stella nera”, è stata condotta dai carabinieri di Napoli coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia; le misure cautelari prevedono 18 arresti in carcere e uno ai domiciliari. Tra gli arrestati c’è anche il 67enne Ciro Mauro, soprannominato “‘o milionario” e considerato il capo del clan nella cosiddetta zona dei Miracoli, una parte del rione. L’indagine ha ricostruito i cambiamenti di alleanze e di equilibri di potere del crimine organizzato nel rione Sanità degli ultimi anni, e in particolare del clan Mauro, che controlla i rifornimenti di droga dei punti di spaccio del quartiere. Il clan chiedeva anche estorsioni a imprenditori e commercianti, che non le denunciavano per timore di ritorsioni.
19 persone sono state arrestate a Napoli, con l’accusa di far parte del clan camorristico Mauro del rione Sanità.
Facebook sta sperimentando una nuova funzione che si chiama Esplora e che vuole affiancare alla sua classica sezione Notizie (News Feed), quella che viene visualizzata appena si accede al social network con l’elenco di post di amici e delle Pagine organizzato secondo un algoritmo. Come avviene spesso con i test su larga scala svolti dal social network, la nuova funzione non è uguale per tutti. Nella maggior parte dei paesi Esplora serve per scoprire post da fonti che non si seguono o sulle quali non si è messo “Mi piace” per avere una visione più completa del mondo (almeno secondo Facebook), mentre in un numero ristretto di paesi la nuova funzione serve per vedere i post pubblicati dalle Pagine cui si è iscritti, che restano quindi separati e invisibili nel classico News Feed. Questa seconda sperimentazione sta portando a un crollo delle visualizzazioni dei post dei siti – soprattutto di notizie – e sta mettendo in allarme molti editori che temono di perdere lettori e un serio impatto sui loro modelli di business che si basano sulla pubblicità (meno persone online significa meno annunci pubblicitari visualizzati, di conseguenza un numero inferiore di ricavi). La sperimentazione di una sezione separata per gli articoli è in corso in almeno sei paesi: Slovacchia, Sri Lanka, Serbia, Bolivia, Guatemala e Cambogia. La maggior parte degli iscritti in questi paesi vede nel proprio News Feed solo i post degli amici e i contenuti sponsorizzati, cioè i post per cui le Pagine pagano Facebook affinché li metta in evidenza. I normali post che rinviano per lo più ad articoli di siti d’informazione sono invece accessibili solo dalla sezione Esplora, che a differenza del News Feed non è visibile da subito e deve essere aperta toccando un’icona a forma di razzo, non molto intuitiva.
La nuova funzione Esplora di Facebook preoccupa gli editori. In alcuni paesi, il social network sta spostando i post delle Pagine nella sua nuova sezione eliminandoli dal News Feed, con evidenti cali di traffico e coinvolgimento dei lettori.
Amazon ha iniziato a sperimentare a New York, negli Stati Uniti, un nuovo servizio che si chiama Prime Now e che può essere richiesto per ottenere la consegna entro un’ora delle cose acquistate sul sito. Per ora l’utilizzo di Prime Now è limitato ad alcuni quartieri della città ma Amazon sta lavorando per estenderlo ulteriormente, anche in vista di un suo possibile utilizzo altrove. Per ora le tariffe di consegna prevedono una spesa di 7,99 dollari per ricevere il proprio ordine in un’ora, mentre se si sceglie la consegna entro due ore il pacco viene recapitato gratuitamente. Il servizio è comunque disponibile per i soli utenti che sono iscritti a Prime, il sistema in abbonamento che costa 99 dollari e che permette di avere consegne gratuite in tutti gli Stati Uniti, oltre ad avere l’accesso a musica, film e altri contenuti per dispositivi mobili e televisione. Inoltre, non tutti i prodotti in catalogo possono essere acquistati con questo sistema, ma “solo” 25mila articoli.
Adesso Amazon consegna in un’ora. Per ora solo a New York, grazie a una squadra di fattorini in bicicletta, ma il servizio sarà esteso altrove.
Giovanni Toti, presidente uscente sostenuto dal centrodestra, ha vinto le elezioni regionali in Liguria. A scrutinio praticamente completo Toti ha ottenuto il 56,13 per cento dei voti, contro il 38,9 per cento di Ferruccio Sansa, il suo principale sfidante, sostenuto dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle. Aristide Fausto Massardo, sostenuto da Italia Viva, il partito di Renzi, con i socialisti e +Europa ha ottenuto infine il 2,42 per cento. – Leggi anche: Il liveblog del Post sui risultati del referendum e delle elezioni
In Liguria ha vinto Giovanni Toti. Il governatore uscente sostenuto dal centrodestra ha battuto il candidato di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
Il prefetto di Brescia Valerio Valenti ha deciso di chiudere al pubblico la passerella dell’artista bulgaro Christo sul lago d’Iseo, da mezzanotte alle sei del mattino. L’opera, ha spiegato il prefetto, ha bisogno di manutenzione (è necessario sostituire o sistemare il telo arancione che la ricopre) e al comune di Monte Isola – l’isola al centro del lago che collega Sulzano e l’isoletta di San Paolo –serve più tempo per pulire il paese, a causa delle migliaia di persone che hanno visitato l’installazione negli ultimi giorni. Da oggi quindi sarà possibile accedere alla passerella solo fino alle 22. Da quando l’installazione ha aperto, sabato 18 giugno, ci sono stati circa 270mila visitatori, quanti l’organizzazione aveva previsto che sarebbero arrivati in una settimana. Solo ieri 22 giugno sono salite sulla passerella 80 mila persone, con lunghe code sotto il sole e disagi nei trasporti: ieri mattina nella stazione di Brescia tremila persone hanno aspettato ore in attesa di salire sui treni di Trenord in direzione Sulzano, il punto principale da cui accedere alla passerella di Christo.
La passerella di Christo sul lago d’Iseo sarà chiusa durante la notte. L'hanno già visitata in tantissimi e serve più tempo per manutenzione e pulizia: cosa cambia per chi vuole andarci.
Ogni anno viene assegnato nel Regno Unito il premio per l’Underwater Photographer of the Year, il miglior fotografo subacqueo. Quest’anno ha vinto il fotografo italiano Davide Lopresti con una fotografia che mostra un cavalluccio marino nel golfo di Trieste. Al concorso hanno partecipato più di 500 fotografi provenienti da 54 stati, per un totale di 3.500 fotografie. Abbiamo raccolto le più belle e interessanti: alcune mostrano pesci “familiari” in pose o momenti decisamente originali, altri mostrano pesci di cui probabilmente mai avete sentito parlare, in altre ancora ci sono relitti, paesaggi e nuotatori. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Foto subacquee bellissime. Sono alcune di quelle che hanno partecipato all'Underwater Photographer of the Year, vinto da un italiano con la foto di un cavalluccio marino nel golfo di Trieste.
In Italia le regioni nacquero ufficialmente con l’entrata in vigore della Costituzione nel 1948, ma i consigli regionali furono eletti per la prima volta solo nel 1970. In quell’occasione, il governo si trovò a dover decidere quale città della Calabria – come di ogni altra regione – designare come capoluogo regionale. La competizione tra Catanzaro e Reggio Calabria aveva una lunga storia, e in quegli anni la contesa per il riconoscimento del ruolo di capoluogo di regione aveva un significato soprattutto in termini di sviluppo economico e riscatto dall’arretratezza e dalla criminalità organizzata. Quando fu scelta Catanzaro, alcuni gruppi militanti di Reggio Calabria, ritenuta da molti la città più importante della zona per via della lunga storia risalente alla Magna Grecia, non la presero bene. Per otto mesi manifestarono, organizzarono scioperi e scatenarono proteste e duri scontri con la polizia. Durante le rivolte morirono sei persone, una cinquantina rimasero ferite e migliaia furono arrestate.
Le rivolte di Reggio Calabria, cinquant’anni fa. Quando si decise che il capoluogo della Calabria sarebbe stato Catanzaro, per otto mesi ci furono proteste, attentati e scontri con la polizia, con sei morti e decine di feriti.
Stephen Hawking, uno degli scienziati più famosi al mondo e tra i fisici teorici più importanti della seconda metà del XX secolo, è morto questa mattina nella sua casa di Cambridge, in Regno Unito. La notizia è stata confermata dalla famiglia. Hawking, che aveva 76 anni ed era malato da molto tempo, era noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri (in particolare per la radiazione dei buchi neri che porta il suo nome) e per i suoi libri di divulgazione scientifica. Era il direttore di ricerca del Dipartimento di matematica applicata e fisica teorica dell’università di Cambridge, e aveva fondato il Centro di cosmologia teorica. Buchi neri e divulgazione Con il suo libro Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo, pubblicato per la prima volta nel 1988, Hawking ottenne un grande successo e diede un contributo fondamentale nel divulgare le teorie su come si originò l’Universo e tutto ciò che abbiamo intorno. In 30 anni, quel libro ha venduto più di 10 milioni di copie e ha ispirato studenti, ricercatori, semplici appassionati e registi per film e documentari. Nel 2014, il film La teoria del tutto sulla vita di Hawking fu nominato agli Oscar e valse un premio a Eddie Redmayne, come migliore attore protagonista. Ma fu comunque in campo scientifico che Hawking diede i suoi contributi più importanti per la comprensione dell’Universo e della scienza che lo studia: la cosmologia.
È morto a 76 anni Stephen Hawking. Era tra gli scienziati più famosi al mondo, noto soprattutto per le sue ricerche sui buchi neri e i suoi libri di divulgazione scientifica.
Arrivano meno foto dall’Emilia, questa volta, rispetto al terremoto di due settimane fa. Nonostante questa scossa sia stata più forte, nonostante abbia fatto più danni e più morti. Questo ha probabilmente a che fare col fatto che dopo la prima scossa molti edifici considerati pericolanti e inagibili siano stati evacuati e recintati, così da impedirne l’accesso a tutti, fotografi compresi, anche oggi che quegli edifici hanno perso altri pezzi o sono crollati del tutto. Le foto di distruzioni e crepe, che non mancano, si accompagnano ad altre foto, più numerose, di tende grandi e piccole, di treni, di parchi e di come le persone che abitano nei posti che hanno subìto i danni maggiori stiano facendo i conti con queste giornate complicate. Questa notte ci sono state più di 40 nuove scosse, di lieve intensità. Le persone morte a causa dei terremoti di ieri sono 17. I feriti sono circa 350, nella maggior parte si tratta di ferite lievi. Gli sfollati sono complessivamente 8.000, che hanno trovato riparo e accoglienza nei campi allestiti dalla Protezione Civile e negli alberghi messi a disposizione nella zona. Nelle operazioni di soccorso e assistenza sono coinvolte complessivamente circa 4.000 persone. I nuovi 8.000 sfollati si aggiungono alle 6.000 persone rimaste senza casa o impossibilitate a rientrarvi in seguito ai terremoti dello scorso 20 maggio, che uccisero sette persone. Il bilancio complessivo è quindi di 23 persone morte a causa dei principali eventi sismici e di circa 14mila sfollati. – Le città del terremoto, Storia, informazioni e vite dei posti di cui vediamo le rovine da una settimana – Le foto di ieri del terremoto in Emilia
Terremoto in Emilia, le nuove foto. Tende, treni, crepe, chiese, nei posti dove c'è stata la scossa.
«Guardate l’Altare della Patria, posso farlo vedere senza essere accusato di nostalgie mussoliniane?». È un pomeriggio insolitamente caldo di metà ottobre e il segretario della Lega Matteo Salvini è sul tetto del ministero dell’Interno, dove in diretta su Facebook sta indicando con un braccio le torri bianche del monumento che svettano sul centro di Roma. È un errore comune associare al fascismo l’Altare della Patria, inaugurato nel 1911 quando Mussolini era ancora un giovane militante del partito socialista. Salvini si riscatta poco dopo, quando indica il quartiere Eur, costruito per ospitare l’EXPO del 1942, cita le paludi pontine, bonificate negli anni Trenta, e la città di Latina, fondata nel 1932 con il nome di Littoria. Con l’aria sorniona e modi da attore consumato Salvini si domanda se celebrare quelle icone dell’architettura di regime non gli procurerà l’ennesima accusa di simpatie verso il fascismo. Da quando Salvini ha ottenuto la guida della Lega, alla fine del 2013, le sue allusioni e i suoi segnali verso gruppi estremisti e movimenti neofascisti si sono moltiplicate. Nell’anniversario della nascita di Benito Mussolini, lo scorso 29 luglio, Salvini ha scritto sui social network “Molti nemici molto onore”, un detto diffusamente attribuito al capo del fascismo. Nel corso dell’ultima estate si è presentato per due volte a eventi pubblici indossando vestiti prodotti da aziende notoriamente appartenenti a esponenti di gruppi violenti e neofascisti. La prima durante la finale di Coppa Italia tra Juventus e Milan allo Stadio Olimpico, quando ha indossato una giacca Pivert, una società di abbigliamento fondata da un ex dirigente di CasaPound che due mesi prima aveva guidato un’irruzione nel comune di Milano; la seconda quando a luglio si è fatto fotografare con una maglietta del marchio “Offence is the best defence” regalatagli pochi giorni prima da alcuni militanti dell’organizzazione neofascista Veneto Fronte Skinheads.
L’estremista. Come Matteo Salvini ha usato l'estrema destra per costruire la nuova Lega e cosa significa per il futuro del suo partito.
Il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha riorganizzato il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) che si occupa di fornire consulenze sulla pandemia al governo, in seguito alle dimissioni di Agostino Miozzo che nei mesi scorsi ne aveva fatto da coordinatore. La riorganizzazione ha compreso la nomina di 12 membri con alcune conferme e nuove nomine di esperti provenienti dai ministeri e da alcuni campi della ricerca e dell’analisi dei dati. Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, è stato nominato nuovo coordinatore del CTS, con Silvio Brusaferro (presidente dell’Istituto Superiore di Sanità) come portavoce.
Il Comitato Tecnico Scientifico è stato riorganizzato e sarà coordinato da Franco Locatelli.
Aggiornamento, 13.01 – È finita la votazione in Senato: con 55 favorevoli, 226 contrari e 13 astenuti (presenti 295, votanti 294), la mozione di sfiducia nei confronti del ministro degli Interni Alfano è stata respinta. — — —
La sfiducia ad Alfano è stata respinta. Il Senato ha respinto la mozione di M5S e SEL con 55 voti favorevoli, 226 contrari e 13 astenuti.
Il 6 aprile negli Stati Uniti – e il 9 aprile in Italia su Sky – ricomincia Game of Thrones, la popolare serie tv americana prodotta dalla HBO, tratta dalla saga di romanzi Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (A Song of Ice and Fire) di George R.R. Martin. Per chi non la conosce, la serie è ambientata a Westeros (i Sette Regni, nella traduzione italiana) in una sorta di Medioevo fantasy, e racconta la complicata storia della contesa del potere tra alcune dinastie, con diverse linee narrative che si intrecciano tra loro. La stagione che sta per cominciare è la quarta ed è tratta dalla seconda metà di Tempesta di spade, il terzo libro della saga di Martin. Come per le stagioni precedenti i due autori principali sono David Benioff e D.B. Weiss, anche se due degli episodi sono stati scritti da Bryan Cogman e uno dallo stesso Martin. Come sanno benissimo gli spettatori affezionati, è un po’ difficile tenere insieme tutti i pezzi della storia e ricordarsi nel dettaglio quello che è successo. Prima di ricominciare con la quarta stagione, quindi, può fare comodo un riepilogo della terza, e un ripasso del punto a cui erano arrivati i personaggi principali: per chi ha visto la serie fin qui e vuole ripassare, oppure per chi vuole cominciare dalla quarta e farsi un’idea. Occhio: da qui in poi ci sono spoiler per chi non ha visto tutta la terza stagione di Game of Thrones.
Game of Thrones, dove eravamo rimasti. Un riepilogo per chi ha visto le prime tre stagioni o è troppo pigro per rimettersi in pari: ricomincia il 6 aprile.
L’Agenzia delle Entrate ha detto che lo “Spesometro 2017”, il sistema online usato dai commercialisti per inviare i dati sulle fatture, potrà essere usato fino al 5 ottobre senza incorrere in sanzioni. La decisione è stata presa su insistenze del Consiglio nazionale dei commercialisti, che aveva protestato per i ritardi causati dall’inaccessibilità del sito, che è stato messo offline venerdì scorso per sistemare alcuni problemi tecnici e tornerà operativo solo a partire da domani mattina, anche se non pienamente. La precedente scadenza era prevista per il 28 settembre. Agenzia delle entrate comunica che il servizio web ‘Fatture e Corrispettivi’, temporaneamente sospeso dalla serata del 22 settembre scorso, sarà nuovamente disponibile agli utenti entro domani, martedì 26, a valle di alcuni interventi correttivi effettuati da Sogei, che gestisce il sistema informativo dell’Anagrafe Tributaria. Il servizio web per l’invio dei dati delle fatture sarà quindi ripristinato, con l’eccezione di alcune funzionalità sulle quali sono in corso ancora interventi da parte di Sogei volti a ripristinare al più presto il servizio completo. In particolare non sono ancora attive le seguenti funzionalità: modifica dei dati fattura attraverso interfaccia web; la visualizzazione delle notifiche di esito delle sole fatture elettroniche, delle comunicazioni trimestrali IVA e quelle relative ai corrispettivi; la precompilazione dei dati all’interno della funzionalità di generazione dati fattura. Si ricorda, in proposito, che sono comunque sempre stati attivi tutti gli altri canali di trasmissione dei dati attraverso software gestionali. In considerazione dei disagi sopravvenuti, con provvedimento del direttore di Agenzia delle entrate in corso di emanazione, saranno ritenute tempestive le comunicazioni relative ai dati delle fatture presentate entro il 5 ottobre 2017. Inoltre, gli uffici dell’Agenzia, ove riscontrino obiettive difficoltà per i contribuenti, valuteranno la possibilità di non applicare le sanzioni per meri errori materiali e/o nel caso in cui l’adempimento sia stato effettuato dopo il 5 ottobre, ma entro i 15 giorni dall’originaria scadenza.
L’Agenzia delle Entrate ha prorogato al 5 ottobre la possibilità di usare il cosiddetto “Spesometro 2017”.
Il museo d’arte moderna “Louisiana”, a Copenaghen, ha organizzato una mostra su Jeff Wall, fotografo canadese tra i più conosciuti e apprezzati al mondo. La mostra, visitabile fino al 21 giugno, raccoglie 35 sue diverse fotografie scattate tra il 1996 e il 2013. Jeff Wall è nato a Vancouver nel 1946 e si è avvicinato alla fotografia dopo aver studiato storia dell’arte. Le sue immagini, moderne e concettuali, stravolgono gli stereotipi e le convenzioni della fotografia riflettendo sul linguaggio e sulle nostre abitudini visive. Le immagini di Wall – spesso proposte in grandi formati, che ricordano i quadri dell’Ottocento – sono state accostate all’arte barocca e ai quadri di Manet per il loro alto livello di dettaglio, per il bilanciamento delle figure e per le curate scelte cromatiche. Jeff Wall, nello stravolgere le convenzioni, propone fotografie dall’altissimo livello di dettaglio, spesso molto modificate in fase di post-produzione e sempre molto studiate, ricercate e realizzate in set quasi cinematografici. Oltre che artista e fotografo, Wall è infatti anche “regista”: pianifica alla perfezione posizione delle figure e degli oggetti, ambienti, costumi, luci e scenografie. Ma, nonostante questo, le sue fotografie sono volutamente ambigue, quasi ermetiche. L’altissima preparazione lascia di proposito molto non-detto, molto spazio all’interpretazione di chi guarda. Come Wall ha sintetizzato in passato, la sceneggiatura la scrive chi guarda la foto: “it’s you who write the script”. Come i migliori quadri, e come i migliori film, anche le fotografie di Wall si aprono a tante e diverse interpretazioni.
Le fotografie di Jeff Wall tra arte e cinema. Le sue fotografie sono famose per l’altissimo livello di dettaglio, per i riferimenti all’arte classica e per i molti modi in cui si possono interpretare.
L’orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, una delle più importanti sale da concerti del mondo, ha licenziato il suo direttore, l’italiano Daniele Gatti, che in un articolo pubblicato sul Washington Post il 26 luglio era stato accusato di comportamenti inappropriati da due donne. Gatti, che ha 56 anni ed era il direttore musicale del Concertgebouw dal 2016, è stato licenziato non solo per via delle accuse contenute nell’articolo, ma anche perché dopo la sua pubblicazione varie dipendenti dell’orchestra del Concertgebouw avevano riferito di aver subito comportamenti inappropriati da parte del direttore. Nell’articolo del Washington Post, la soprano americana Alicia Berneche ha raccontato che nel 1996, quando lei aveva 24 anni e Gatti 34, il direttore la invitò nel proprio camerino al Ryan Opera Center di Chicago, negli Stati Uniti, dopo averle proposto di fare delle prove di canto con lui: una volta lì, Gatti le toccò i glutei e la baciò contro la sua volontà. La soprano americana Jeanne-Michèle Charbonnet ha raccontato che nel 2000, a Bologna, Gatti fece qualcosa di simile anche a lei. Dal 1997 al 2007 Gatti fu direttore musicale del Teatro comunale di Bologna.
Il direttore d’orchestra Daniele Gatti, accusato di comportamenti inappropriati da due donne, è stato licenziato dal Concertgebouw di Amsterdam.
La 70esima edizione del festival del cinema di Cannes è iniziata oggi e durerà fino al 28 maggio, quando verrà assegnata la Palma d’Oro, il premio più importante. La cerimonia di apertura sarà questa sera, con la proiezione di Ismael’s Ghosts, un film fuori concorso di Arnaud Desplechin con Marion Cotillard, Mathieu Amalric e Charlotte Gainsbourg, che si sono già visti al photocall di oggi. Il presidente di giuria di questa edizione sarà il regista spagnolo Pedro Almodovar, mentre gli altri membri saranno i registi Maren Ade, Park Chan-Wook e Paolo Sorrentino, gli attori Jessica Chastain, Agnés Jaoui, Fan Bingbing e Will Smith e il compositore Gabriel Yared: tutta gente già arrivata a Cannes che si è fatta fotografare. Le foto del pomeriggio
Le foto del primo giorno a Cannes. Si sono già visti Monica Bellucci, Paolo Sorrentino, Jessica Chastain, Pedro Almodovar, Marion Cotillard e Will Smith.
Il sito Gizmodo ha raccolto 76 foto virali del 2015 che in realtà erano false, spiegando la storia di ognuna. Ne abbiamo scelte alcune che sono circolate online anche in Italia, e ne abbiamo aggiunte un paio di quelle di cui avevamo già scritto quest’anno. C’è quella del corpo perfetto secondo la rivista Time nel 1955, e che in realtà è stata scattata nel 2004 a una pornostar, oppure quella di Heat Ledger sul set del Cavaliere Oscuro che salta Batman con uno skateboard (aggiunto in realtà con un fotomontaggio). Molte foto false scelte da Gizmodo sono state diffuse su Twitter da account che condividono quotidianamente vecchie foto notevoli: questi account, come History in Pictures, Old Pics Archive e ClassicPics hanno centinaia di migliaia di follower, ma spesso le immagini che diffondono sono false, pubblicate senza citarne fonte e autore, e tirate fuori dal loro contesto (e infatti in molti hanno discusso di questo problema). Dentro ogni foto falsa, qualche spiegazione e storia:
25 foto false del 2015. Di sicuro ne avete viste circolare alcune sui social network, magari senza sapere che erano bufale.
John McAfee, il milionario statunitense noto per avere fondato la società di antivirus per computer che porta il suo nome, ha pubblicato su YouTube un video in cui spiega a modo suo – tra armi, donne poco vestite e sniffate di “sali da bagno” – come disinstallare dai pc il programma per la sicurezza informatica che contribuì a creare alla fine degli anni Ottanta. Di McAfee si era parlato molto negli ultimi mesi del 2012 in seguito a un caso di omicidio nel Belize, paese in cui era andato a vivere dopo avere venduto la sua società e avere lasciato gli Stati Uniti. Dal Belize era scappato sostenendo che le autorità locali stessero complottando contro di lui, con l’obiettivo di incriminarlo per la morte del suo vicino di casa, ucciso con alcuni colpi di arma da fuoco. McAfee visse per settimane da fuggitivo, poi raggiunse Città del Guatemala, in Guatemala, dove chiese asilo. La richiesta non gli fu accordata e fu espulso dal paese a metà dicembre 2012, cosa che comunque gli consentì di raggiungere Miami, negli Stati Uniti, tenendosi a debita distanza dal Belize.
John McAfee ha saltato lo squalo. In un video bizzarro spiega come si disinstalla l'antivirus che porta il suo nome, tra armi, donne che gli si strusciano intorno e "sali da bagno" da sniffare.
Sono passati più di tre mesi dalla sentenza con cui la Corte Costituzionale ha bocciato due importanti pezzi dell’Italicum, la legge approvata dal Parlamento su iniziativa politica dell’ex governo di Matteo Renzi. Da allora non ci sono state notizie particolari sul tema legge elettorale, ma moltissime discussioni: e questo è uno di quei casi in cui le varie prese di posizione messe tutte insieme fanno una notizia, vista l’incertezza sulla durata della legislatura in corso e la possibilità che si vada a votare nel corso dei prossimi mesi: la legislatura scadrà comunque nel febbraio del 2018, ma la situazione è ancora molto confusa. I tempi Tra la fine di aprile e la fine di maggio le cose potrebbero cominciare a muoversi davvero: domenica 30 aprile ci saranno le primarie del PD per la scelta del nuovo segretario e il 2 o 3 maggio il relatore alla Camera, Andrea Mazziotti del gruppo Civici e Innovatori (ex Scelta Civica), che è anche il presidente della commissione Affari costituzionali, porterà in commissione un testo base di riforma della legge elettorale. Dopo gli emendamenti da presentare entro il 12 maggio, la proposta dovrebbe essere votata il 25 maggio e arrivare in aula, come deciso dai capigruppo della Camera, il 29 maggio. Qualche giorno fa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha invitato Camera e Senato ad affrontare il tema e ad arrivare a risultati concreti in tempi brevi.
Facciamo ordine sulla legge elettorale. Sono passati più di tre mesi dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha smontato l'Italicum: a che punto sono le discussioni? E che tempi ci sono?.
Due delle più grandi società di estrazione dell’oro, la Barrick Gold e la Randgold Resources, hanno raggiunto un accordo per fondere le proprie azioni in una nuova società del valore di 18 miliardi di dollari. La canadese Barrick Gold e la Randgold Resources, quotata alla Borsa di Londra, insieme saranno di gran lunga la più grande società di estrazione dell’oro: controlleranno cinque delle dieci miniere più redditizie del mondo tra Nevada, Repubblica Democratica del Congo e Mali. Gli azionisti di Randgold Resources saranno proprietari al 33,4 per cento della nuova società, che sarà quotata nelle Borse di Toronto e New York; a quelli di Barrick andrà tutto il resto. Il valore stimato della Barrick è di circa 12,2 miliardi di dollari, il doppio di quello della Randgold.
Due delle più grandi società di estrazione dell’oro al mondo, la Barrick Gold e la Randgold Resources, si fonderanno.
Domenica 28 giugno si è concluso il festival di Glastonbury, uno dei più importanti festival musicali del mondo, che si tiene ogni anno dal 1970 a Worthy Farm, nel Somerset inglese. Oltre alle foto dei concerti e dell’atmosfera festosa fatta di accampamenti colorati, gente agghindata con fiori e stivali di gomma per resistere al fango, Glastonbury è famoso anche per le immagini dei rifiuti lasciati dai quasi 180 mila partecipanti, una volta terminato il festival: cestini straripanti di lattine e bottigliette, cartacce sul prato diventato da verde a terroso, tende e mucchi di spazzatura abbandonati. Il festival impiega circa 1.300 volontari per raccogliere la spazzatura: 1.200 si guadagnano in questo modo il biglietto all’evento, i restanti fanno parte di associazioni come WaterAid e Bhopal Medical Appeal a cui devolvono lo stipendio ricevuto dal festival. Già da domenica sera i volontari hanno iniziato a raccogliere il materiale riciclabile, anche se i veri lavori sono iniziati lunedì alle sei del mattino: una squadra di 800 volontari ha iniziato a svuotare cestini e raccogliere cartacce, tra ragazzi assonnati e un po’ tristi che impacchettavano i bagagli e si abbracciavano tra un saluto e l’altro. Per ripulire interamente il terreno e riconvertirlo a fattoria saranno necessari oltre un milione di euro e fino a sei settimane di tempo.
Cosa rimane a Glastonbury, dopo. Le foto della distesa di spazzatura che si sono lasciati alle spalle gli oltre 170 mila partecipanti a uno dei più importanti festival musicali al mondo.
Christo, uno dei più importanti artisti contemporanei, è morto domenica a New York: aveva 84 anni. Lo ha annunciato il suo account ufficiale su Facebook domenica sera. Christo era di nazionalità americana ma era nato in Bulgaria: in Italia era stato molto celebrato ancora nel 2016, dopo l’apertura di “The Floating Piers“, la sua piattaforma galleggiante sul lago d’Iseo, ennesima opera paesaggistica di una serie con cui aveva letteralmente cambiato il mondo. Christo era però anche il nome di un lungo progetto artistico, che era iniziato alcuni decenni prima con la moglie Jeanne-Claude e aveva avuto fama e ammirazione mondiali. Christo e Jeanne-Claude erano una coppia di artisti nati lo stesso giorno, il 13 giugno 1935. Lei era morta nel 2009, ma il loro progetto artistico era stato proseguito da Christo.
È morto Christo. Aveva 84 anni ed era uno dei più importanti e popolari artisti del mondo, famoso per le sue grandi opere sul paesaggio.
Dopo i festeggiamenti nelle ore successive alla vittoria nella finale degli Europei di calcio, lunedì la nazionale è stata celebrata a Roma con alcuni incontri istituzionali e una breve sfilata per la città su un pullman dal tetto scoperto. La nazionale era rientrata da Londra, la città dove si era giocata la finale, intorno alle 7 di mattina. Una decina di ore dopo è stata ricevuta prima dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, poi dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Entrambi hanno rivolto brevi discorsi di ringraziamento e lodi alla squadra. Mattarella si è complimentato in particolare con Leonardo Spinazzola, che ha partecipato alla cerimonia di premiazione a Londra nonostante fosse appena stato operato al tendine d’Achille, mentre Draghi ha detto di avere apprezzato soprattutto le parate di Gianluigi Donnarumma.
La giornata di festeggiamenti della nazionale a Roma. Dopo essere stata ricevuta da Mattarella e Draghi ha sfilato con un pullman scoperto per la città, fra migliaia di persone.
Da oggi Rovio, l’azienda finlandese dietro la serie di giochi per smartphone “Angry Birds”, sarà quotata in borsa. Il suo valore è stato stimato in 896 milioni di euro; le sue azioni costeranno inizialmente 11,50 euro. Rovio è stata una delle prime aziende a fare soldi con i giochi per smartphone: dopo un successo iniziale ha passato degli anni difficili – ha anche dovuto licenziare un terzo dei dipendenti – ma nel 2016 è tornata a ottenere utili, e oggi ha un giro d’affari da 191 milioni di euro all’anno. Gli analisti attribuiscono il momento favorevole alla recente uscita del film ispirato alla saga di “Angry Birds” e al fatto che da qualche tempo l’app principale del gioco è diventata gratuita. Rovio ha fatto sapere che la quotazione in borsa servirà sia per sostenere una strategia di crescita, che potrebbe includere l’acquisto di altre aziende, sia per premiare i dipendenti rimasti.
Da oggi Rovio, l’azienda finlandese dietro “Angry Birds”, sarà quotata in borsa.
Il Wall Street Journal, tra i più importanti e affidabili giornali al mondo, dice che il governo statunitense ha chiesto agli operatori telefonici di alcuni paesi alleati – tra cui Italia, Germania e Giappone – di non usare più componenti prodotti dalla società cinese Huawei. Le autorità statunitensi sarebbero preoccupate dei futuri rischi riguardo a possibili attacchi informatici e operazioni di spionaggio compiute dalla Cina attraverso i componenti Huawei, che è la seconda società al mondo nella produzione di smartphone dietro a Samsung. La richiesta degli Stati Uniti si riferisce alla componentistica per le telecomunicazioni prodotta da Huawei, campo nel quale è leader mondiale per via dei prezzi bassi e della buona qualità. Le preoccupazioni statunitensi sono rivolte principalmente ai paesi in cui ci sono basi militari americane: le comunicazioni militari più riservate vengono trasmesse con satelliti autonomi, ma molte informazioni passano attraverso le reti commerciali dei vari paesi, dove i componenti Huawei sono utilizzati per esempio nei ripetitori. Secondo il Wall Street Journal, però, la strategia degli Stati Uniti si inserisce anche all’interno della più ampia guerra commerciale in corso tra l’amministrazione Trump e il governo cinese.
Gli Stati Uniti hanno chiesto agli operatori telefonici di alcuni paesi alleati di non usare componenti dell’azienda cinese Huawei, dice il WSJ.
La Camera dei Deputati ha negato l’autorizzazione a procedere all’arresto ai domiciliari per il deputato Diego Sozzani, di Forza Italia. Da maggio Sozzani è indagato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti dalla procura di Milano, che lo accusa di avere ricevuto una tangente da 10mila euro – sotto forma di consulenza fittizia – dall’imprenditore Daniele D’Alfonso, coinvolto in vari casi di corruzione in Lombardia. Sozzani si è sempre dichiarato innocente, sostenendo di non avere mai ricevuto i soldi. Per legge, nessun parlamentare italiano può subire una limitazione della libertà personale – come ad esempio l’arresto ai domiciliari o altre misure cautelari – a meno che lo permetta esplicitamente la camera a cui appartiene. A luglio la Giunta per le autorizzazioni della Camera aveva votato a favore della richiesta della procura di Milano, quindi dei domiciliari. Oggi però, nel voto finale in aula a scrutinio segreto, 309 deputati hanno votato per respingere la richiesta della procura, e solo 235 per accoglierla.
La Camera ha negato l’autorizzazione all’arresto per il deputato Diego Sozzani di Forza Italia.
Un uomo di nome Francesco Vannucci, 62 anni, di Livorno, ha scritto all’agenzia ANSA dicendo di essere la terza persona di lingua italiana che partecipò all’incontro all’hotel Metropol di Mosca in cui si discusse di finanziamenti illegali alla Lega insieme a un collaboratore di Matteo Salvini, Gianluca Savoini, all’avvocato Gianluca Meranda e a tre persone di lingua russa. Vannucci dice di aver partecipato «in qualità di consulente esperto bancario» e che l’incontro «si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non ci sono state situazioni diverse rispetto a quelle previste dalle normative che disciplinano i rapporti d’affari». Nella registrazione, però, i partecipanti ripetono più volte di essere consci che quello che stanno suggerendo di fare è illegale.
Un uomo ha detto all’ANSA di essere la terza persona presente all’incontro con Gianluca Savoini in Russia.
In un’udienza che si è tenuta ieri nell’ambito del processo alla Corte di Assise di Roma per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, avvenuto nel luglio del 2019 a Roma, è emerso un messaggio vocale che ha riportato un po’ di attenzione sulla vicenda, assai raccontata sui giornali la scorsa estate. L’audio è un messaggio vocale inviato due giorni dopo l’omicidio da un superiore di Andrea Varriale, il carabiniere che era con Cerciello Rega, e parla di un documento da compilare al più presto senza parlarne con nessuno. Il documento in questione è l’ordine di servizio, cioè un foglio che contiene varie informazioni sulle attività degli agenti: una parte, che viene compilata prima dai superiori, con gli incarichi assegnati, e un’altra, compilata dopo dagli agenti, con il verbale di quanto osservato e accaduto. Nell’audio il maresciallo Gaetano Armao dice a Varriale che deve raggiungerlo al più presto per compilare il documento, che era rimasto vuoto, aggiungendo che un altro superiore, Sandro Ottaviani, è già stato informato.
Come procede il processo per l’omicidio di Mario Cerciello Rega. L'ultimo sviluppo della vicenda del carabiniere accoltellato a Roma coinvolge un audio inedito su un documento ufficiale che non era mai stato compilato.
Netflix, la più diffusa piattaforma di film e serie in streaming al mondo, distribuirà tre spettacoli di stand-up comedy di comici italiani: il primo, quello di Edoardo Ferrario, si intitolerà “Temi Caldi” e uscirà il 15 marzo. Il 12 aprile uscirà poi lo spettacolo di Francesco De Carlo, intitolato “Cose di questo mondo”, mentre il 17 maggio uscirà quello di Saverio Raimondo intitolato “Il satiro parlante”. Gli spettacoli usciranno in tutto il mondo, e sono stati realizzati dalle case di produzione Dazzle e Aguilar. Da qualche anno, Netflix sta investendo molto negli spettacoli di stand-up comedy, quel genere di comicità tipicamente americano in cui un comico fa dei monologhi da solo, in piedi su un palco. In Italia finora aveva prodotto soltanto uno spettacolo speciale di Beppe Grillo. La Stand up italiana arriva su Netflix: “Temi Caldi” di Edoardo Ferrario il 15 marzo e a seguire Francesco De Carlo e Saverio Raimondo. pic.twitter.com/IemXEdJAtm
Netflix distribuirà tre spettacoli dei comici italiani Edoardo Ferrario, Francesco De Carlo e Saverio Raimondo.
Dopo il riconoscimento della “Dama con l’ermellino” all’inizio del Novecento, in questi giorni si è confermata autentica un’altra discussa e contesa opera di Leonardo. La “Bella Principessa”, finora attribuita alla scuola tedesca del XIX secolo, nel 1998 fu venduta in quanto tale da Christie’s di New York: per 21.850 dollari a una mercante d’arte che lo rivendette per poco più a un canadese residente in Svizzera. Misura 33 centimetri per 23,9 e raffigura una giovane donna di profilo con i capelli raccolti che, verosimilmente, è Bianca Sforza, figlia illegittima di Ludovico e Bernardina de Corradis. La conferma dell’attribuzione a Leonardo da Vinci è venuta dallo storico dell’arte Martin Kemp, professore a Oxford, che ha convalidato la tesi di due ingegneri francesi: Jean Penicaut e Pascal Cotte della società Lumière Technology. Il disegno su pergamena, sottoposto dalla Eidgenössische Technische Hochschule di Zurigo all’analisi del carbonio 14 (che ne aveva svelato la realizzazione tra il 1440 e il 1650) era già stato stato studiato e attribuito nel 2008 dai più esperti studiosi di Leonardo (Nicholas Turner, Carlo Pedretti, Alessandro Vezzosi, Mina Gregori, Cristina Geddo).
La principessa è di Leonardo da Vinci. La storia dell'attribuzione di un'opera eccezionale e della donna che ci ha perso 127 milioni di euro.
Dal gennaio del 2017, alcuni e alcune studenti francesi avranno a disposizione per le lezioni di educazione sessuale un modello anatomico e tridimensionale di una clitoride. Il modello è stato inventato e realizzato dalla ricercatrice indipendente Odile Fillod con una stampante 3D: è libero da diritti e può essere scaricato online in modo che chiunque abbia accesso a una stampante 3D, insegnanti ed educatori sessuali innanzitutto, possano farne una copia. Sembra infatti che anche sulle informazioni più semplici (che forma ha una clitoride e quanto è grande) moltissime donne e moltissimi uomini abbiano idee piuttosto vaghe. A questa ignoranza partecipano e contribuiscono retaggi delle molte false credenze circolate per secoli intorno alla sessualità femminile ma anche luoghi comuni, definizioni sbagliate, rappresentazioni assenti o incomplete e, infine, i libri di scienze delle scuole evidentemente poco interessati all’unico organo del corpo umano dedicato esclusivamente al piacere.
La clitoride, spiegata bene. Da gennaio in alcune scuole francesi sarà usato un modello tridimensionale: moltissime persone – uomini e donne – non ne sanno quasi niente.
Da un paio di giorni alcuni dei principali siti d’informazione francesi – tra cui Le Monde, Le Figaro e il sito sportivo L’Equipe – chiedono agli utenti che usano software di “adblocking” di rimuoverli. I software in questione permettono agli utenti di non caricare i contenuti pubblicitari nelle pagine che si visitano. Alcuni siti si limitano a chiedere di rimuovere i software di adblocking, altri impediscono del tutto di leggere le notizie senza averli prima rimossi. L’iniziativa – coordinata tra diversi siti con diversi editori – è stata organizzata da un’associazione di categoria che rappresenta diversi tipi di attività online e ha lo scopo di far capire che gli incassi che derivano dalla pubblicità online sono fondamentali perché i siti d’informazione possano ottenere guadagni o, almeno, ridurre le loro perdite. Provando a visitare il sito di Le Monde avendo installato sul browser un software di adblocking, si legge un messaggio del direttore Jerome Fenoglio che spiega: «Per permettere ai nostri 400 giornalisti di fornire ogni giorno informazioni varie, affidabili e di qualità – e per permetterci di continuare a offrire servizi innovativi ed efficaci – abbiamo bisogno di poter fare affidamento sui guadagni pubblicitari». Fenoglio augura poi buona lettura agli utenti: il sito di Le Monde è infatti uno di quei siti che non “obbliga” a rimuovere i software di ablocking ma si limita a consigliare di farlo (e a motivare il consiglio).
I siti francesi che non fanno leggere gli articoli se non disattivi i software ad-block. Sono soprattutto quelli di news – da L'Equipe a Le Parisien – ma c'è anche Deezer.
I ricercatori del CERN di Ginevra, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, sono riusciti a produrre e a “intrappolare” per alcune frazioni di secondo degli atomi di antidrogeno. Grazie a progressi come questo, i fisici confidano di approfondire le loro conoscenze sull’antimateria, una cosa complicata che non vediamo, e sul suo rapporto con la materia, quella con cui siamo fatti noi e tutte le cose che ci stanno intorno, più facile. L’antimateria o la sua mancanza rimangono uno dei più grandi misteri per la scienza. La materia e la sua controparte sono identiche ma hanno carica differente, e si annichilano quando si incontrano. Al momento del Big Bang, la materia e l’antimateria dovrebbero essere state prodotte in quantità uguali. Tuttavia, sappiamo che il nostro mondo è fatto di materia: l’antimateria sembra essere scomparsa. Per scoprire che cosa le sia successo, gli scienziati utilizzano diversi sistemi per capire se una piccola differenza nelle proprietà della materia e dell’antimateria possa portare a una valida spiegazione.
Il CERN ha catturato l’antimateria. I ricercatori hanno intrappolato 38 atomi di antidrogeno, un passo importante per capire come si è formato l'Universo.
Instagram non sta funzionando a molti utenti: su Twitter stanno arrivando diverse segnalazioni, ma l’account ufficiale del social network non ha ancora fornito spiegazioni.
Instagram non funziona per alcuni utenti.
Stamane sono stato ad Adro per assistere alla protesta organizzata dall’opposizione e dalla società civile contro la presenza del Sole delle Alpi nel nuovo polo scolastico “Gianfranco Miglio”. Una manifestazione di cui condivido, come ripetutamente detto, la ragione di fondo: niente simboli politici nelle scuole pubbliche. Che il Sole delle Alpi lo sia pare essere un pensiero condiviso oramai anche dal ministro Gelmini che, dopo vari tentennamenti, ha finalmente chiesto che il marchio di fabbrica della Lega sia rimosso dall’edificio. Più arduo, tuttavia, sarà rimuovere la radice del problema. E cioè capire perché molti, tra i cittadini di Adro, stiano col sindaco Lancini qualunque cosa proponga, e senza argomentare questa adesione in alcun modo. Come testimonia questo video.
Parlare di Adro ad Adro. Fabio Chiusi ha girato un video sulle discussioni di oggi nella città della scuola "leghista".
Negli ultimi anni sono state fatte diverse ricerche sulla reale identità della scrittrice Elena Ferrante, soprattutto dopo il grande successo internazionale ottenuto dai romanzi della quadrilogia L’amica geniale pubblicati da E/O. Periodicamente, qualcuno fa un’ipotesi a cui segue qualche giorno di dibattito, limitato certo alla bolla degli italiani che leggono i libri e si interessano alle questioni dell’editoria, oltre che agli addetti ai lavori. Le grandi attenzioni ricevute dalla questione sulle pagine culturali dei quotidiani, sui siti e sui blog, però, scompaiono puntualmente nel giro di poco tempo: l’interesse diminuisce rapidamente e per mesi non se ne parla più. Nel tempo sono stati fatti diversi nomi: quello della professoressa di Storia contemporanea all’università di Napoli Federico II Marcella Marmo, del critico Goffredo Fofi, dei fondatori di E/O Sandro Ferri e Sandra Ozzola, della traduttrice Anita Raja (in particolare dopo l’inchiesta del giornalista Claudio Gatti pubblicata l’anno scorso sul Sole 24 Ore) e anche quello di Domenico Starnone, tra le altre cose marito di Raja, che è tornato di nuovo in quest’ultimo studio portato avanti da un gruppo di professori universitari provenienti da tutto il mondo e che si sono incontrati all’università di Padova per esporre i risultati delle loro comparazioni tra i testi di Ferrante e quelli di altri scrittori italiani. Qui il peraltro direttore del Post Luca Sofri aveva spiegato perché è legittimo, e anzi interessante, indagare sulla reale identità di Elena Ferrante.
Chi era poi Elena Ferrante? ora un convegno di studiosi torna a indicare lo scrittore Domenico Starnone, a chi interessa ancora parlarne.
Negli ultimi giorni tutti i principali quotidiani italiani sono tornati a parlare dell’omicidio della studentessa Marta Russo, avvenuto all’Università La Sapienza di Roma nel 1997. Se ne riparla perché Giovanni Scattone – che è stato condannato per omicidio colposo e che poi ha scontato la condanna definitiva di cinque anni e quattro mesi di carcere – ha annunciato dopo molte polemiche e proteste di aver rinunciato all’incarico di professore che gli era stato assegnato solo qualche giorno fa. Sul Corriere della Sera di oggi, Goffredo Buccini ha ricostruito la storia dell’omicidio, dei vari processi e delle cose che non sono mai state risolte. La finestra di Marta, ormai, quasi si confonde tra le altre, anonime, del primo piano, sul retro di Giurisprudenza. La vecchia serranda di legno marrone abbassata a metà, le doghe ingrigite della tenda, il condizionatore spostato sotto il davanzale rispetto alle foto di diciott’anni fa. Da quella finestra, alle 11 e 42 del 9 maggio 1997, partì il proiettile calibro 22 che stroncò la vita di Marta Russo, a quindici metri di distanza, lì in mezzo al vialetto, dove è stata piantata una magnolia dai genitori. E a quella finestra è rimasta incatenata la vita del colpevole, Giovanni Scattone, ben oltre la condanna definitiva a 5 anni e 4 mesi. Nell’aula 6 del dipartimento di Filosofia del diritto, da dove Scattone, secondo la sentenza, ha sparato, ora ci tengono i seminari. Chiedo: non fa impressione? «Ma lei quanti crede che lo sappiano?», mi risponde sorridendo Andrea, classe 1988, quarta elementare diciott’anni fa, sbucando dalla porta del collettivo studentesco: «Lo sappiamo io e pochi altri».
Cosa è stato il processo Marta Russo. Goffredo Buccini racconta i misteri dell'omicidio di 18 anni fa, ora che si riparla dei suoi responsabili.
Il 12 maggio è la Giornata internazionale degli infermieri e delle infermiere. La data non è casuale: il 12 maggio del 1820 nacque Florence Nightingale, oggi considerata la fondatrice delle scienze infermieristiche moderne e una delle donne britanniche più influenti dell’Età vittoriana. Nightingale morì nel 1910 e nel corso della sua vita studiò e trasformò il lavoro infermieristico con un approccio scientifico e orientato ai dati, abbattendo le percentuali di morti tra i ricoverati durante la guerra di Crimea ― dove le diedero il celebre soprannome di “ragazza con la lampada” ― e fondando una scuola per infermieri a Londra che esiste ancora oggi. Oltre che per aver inventato un nuovo approccio alla cura dei malati, Nightingale è ricordata anche per essere stata una donna atipica per gli anni in cui visse. Nata in una famiglia britannica altolocata – in cui le figlie femmine erano destinate al matrimonio e alla cura dei figli e della casa – ricevette dal padre un’istruzione completa, decise di non sposarsi, viaggiò in tutta Europa e lasciò oltre 200 scritti su vari argomenti, alcuni dei quali di grande successo. Fu la prima donna in Regno Unito a ricevere un Ordine al merito e molti scrissero di lei come di un’icona femminista del primo Novecento.
Storia di Florence Nightingale, icona femminista e prima infermiera moderna. Nacque 200 anni fa e con l'esperienza, la ricerca e l'analisi dei dati fondò le basi delle scienze infermieristiche che applichiamo ancora oggi.
Giovedì 23 febbraio un uomo della provincia di Taranto che si trovava in prigione da più di vent’anni è stato scarcerato perché innocente. Angelo Massaro, che ora ha 51 anni, era stato accusato di omicidio e occultamento di cadavere, era stato arrestato il 15 maggio del 1996, era stato in carcere a Foggia, Carinola, Taranto, Melfi e Catanzaro e ieri la Corte d’appello di Catanzaro lo ha assolto per non aver commesso il fatto. Va precisato che dei circa 21 anni trascorsi in carcere da Massaro, 10 facevano parte di una condanna per droga per un altro procedimento penale: gli anni trascorsi ingiustamente in carcere da Massaro sono dunque quasi undici. La storia processuale di Massaro è molto complicata. Massaro era stato arrestato per l’omicidio e l’occultamento di cadavere di Lorenzo Fersurella, ucciso in provincia di Taranto il 22 ottobre del 1995. A Massaro si era arrivati sulla base di una intercettazione telefonica e di una dichiarazione di un collaboratore di giustizia. Il collaboratore di giustizia aveva sostenuto di aver appreso da altre persone del presunto coinvolgimento di Massaro nell’omicidio, per contrasti che lui e Fersurella (che erano amici) avevano avuto per questioni relative allo spaccio di droga e nelle quali erano entrambi coinvolti. L’intercettazione risaliva al 17 ottobre del 1995, quando Massaro era coinvolto in un altro procedimento giudiziario, per droga, e per il quale era stato poi condannato a 10 anni. Dalle intercettazioni ambientali per le indagini sui reati di spaccio, ne venne estrapolata una in particolare. Parlando con la moglie al telefono una settimana dopo che Lorenzo Fersurella era scomparso, Massaro aveva pronunciato una frase che venne fraintesa. Massaro disse, in dialetto: «Sto portando stu muert». Massaro ha sempre sostenuto che stava trasportando un ingombrante slittino da neve attaccato alla sua auto. “Muert” venne invece inteso come il cadavere di Fersurella. Secondo gli attuali due legali di Massaro c’erano anche dei testimoni che avrebbero potuto confermare il suo alibi, ma i difensori di allora non li citarono convinti che l’impianto accusatorio fosse debole.
La storia di Angelo Massaro, condannato innocente per due volte. È stato accusato per due volte di omicidi che non aveva commesso, ha passato molti anni in carcere ed è stato scarcerato ieri.
Il sito di informazione mauritano ANI (Agence Nouakchott d’Information) ha pubblicato ieri la notizia che il soldato Ely Ould Moctar, rapito due mesi fa al confine tra Mali e Mauritania da estremisti islamici (sabato scorso si diceva che sarebbe stato liberato con Urru) avrebbe smentito l’esistenza di una trattativa tra le autorità mauritane e l’organizzazione terroristica al Qaida nel Maghreb islamico (AQMI) in una conversazione telefonica con sua madre. Già domenica 4 marzo ANI aveva scritto, citando fonti riservate “nel nord del Mali”, che il soldato era ancora in mano dei suoi rapitori, ma aveva aggiunto che secondo la stessa fonte era in corso una trattativa tra i gruppi di estremisti islamici, il governo mauritano e quello italiano per la liberazione del soldato, di Rossella Urru e di due cooperanti spagnoli rapiti nei mesi scorsi. Da quando si sono diffuse le prime notizie sulla sua liberazione il ministero degli Esteri italiano non ha rilasciato alcun comunicato stampa sulla vicenda. Rossella Urru, cooperante per il CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli), è stata rapita in Algeria lo scorso 22 ottobre, presumibilmente dal gruppo terroristico Jamat Tawhid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya (Movimento Monoteista per il Jihad in Africa occidentale), una costola dissidente dell’AQMI (Al Qaida nel Maghreb Islamico). Il 3 marzo Al Jazeera ha annunciato la sua liberazione citando fonti senegalesi e mauritane, ma la conferma ufficiale del rilascio non è mai arrivata. Ieri la famiglia di Rossella Urru, originaria del paese di Samugheo, in provincia di Oristano, ha ricevuto la visita del presidente della regione Sardegna, Ugo Cappellacci.
Rossella Urru, le ultime notizie. Il soldato che sarebbe coinvolto nello scambio di ostaggi per liberare la cooperante italiana avrebbe smentito la trattativa, secondo un sito mauritano.
La settima stagione della serie fantasy Game of Thrones andrà in onda – negli Stati Uniti su HBO, in Italia su Sky Atlantic – nel 2017, non sappiamo con esattezza quando: tutte le altre stagioni sono cominciate tra l’inizio e la fine di aprile, ma questa volta pare si dovrà aspettare fino all’estate. Come già per la sesta stagione, gli sceneggiatori David Benioff e D. B. Weiss non si sono basati sui libri di George R.R. Martin, banalmente perché non ce ne sono: The Winds of Winter, il nuovo libro della saga delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, deve ancora uscire. Non ci sono quindi grandi elementi concreti per sapere cosa ci sarà nella settima stagione, ma visto che Game of Thrones è Game of Thrones e internet è internet abbiamo già foto dal set, indizi lasciati dalla produzione e decine di teorie. Abbiamo raccolto le cose più importanti: qui invece avevamo fatto il punto sulle domande rimaste aperte alla fine della sesta stagione e avevamo fatto qualche previsione sui possibili sviluppi che vedremo nella settima. Dove eravamo rimasti, in otto righe Daenerys sta attraversando il Mare Stretto insieme ai suoi tre draghi, a Tyrion e all’esercito degli Immacolati e dei Dothraki, per andare a prendersi il Trono di Spade. Abbiamo scoperto che Jon Snow è figlio di Lyanna Stark, sorella minore di Ned Stark, e Rhaegar Targaryen, figlio del re folle Aerys II Targeryen e fratello maggiore di Daenerys Targaryen. Sempre Jon Snow è stato proclamato Re del Nord, e non si sa se sua sorella Sansa (che forse sta tramando con Ditocorto) se l’è presa. Cersei ha conquistato il Trono di Spade facendo esplodere mezza Approdo del Re, e ha provocato il suicidio di suo figlio, Tommen (cosa che ha fatto arrabbiare Jaime). Dopo l’addestramento a Braavos, Arya è tornata a Westeros per uccidere Walder Frey alle Torri Gemelle.
Cosa sappiamo della settima stagione di Game of Thrones. Foto dal set e vari indizi lasciati dalla produzione dicono qualcosa sui personaggi e su alcuni sviluppi notevoli che vedremo nella prossima stagione.
Quaranta anni fa uscì Mystery Train: Images of America in Rock ‘n’ Roll Music di Greil Marcus, uno dei libri più amati e apprezzati sulla musica rock e sulla cultura americana, diventato in questo tempo un pezzo di storia del giornalismo musicale. Nel 1975 Greil Marcus raccontò il ruolo del rock’n’roll nel contesto politico e culturale della società americana degli anni ’70. Attraverso sei personaggi della storia del rock – i padri del blues Harmonica Frank Floyd e Robert Johnson, e i più recenti The Band, Sly Stone, Randy Newman e Elvis Presley – Marcus si dedicò alla storia della cultura americana e individuò le correnti che avevano portato alle controculture negli anni ’60 e ’70, mettendo il rock nel contesto delle grandi arte letterarie statunitensi. Da allora, il suo saggio è citato stabilmente come una delle cose migliori sulla cultura americana, e spesso come la migliore dedicata al rock. All’inizio del libro Marcus scrisse: “Questo è un libro su una parte del rock‘n’roll e l’America. Non è un libro di storia, o un’analisi musicale, e neanche un elenco di artisti. È un tentativo di inquadrare il contesto nel quale è stata ascoltata la musica; perché il rock ‘n’ roll non è solo cultura giovanile, o controcultura, ma semplicemente la cultura americana.”
Il miglior libro sul rock ha compiuto 40 anni. "Mystery Train" è tuttora citato come tale: quando Greil Marcus lo scrisse, nessuno aveva associato così seriamente il rock alla grande cultura americana.
Dal 3 febbraio al 28 aprile l’Holburne Museum di Bath, in Inghilterra, ospiterà la mostra Folded Beauty: Masterpieces in Linen (L’arte piegata: capolavori in lino), che espone le elaborate opere realizzate dall’artista spagnolo Joan Sallas piegando meticolosamente dei tovaglioli in lino. L’arte di piegare tovaglioli per abbellire le tavole delle corti e delle più ricche case europee si diffuse nel Medioevo, divenne sempre più raffinata durante il Rinascimento italiano e toccò il suo apice nel XVII secolo in Germania. Sallas – un artista catalano che vive in Germania – ha iniziato a lavorare con gli origami finché non ha scoperto l’esistenza dell’arte di piegare i tovaglioli: fece numerose ricerche, studiò i manuali dell’epoca e diventò il principale esperto in materia, imparando a riprodurre perfettamente gli originali. A gennaio Sallas ha lavorato insieme al suo assistente per realizzare all’interno del museo di Bath una fontana da tavolo alta 1,5 metri e fiancheggiata da animali, tra cui un serpente di tre metri, piante ed elementi architettonici, tutti ispirati a modelli originali. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Sculture di tovaglioli ripiegati. Le foto delle opere di Joan Sallas, che si ispira a un'arte molto diffusa durante il Rinascimento italiano e nella Germania del XVII secolo.
La Corte Costituzionale ha respinto l’eccezione di incostituzionalità che la Corte d’appello di Brescia aveva presentato contro l’articolo 75 del testo unico in materia di droghe, in cui si stabilisce che il possesso di piante di marijuana è considerato in ogni caso un reato, a differenza del possesso di marijuana lavorata che, se per uso personale, è considerato invece un illecito amministrativo. Secondo la Corte d’appello di Brescia la legge violava i principi di ragionevolezza, uguaglianza e offensività, contenuti nella Costituzione, perché stabilisce una distinzione tra possedere una pianta o possedere della marijuana, anche quando il possesso è soltanto per uso personale. Numerosi tribunali hanno già adottato negli ultimi anni un’interpretazione delle legge più larga, assolvendo quei coltivatori di marijuana per i quali non erano state scoperte prove di spaccio. Se la Corte Costituzionale avesse deciso di dichiarare incostituzionale la differenza di trattamento tra chi coltiva piante per uso personale e chi possiede marijuana, sempre per uso personale, le sentenze di assoluzione avrebbero avuto molta più forza e sarebbero state probabilmente più frequenti. Questo non significa comunque che la coltivazione in casa sarebbe stata legalizzata. Chi coltiva piante di marijuana avrebbe comunque rischiato una sanzione amministrativa e molto probabilmente sarebbe stato comunque processato, per stabilire se la coltivazione fosse avvenuta per uso personale o per spaccio. Come aveva spiegato sul magazine online DolceVita uno degli avvocati che sostenevano l’incostituzionalità della legge: «La cosa migliore che potrebbe provocare una pronunzia favorevole della Corte potrebbe essere il fungere da stimolo per l’approvazione di una nuova legge da parte del Parlamento».
Coltivare la marijuana resta reato. L'ha deciso la Corte Costituzionale, dopo che la Corte d'appello di Brescia aveva chiesto di depenalizzare la coltivazione per uso personale.
L’approvazione del decreto legge che dovrebbe contenere il cosiddetto “reddito di cittadinanza” e la riforma delle pensioni nota come “quota 100” è stata rimandata ancora, stavolta alla prossima settimana. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva detto che il provvedimento sarebbe stato approvato nel Consiglio dei ministri di oggi, ma nell’ordine del giorno pubblicato sul sito del governo non c’è nessuna menzione del decreto. Le ragioni del ritardo sono probabilmente le difficoltà tecniche nella scrittura del provvedimento e le nuove tensioni tra Lega e Movimento 5 Stelle, con il segretario della Lega Matteo Salvini che ha chiesto nuove condizioni in cambio della sua approvazione del decreto. Secondo fonti governative citate dai giornali, il decreto dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri la prossima settimana. È la terza volta che il governo annuncia un ritardo nella realizzazione dei due provvedimenti: inizialmente aveva promesso di introdurli con la legge di bilancio per il 2019, cosa che si è poi rivelata impossibile; a dicembre il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio aveva promesso che sarebbero stati approvati entro Natale.
Il governo ha rinviato ancora l’approvazione del decreto legge su “reddito di cittadinanza” e “quota 100”.
Il 13 giugno l’UNIC – l’ente che riunisce le associazioni dei cinema di tutta Europa e di cui fanno parte anche Israele, Russia e Turchia – ha pubblicato un rapporto con molti numeri e dati su com’è andato nel 2016 il cinema in 36 paesi, compresa l’Italia. Messi insieme questi paesi hanno incassato 8,4 miliardi di euro, grazie ai biglietti pagati da un miliardo e 280 milioni di spettatori, per andare davanti a uno dei 39mila e 300 schermi di questi paesi. Gli incassi considerati sono il 24 per cento di quelli di tutto il mondo (quelli dei cinema statunitensi sono stati il 27 per cento). Di tutti i soldi che hanno fatto i cinema europei nel 2016, il 26,7 per cento arriva da film europei e il 67,4 per cento da film statunitensi. Il rapporto dell’UNIC è lungo 30 pagine; ci sono tante cose da adatti ai lavoro ma anche informazioni e curiosità più accessibili. Abbiamo scelto le più rilevanti o interessanti. Una cosa da sapere: i dati sull’Italia riguardano quasi tutti i cinema ma non tutti-tutti; perché non tutti-tutti i cinema fanno parte dell’associazione che raccoglie i dati.
Un po’ di dati sui cinema europei. In quale paese si va più al cinema, dove si guardano meno film stranieri, quanto ci andiamo in Italia, qual è stato il film più visto in Finlandia.
L’11 gennaio il sostantivo e aggettivo “cringe” è entrato nell’elenco delle parole nuove dell’Accademia della Crusca, in cui finiscono tutte quelle nuove espressioni usate da un tale numero di persone da meritare di essere spiegate alle altre. Usatissimo dai giovani da alcuni anni, “cringe” si è affermato nel 2020 secondo l’analisi della Crusca. Come aggettivo significa “imbarazzante”, ma in un’accezione particolare: è cringe ciò che suscita imbarazzo e al tempo stesso disagio in chi lo osserva. Ad esempio, per un adolescente potrebbe essere cringe vedere uno dei propri genitori che balla in pubblico una canzone trap. O anche solo sentirgli usare la parola “cringe” fuori contesto. “Cringe” arriva dall’inglese e il fatto che sia entrato nel vocabolario di molti italiani dipende dal fatto che negli ultimi vent’anni il suo uso è aumentato tantissimo tra gli anglofoni, e si trova tantissimo su internet dove è usato per descrivere video, immagini e post condivisi sui social network.
Cosa vuol dire “cringe”. È una parola inglese che descrive una sensazione di imbarazzo mista a disagio, usata dai giovani e di cui si è occupata anche l’Accademia della Crusca.
Lunedì 1 febbraio riprenderanno le lezioni in presenza, anche se a turni, degli studenti delle scuole superiori delle ultime regioni che ancora non avevano autorizzato il loro rientro: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sardegna. I limiti sulla presenza in aula rimarranno in vigore, quindi gli studenti dovranno alternarsi a scuola. Anche in Sicilia, che da lunedì passerà dalla zona rossa a quella arancione, riprenderà la didattica in presenza per gli studenti delle scuole secondarie, ma il rientro avverrà in due fasi diverse. L’ordinanza pubblicata dalla Regione Sicilia il 30 gennaio prevede infatti che lunedì 1 febbraio rientreranno in classe gli studenti di seconda e terza media, quelli delle scuole superiori invece riprenderanno l’8 febbraio.
Dal 1 febbraio rientreranno a scuola gli studenti delle scuole superiori di quasi tutta Italia.
Il sindaco di Pozzallo, in provincia di Ragusa, ha annunciato su Facebook che i 62 migranti presenti nello hotspot della città che erano risultati positivi al coronavirus sono stati trasferiti «ad altra sede», senza specificare dove. Attorno al gruppo di migranti – e al modesto aumento degli sbarchi avvenuto nelle ultime settimane – si era creata una notevole polemica, che aveva portato il presidente della Sicilia Nello Musumeci a emettere una controversa ordinanza per trasferire fuori dalla Sicilia i migranti presenti sul territorio. Fonti del ministero dell’Interno avevano fatto sapere di considerare l’ordinanza priva di valore.
I 62 migranti positivi al coronavirus ospitati nello hotspot di Pozzallo sono stati trasferiti.
Lunedì 13 aprile c’è stata a Los Angeles la prima mondiale di Avengers: Age of Ultron, il sequel del film del 2012 The Avengers, sul gruppo di supereroi dei fumetti Marvel – Capitan America, Iron Man e Hulk, fra gli altri – noti come i Vendicatori. Alla prima c’era il cast al completo: Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Chris Evans, Mark Ruffalo, Jeremy Renner, Samuel L. Jackson, Elizabeth Olsen e Paul Bettany. Il film, che è stato diretto da Joss Whedon (lo stesso regista del primo film) uscirà in Italia il 22 aprile 2015. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto della prima di “Avengers: Age of Ultron”. Con Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Scarlett Johansson e tutti gli altri supereroi: il film uscirà in Italia il 22 aprile.
Il governo spagnolo del primo ministro socialista Pedro Sánchez e della ministra del Lavoro Yolanda Díaz ha annunciato che prenderà in considerazione l’idea di ridurre la settimana lavorativa a 4 giorni (e 32 ore), a parità di salario. La possibilità di una riduzione era stata citata lo scorso maggio, ma senza molti dettagli, anche dalla prima ministra neozelandese Jacinda Ardern, con l’obiettivo di rilanciare il turismo e l’economia colpiti dall’emergenza sanitaria. A fine novembre, poi, la società Unilever ha annunciato di voler introdurre la settimana di quattro giorni lavorativi nelle sue sedi in Nuova Zelanda, a stipendio pieno. In molti paesi si discute da tempo sull’opportunità di rivedere il tempo di lavoro: mentre modalità lavorative e impieghi sono cambiati sensibilmente negli ultimi anni, le ore da lavorare sono rimaste pressoché identiche. Ma il confronto politico e sindacale per ora non ha portato a cambiamenti significativi, anche in Italia. Alcune aziende stanno sperimentando soluzioni che vanno in questa direzione, nel mondo: ma un conto è ridurre l’orario in una singola azienda o in un singolo settore, un altro è farlo attraverso delle leggi a livello nazionale.
Una settimana lavorativa di 4 giorni? periodicamente si ritorna a parlare della "settimana corta", tra pro e contro: ora vuole introdurla Unilever in Nuova Zelanda, mentre il governo spagnolo ci sta pensando.
Nel corso della notte tra martedì e mercoledì si è concluso lo spoglio nelle tre regioni che hanno scelto la loro nuova giunta: Lombardia, Lazio e Molise. I vincitori erano chiari già in serata – Maroni in Lombardia, Zingaretti nel Lazio, Frattura in Molise – ma i dati reali ci dicono il distacco definitivo tra i candidati e anche la loro forza relativamente alle liste che le sostenevano: alle regionali, infatti, era possibile dare il voto disgiunto (e non c’è il ballottaggio: chi prende un voto in più vince). Lombardia In Lombardia ha vinto Roberto Maroni, candidato del centrodestra, con il 42,8% dei voti. Le liste che lo sostenevano hanno ottenuto il 43%. Umberto Ambrosoli, candidato sconfitto del centrosinistra, ha ottenuto il 38,2% dei voti, circa un punto percentuale in più delle liste che lo sostenevano. Il primo partito regionale è il Partito Democratico, con il 25,3% dei voti. Silvana Carcano, candidata del Movimento 5 Stelle, ha ottenuto il 13,6%: lo 0,7% in meno dei voti alla sua lista. Gabriele Albertini, candidato dei montiani, ha ottenuto il 4,12%, persino qualcosina in più delle liste che lo sostenevano, che hanno preso il 4% (in Lombardia si era parlato a lungo di possibile voto disgiunto dei montiani per Ambrosoli).
Il punto sulle regionali. Ora ci sono i dati definitivi su Lombardia, Lazio e Molise: hanno vinto Maroni, Zingaretti e Frattura, poco voto disgiunto, PD primo partito in tutte le regioni.
Uno sciopero di 24 ore del trasporto pubblico e privato è previsto per tutta la giornata di oggi. Oltre a treni ed aerei anche il trasporto locale sarà coinvolto nelle interruzioni di servizio, con modalità diverse da città a città. I sindacati che hanno indetto lo sciopero sono Cub, Sgb, Cobas lavoro privato e Usb: in una nota lo hanno definito una protesta contro le privatizzazioni in corso nel settore dei trasporti. Lo sciopero del trasporto ferroviario, per merci e per persone, durerà dalle 21 di giovedì 15 alle 21 di venerdì 16 giugno e coinvolgerà il personale di Trenitalia e di Ferrovie dello Stato (eccetto Piemonte e Valle d’Aosta), di Trenord e di Ntv. Per i treni regionali saranno garantiti i servizi essenziali in caso di sciopero tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21: i treni già in viaggio all’inizio dello sciopero arriveranno comunque alla destinazione finale se raggiungibile entro un’ora, altrimenti potrebbero fermarsi in stazioni precedenti. Verranno mantenuti i collegamenti tra Roma Termini e l’aeroporto di Fiumicino e tra Milano Cadorna e Malpensa, con treni o autobus sostitutivi. Le Frecce, i treni veloci che collegano le maggiori città italiane, circoleranno regolarmente mentre saranno cancellati alcuni collegamenti tra Milano e Ventimiglia venerdì mattina. Trenitalia ha pubblicato la lista di tutti i treni garantiti, sia regionali (qui ci sono anche quelli di Trenord) che a lunga percorrenza, e la stessa cosa ha fatto Ntv per i treni Italo che viaggeranno regolarmente durante la giornata.
Sciopero dei trasporti di oggi, 16 giugno: gli orari e i servizi garantiti. Lo sciopero dei trasporti è di 24 ore e coinvolge treni, metro, autobus e aerei: le informazioni utili.
Il governo è stato battuto alla Camera nel corso della votazione per l’approvazione del Rendiconto generale dell’amministrazione dello Stato per il 2010. L’articolo 1 del testo presentato dalla maggioranza è stato bocciato. I voti a favore sono stati 290, così come quelli a sfavore: per far passare l’articolo era richiesta una maggioranza di 291 voti. In aula era presente anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Dopo il voto, da parte dell’opposizione ci sono stati applausi e cori per chiedere le dimissioni del governo. Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ha scritto su Twitter che si aspetta “che Berlusconi vada al Quirinale”. La seduta è stata sospesa e riprenderà solo domani mattina. Il ministro Tremonti non ha votato e stando a quanto riferisce Repubblica il voto è stato determinato dall’assenza di 19 deputati del Popolo della Libertà, compreso Claudio Scajola. A questi vanno aggiunti i sette deputati di Popolo e territorio, gli ex Responsabili, e quattro del gruppo misto.
Il governo battuto sul bilancio. È andato sotto alla Camera per un voto, mentre in aula era presente anche il PresdelCons.
Sam Waterston non è un grande attore qualunque, per la redazione del Post. Sam Waterston è l’attore che fa Charlie Skinner, il direttore delle news nella rete televisiva raccontata nella serie The Newsroom di Aaron Sorkin: ovvero uno dei modelli più istruttivi e contemporanei di giornalismo, per quanto si trattasse di una fiction. Ma quando Waterston è arrivato a fare la parte del saggio ma battagliero Skinner aveva già quasi settant’anni: e ne aveva fatte parecchie prima. Waterston è nato nel 1940 a Cambridge, in Massachusetts, si è laureato a Yale e ha cominciato a fare l’attore presto a teatro. Nel 1965 recitò nel suo primo film, e poi nelle prime fiction televisive. Negli anni Settanta ebbe parti importanti in molti film, ma non fu quasi mai protagonista: aveva la faccia da comprimario, ma da gran comprimario. Una delle sue parte più visibili e memorabili fu quella di uno dei tre astronauti di Capricorn One, il film che immagina una truffa all’interno della NASA per fingere un allunaggio che non è stato tecnicamente possibile: film nel ricco filone delle diffidenze per le bugie del potere degli anni Settanta. Waterston fu anche nel Grande Gatsby con Robert Redford, nei Cancelli del cielo di Michael Cimino, e in diversi film di Woody Allen degli anni Settanta e Ottanta.
Sam Waterston ha 75 anni. E tanti auguri a lui, al buon Charlie Skinner, e a tutti i suoi personaggi prima e dopo.
In un’intervista ad Affari Italiani, Pippo Civati – consigliere regionale del Pd e indicato negli ultimi mesi come uno dei rappresentanti più popolari e qualificati di un potenziale rinnovamento della leadership del PD – ha contestato apertamente i vertici cittadini del suo partito che sembrerebbero intenzionati a scegliere il prossimo candidato sindaco senza ricorrere alle primarie. Le elezioni amministrative milanesi si terranno per il 2011 e a destra si parla da un po’ di un’eventuale ricandidatura di Letizia Moratti. A sinistra, invece, il dramma della scelta del candidato è aggravato da una sorta di vocazione alla sconfitta consolidata in quasi tutti i turni elettorali degli ultimi due decenni (Milano ha un sindaco di centrodestra da diciassette anni) associata a un’altrettanto lunga serie di candidati vissuti come inadeguati e insoddisfacenti dall’elettorato di sinistra. E ogni volta riparte il circo delle candidature eccellenti proposte – quasi sempre ottuagenari – che poi si sciolgono e lasciano il campo a un prevedibile perdente.
Sapessi com’è strano, fare le primarie a Milano. Il Consigliere Regionale del PD Pippo Civati contesta le manovre del suo partito per scegliere il candidato sindaco nei soliti circoli.
Oggi al Teatro Dal Verme di Milano per l’iniziativa “In mutande ma vivi” organizzata da Giuliano Ferra c’era anche il ministro della difesa Ignazio La Russa. L’inviato di Annozero, Corrado Formigli, ha provato ad avvicinare il ministro per fargli con una certa insistenza alcune domande sul caso Ruby e sul Presdelcons, ma La Russa ha preferito non rispondere criticando la trasmissione di Michele Santoro e invitando il giornalista a rivolgere certe domande «a sua sorella». Formigli ha poi spiegato che davanti alle sue insistenze il ministro avrebbe iniziato a tirare qualche calcio per allontanarlo. In effetti il filmato qui sotto sembra confermare la versione di Formigli, che è stato poi allontanato da alcuni agenti di polizia quando La Russa si è messo a gridare: «Cosa fa? Mi dà pedate da dietro? Mi dà pedate? Ma si levi!».
«Mi dà pedate da dietro?». Formigli prova a intervistare La Russa, il ministro non risponde e gli pesta i piedi.
Questa mattina un aereo ultraleggero è precipitato sull’autostrada A26, all’altezza del chilometro 65, vicino ad Alessandria, in Piemonte: è morto il pilota, unica persona a bordo, mentre non ci sono stati problemi per le auto che passavano in quel momento. Non è ancora chiaro cosa abbia fatto precipitare l’aereo. Il traffico autostradale non è stato chiuso, ma solo deviato su un’unica corsia in corrispondenza dei resti dell’aereo. Il pilota non è stato ancora identificato.
Questa mattina un aereo ultraleggero è precipitato sull’autostrada A26, vicino ad Alessandria: è morto il pilota, unica persona a bordo.
Il 3 dicembre 1911 nacque a Milano Nino Rota, compositore di grande fama mondiale soprattutto grazie alle sue molte colonne sonore cinematografiche. Aveva iniziato a studiare e a scrivere musica giovanissimo, ed era entrato al conservatorio di Milano a dodici anni. Durante la sua lunga carriera scrisse anche una decina di opere liriche, alcuni balletti e moltissimi altri lavori per orchestra, corali o da camera. Iniziò a comporre colonne sonore nei primi anni Trenta, e nel corso della sua carriera collaborò con Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Eduardo de Filippo, Mario Monicelli, Francis Ford Coppola (per cui scrisse le musiche dei primi due film del Padrino: per il secondo ricevette l’Oscar per la miglior colonna sonora) e soprattutto con Federico Fellini, con cui ebbe una collaborazione che iniziò con Lo sceicco bianco (1952) e si concluse con Prova d’orchestra (1979), passando per I vitelloni (1953), La strada (1954) e 8½ (1963). Nel complesso, Nino Rota scrisse oltre 150 colonne sonore. Rota morì il 10 aprile 1979 a Roma (anche Google lo celebra, con il doodle di oggi). Queste sono le sue cose più famose, ma si sa com’è con i film e le musiche: ognuno ha le sue. Altre segnalazioni e passioni sono benvenute, nei commenti. I vitelloni, diretto da Federico Fellini, 1953
Il centenario di Nino Rota. Il compositore di alcune delle colonne sonore più belle di sempre era nato oggi nel 1911, oggi lo celebrano anche Google e il Post, con la vostra collaborazione.
Secondo il capo dell’Agenzia internazionale dell’energia (AIE), l’aumento del prezzo del petrolio innescato da un accordo raggiunto dall’OPEC – l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio – per ridurre la produzione potrebbe essere vanificato dalla crescita dell’offerta petrolifera globale. Se all’incontro dell’OPEC della settimana prossima i paesi membri dell’organizzazione concorderanno di limitare la produzione, il prezzo del petrolio potrebbe salire fino a 60 dollari al barile (circa 56 euro) e generare un aumento della produzione globale – soprattutto da parte dei produttori di shale oil, il petrolio di scisto, degli Stati Uniti, che non fanno parte dell’OPEC – ha detto durante un’intervista a Bloomberg Television Fatih Birol, direttore esecutivo dell’AIE, che ha sede a Parigi. Birol ha aggiunto anche che la grande crescita della produzione potrebbe spingere i prezzi a calare nuovamente nel giro di 9/12 mesi.
Cosa succede al prezzo del petrolio. A breve ne sarà ridotta la produzione, per cercare di far crescere il prezzo al barile, ma potrebbe essere inutile.
Tradizionalmente impersonali e poco confortevoli, le preoccupazioni portate dalla pandemia stanno spingendo a riprogettarne gli spazi per renderli più accoglienti È quello alla fondatrice di Theranos, Elizabeth Holmes, che promise un sistema rivoluzionario per le analisi del sangue che non ha mai funzionato
Alcune domande su ENI e la Russia. Massimo Mucchetti sul Corriere si chiede perché l'ENI importa il costoso gas della Russia quando ce ne sarebbe di ben più economico, nel mondo.
Martedì 8 aprile Twitter ha annunciato che nelle prossime settimane la grafica di tutti i profili sarà aggiornata con una nuova versione, che aveva iniziato a sperimentare su un numero limitato di iscritti al social network lo scorso febbraio. I nuovi profili ricordano molto la grafica di Facebook e Google+: la pagina inizia con una immagine a fascia, sulla quale è sovrapposta a sinistra la foto scelta dal proprietario del profilo come avatar. Al di sotto della foto c’è la minibiografia del proprietario dell’account, mentre nella colonna centrale sono mostrati gli ultimi tweet.
Come sono fatti i nuovi profili di Twitter. Ricordano quelli di Facebook e Google+, saranno messi a disposizione di tutti nelle prossime settimane.
La cantante americana Lana Del Rey dice che i Radiohead le hanno fatto causa per plagio, per le somiglianze (notevoli) tra la sua canzone “Get Free” e la loro “Creep”. Un rappresentante dei Radiohead ha negato che sia in corso una causa, e non si capisce bene chi dica la verità: ma si è parlato comunque molto di questa storia e di chi abbia ragione. Il concetto stesso di plagio musicale va maneggiato con cura: ci sono casi in cui è evidente che un artista ha copiato una canzone da un altro, nei quali è giusto che l’autore originale sia compensato, ma spesso, nella storia della musica, le accuse di plagio si sono spinte molto oltre, interessando canzoni che assomigliavano solo vagamente ad altre, o che avevano in comune soltanto brevi sequenze di note. Quello che va sempre tenuto presente è che le note sono solo sette (in realtà sono dodici: valgono anche i diesis e i bemolle): è vero che possono essere combinate tra loro in modi infiniti ma la musica occidentale, e ancora di più la musica contemporanea, e ancora di più la musica pop e rock, ha costruito canoni e standard che sono ormai congeniti in chiunque. È possibile, e anzi è frequente, che due artisti compongano melodie simili in maniera totalmente indipendente: perché il loro gusto e la loro sensibilità musicale hanno qualcosa in comune che li ha portati a scrivere e a trovare bella una cosa simile. Tutto questo senza contare che ci sono sfumature diverse del concetto di plagio, e che una canzone può deliberatamente ispirarsi a un’altra, prendendone anche degli elementi, ed essere comunque bella e apprezzabile senza che quella originale ne subisca dei danni. Non c’è solo il bianco e nero, e c’è il rischio concreto che la rigidità nel sanzionare i plagi vada a intaccare la creatività degli artisti.
15 famosi plagi musicali, o presunti tali. Lana Del Rey e i Radiohead sono solo gli ultimi di una lista che tira dentro i Led Zeppelin, i Coldplay, gli Oasis e soprattutto Tom Petty.
I mammiferi iniziarono a uscire allo scoperto di giorno – diventando animali diurni – circa 200mila anni dopo l’evento che determinò l’estinzione dei dinosauri, che per quasi 40 milioni di anni dominarono il nostro pianeta senza lasciare spazio a molti concorrenti. O almeno questa è la conclusione di un nuovo studio comparativo realizzato da Roi Maor (Università di Tel Aviv, Israele) e colleghi, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Ecology & Evolution, molto commentato negli ultimi giorni da paleontologi ed evoluzionisti. La ricerca conferma alcune teorie su come i mammiferi iniziarono a cambiare abitudini e a popolare il nostro pianeta dopo i dinosauri, evolvendosi in una miriade di specie fino alla nostra. Da tempo i paleontologi si chiedono come i mammiferi comparvero sulla Terra e come fecero a sopravvivere durante il periodo in cui c’erano i dinosauri. Nel 1942 fu formulata l’ipotesi del “collo di bottiglia notturno”, destinata a diventare molto condivisa e dibattuta nei decenni successivi. L’ipotesi dice che i mammiferi sarebbero potuti sopravvivere in un mondo dominato dai dinosauri solo mantenendo abitudini notturne, in modo da incrociare più di rado i loro predatori. Questa ipotesi, ritenuta piuttosto convincente, ha contribuito a rafforzare le teorie secondo cui i primi antenati di tutti i mammiferi fossero animali notturni. Ora la ricerca comparativa di Maor e colleghi offre nuovi elementi per confermarla e dà un quadro temporale piuttosto preciso su quando i mammiferi poterono infine venire allo scoperto, sperimentando una nuova vita diurna che avrebbe poi contribuito alla loro differenziazione.
La vita notturna salvò i mammiferi dai dinosauri. I nostri lontanissimi antenati si fecero coraggio per vivere di giorno solo 200mila anni dopo l'estinzione di massa dei dinosauri (come dargli torto).
Da venerdì 5 marzo tutta la Lombardia sarà in zona arancione “rafforzata”: significa che oltre alle misure della zona arancione chiuderanno tutte le scuole a eccezione degli asili nido, che nelle pubbliche amministrazioni – dove possibile – è obbligatorio lo smart working, che non si può andare nelle seconde case e che sui mezzi pubblici sono obbligatorie le mascherine chirurgiche o analoghe (e quindi non in stoffa). L’ordinanza, firmata oggi dal presidente della regione Attilio Fontana, varrà fino a domenica 14 marzo, e uniforma la regione alle misure che erano state decise il 23 febbraio per alcune aree, a causa dell’alto numero di nuovi contagi e per la diffusione delle varianti del coronavirus. – Leggi anche: Non conviene fare gli schizzinosi, coi vaccini
Da venerdì tutta la Lombardia sarà in zona arancione “rafforzata”.
Le procure di Modena e Ferrara stanno indagando sui motivi dei crolli di edifici e capannoni nelle due scosse del 20 e del 29 maggio scorsi e sulla presenza di eventuali responsabilità penali. Per potere effettuare le verifiche e gli esami necessari, sono stati consegnati alcuni avvisi di garanzia – come “atto tecnico e dovuto per eseguire gli esami”, scrive l’ANSA – per i reati di omicidio colposo. A Ferrara sono in corso tre indagini distinte, portate avanti da due pubblici ministeri, Nicola Proto e Ciro Alberto Savino. Riguardano il cedimento di tre capannoni crollati rispettivamente nell’azienda Ursa di Stellata, dove morì il 29enne Tarik Naouk, nelle Ceramiche S. Agostino a S. Agostino, dove morirono Nicola Cavicchi (35 anni) e Leonardo Ansaloni (51 anni) e nella Tecopress di Dosso, dove morì Gerardo Cesaro, 51 anni.
Terremoto in Emilia, ci sono 28 indagati. Le procure di Modena e Ferrara hanno consegnato avvisi di garanzia come "atto tecnico e dovuto per eseguire gli esami" su edifici e capannoni crollati.
Oggi prosegue lo sciopero dei treni di Trenitalia, Trenord e Italo iniziato ieri. È stato proclamato dalla sigla sindacale CAT per «il rinnovo del contratto di lavoro, per una norma legislativa sull’orario di lavoro, per una maggiore attenzione ai problemi della sicurezza». I treni potrebbero subire ritardi, variazioni e cancellazioni fino a stasera, con modalità diverse a seconda della compagnia coinvolta. Lo sciopero dei treni di Trenitalia: durerà fino alle 21 di domenica 22 luglio. Non sono previste variazioni per i treni di lunga percorrenza, mentre sulle linee regionali verranno tutelate le fasce più percorse dai pendolari. Sarà garantito il servizio Leonardo Express fra Roma Termini e l’aeroporto di Fiumicino, anche con autobus sostitutivi. Per il resto, valgono i soliti treni garantiti dall’azienda in caso di sciopero, che però nei giorni festivi si riducono sensibilmente.
Le informazioni utili sullo sciopero dei treni di domenica 22 luglio. Riguarda Trenitalia, Trenord e Italo: potrebbero esserci ritardi e cancellazioni fino a stasera.
È uscito il nuovo singolo di Carly Rae Jepsen, quella di “Call me maybe”. La nuova canzone si chiama “I really like you” e dura 3 minuti e mezzo, durante i quali la parola “really” viene pronunciata 67 volte. “I really like you” è il primo singolo tratto dal suo nuovo disco, di cui si sa ancora poco per il momento.
La nuova canzone di Carly Rae Jepsen. Lei è quella di "Call me maybe": il nuovo singolo si chiama "I really like you", e "really" viene pronunciato 67 volte.
Dall’anno prossimo entrerà in vigore il cosiddetto “bonus facciate”, che permetterà di risparmiare fino al 90 per cento sugli interventi ordinari di ristrutturazione delle facciate degli immobili. Il bonus permetterà di detrarre dalle imposte fino al 90 per cento del costo dei lavori effettuati sulle facciate di abitazioni in zone A e B (cioè i centri storici e le aree urbanizzate). Della detrazione si potrà usufruire anche per lavori svolti prima del 2020, ma a patto che vengano pagati nel 2019. Il bonus è contenuto nella legge di bilancio che sarà approvata definitivamente nelle prossime settimane. Il Sole 24 Ore ha elencato tutte le condizioni necessarie per ottenere il bonus. L’incentivo riguarderà gli interventi sulla facciata e sulle cosiddette “parti opache”, quindi balconi e fregi; saranno coperte tinteggiature, rifacimento degli intonaci e pulitura delle facciate. Non saranno invece coperti interventi su infissi e sui cavi che passano lungo la facciat. Se l’intervento riguarda più del 10 per cento della superficie della superficie esterna dell’edificio, bisogna rispetti i requisiti di isolamento. Altrimenti, per ricevere il bonus bisognerà intervenire per migliorare l’isolamento, eventualmente rifacendo il cappotto dell’edificio, un’operazione che può godere dell’ecobonus tra il 65 e il 70 per cento.
Come funziona il bonus facciate. Permetterà di detrarre fino al 90 per cento per i lavori di ristrutturazione pagati nel 2020 (e quindi anche cominciati nel 2019).
L’eliotropismo è un fenomeno che, grazie ai girasoli, conoscono quasi tutti: al mattino i suoi fiori sono rivolti a est, il punto cardinale da cui sorge il Sole, durante il giorno si muovono seguendone il tracciato nel cielo e al tramonto sono rivolti a ovest; nel corso della notte ritornano nella posizione iniziale. Come sia possibile che i girasoli riescano a muoversi seguendo il sole pur non avendo muscoli e come mai smettano di farlo una volta aver finito di crescere, tuttavia, non era chiaro: lo ha spiegato uno studio pubblicato sulla rivista Science il 5 agosto. La ricerca, realizzata da alcuni biologi delle piante dell’Università della California, è stata fatta studiando girasoli lasciati crescere in un campo, girasoli piantati in vasi e messi in modo da non poter seguire il sole, e girasoli fatti crescere in laboratorio, con condizioni di luce e buio determinate dai ricercatori. Secondo lo studio i girasoli si muovono grazie a un loro orologio interno e all’abilità di percepire da dove viene la luce: l’uno e l’altra attivano dei geni che fanno crescere la pianta in modo da farle seguire il Sole. Durante il giorno i girasoli crescono sul lato orientale e così si girano verso ovest; durante la notte sul lato occidentale, girandosi così verso est. Per capirlo i ricercatori hanno preso periodicamente dei campioni dai due lati dello stelo dei girasoli: in alcune ore del giorno su uno dei due lati erano attivi i geni legati alla crescita e sull’altro no, viceversa in orari diversi.
Come fanno i girasoli a seguire il sole. Sembra una cosa scontata, ma non hanno muscoli che permettano il movimento e a un certo punto, comunque, si fermano.
La notte del 21 agosto di cinquant’anni fa, a Signa, in provincia di Firenze, fu usata per la prima volta l’arma con la quale nei successivi diciassette anni, e sempre in quelle zone, furono commessi altri sette duplici omicidi. Anche se il primo di quei delitti, quello del 1968, venne considerato legato agli altri solo quindici anni dopo, tutti a un certo punto vennero attribuiti a quello che i giornali chiamarono prima il “maniaco delle coppiette” e poi il “mostro di Firenze”. Quello del cosiddetto “mostro di Firenze” fu il primo caso di omicidi seriali in Italia riconosciuto come tale. La sua storia è intricata e confusa: inizia alla fine degli anni Sessanta, ma non è ancora stata del tutto chiarita. Un uomo di nome Pietro Pacciani, il più noto tra le persone coinvolte, venne condannato in primo grado e poi assolto in appello: morì prima del nuovo processo chiesto dalla Cassazione. Due suoi amici – i cosiddetti “compagni di merende”, Mario Vanni e Giancarlo Lotti – vennero condannati per quattro degli otto duplici omicidi commessi. Nel tempo si è ipotizzato anche che potessero esserci stati dei mandanti, si parlò di moventi di natura esoterica, vi furono depistaggi, persone coinvolte che poi uscirono di scena e tantissime ipotesi. Tuttora è aperta un’inchiesta.
La storia dei delitti del “mostro di Firenze”. La notte del 21 agosto di cinquant'anni fa fu usata per la prima volta l'arma con la quale nei successivi 17 anni vennero commessi altri sette duplici omicidi.
Gordon Ramsay è uno dei cuochi, o meglio chef, migliori e più famosi al mondo, ma poche delle migliaia di persone che lo conoscono saprebbero indicare un suo piatto o il suo stile di cucina: la sua fama è legata soprattutto ai programmi tv a cui partecipa da anni, e non tanto per il suo talento culinario quanto per il carattere ingestibile, gli scatti di rabbia, le sfuriate contro collaboratori e contendenti davanti alla minima imprecisione. «Di base, sono una prostituta. Mi prostituisco per avere un ristorante qui. Però non mi tolgo le mutande del tutto». Ramsay spiegò così il suo lavoro in tv a Bill Buford, un giornalista del New Yorker che ne stava scrivendo un ritratto per l’apertura di un suo nuovo ristorante. Da allora sono passati dieci anni: oggi Ramsay di anni ne compie 50, ha aperto nuovi ristoranti in tutto il mondo – Parigi, Tokyo, Dubai, Montréal – e fatto da giudice e protagonista a numerose trasmissioni tv: Hell’s Kitchen, Kitchen Nightmares, The F Word, Hotel Hell, MasterChef e MasterChef Junior.
Colpe e meriti di Gordon Ramsay. Compie 50 anni uno dei migliori chef al mondo, celebre però soprattutto per il caratteraccio e le sfuriate in tv, diventate una moda.
Bette Davis, una delle più grandi attrici della storia del cinema, morì trent’anni fa a 81 anni. Vinse due Oscar, fu la prima persona ad arrivare a dieci nomination per la recitazione e in oltre 60 anni recitò in più di 100 film, compreso il famoso Eva contro Eva. Davis è ricordata per i tanti personaggi forti e complicati che interpretò, per un notevole senso dell’ironia, per i suoi occhi grandi ed espressivi – celebrati dalla canzone “Bette Davis Eyes” – e per una grande rivalità con l’attrice Joan Crawford, con la quale recitò in Che fine ha fatto Baby Jane?. Prima di diventare una delle più grandi attrici della storia del cinema, però, Davis rischiò di non iniziare nemmeno a recitare, perché non sembrava un’attrice. Bette Davis era nata nel 1908 in Massachusetts e quando i genitori divorziarono lei si trasferì con la madre e la sorella dalle parti di New York. All’inizio voleva fare la ballerina, ma poi scelse di studiare da attrice. Negli anni Venti iniziò a fare teatro a Broadway e nei Trenta arrivò a Hollywood, dove firmò un contratto per realizzare alcuni film per la Universal (allora gli attori erano dipendenti delle grandi case di produzione, che li affidavano a un film dietro l’altro). Il momento in cui Davis rischiò di non recitare mai fu qui: un uomo della Universal mandato a prenderla nella stazione in cui sarebbe arrivata se ne andò senza di lei perché, spiegò in seguito, non aveva visto scendere dal treno nessuna donna che sembrasse una star del cinema.
Bette Davis, che morì 30 anni fa. Fu una delle più apprezzate attrici della storia del cinema: nota per un grande talento, dei grandi occhi e una grande rivalità con Joan Crawford.
Due giorni fa le agenzie avevano diffuso la notizia secondo cui Nicole Minetti, consigliere regionale della Lombardia, indagata a Milano per induzione e favoreggiamento alla prostituzione, anche minorile, insieme a Emilio Fede e Lele Mora, avesse consegnato ai giudici di Milano una memoria difensiva. L’indiscrezione sosteneva pure che in questa memoria Minetti scaricava le responsabilità su Fede e Mora, anche se Minetti stessa ha giudicato la tesi infondata. Emilio Randacio di Repubblica ha messo le mani sul testo della memoria difensiva e oggi ne riproduce alcuni stralci. Stando a questi stralci, che certo non possono darci un punto di vista completo sul contenuto del documento, Nicole Minetti si tira fuori dal contesto che ha portato la minorenne Karima El Marhoug ad Arcore. Lo fa citando le parole della stessa Ruby, che più volte in queste settimane ha indicato Emilio Fede “come vettore nella conoscenza di Lele Mora e Silvio Berlusconi”.
La versione di Nicole Minetti. Cosa c'è nella memoria difensiva del consigliere regionale lombardo, che oggi Repubblica riproduce parzialmente.
La compagnia aerea britannica Virgin Atlantic ha fatto ricorso al Chapter 15, una legge fallimentare statunitense simile all’amministrazione straordinaria italiana, che consente a un’azienda straniera in grave crisi di continuare a operare a patto di pagare i creditori statunitensi e avviare un piano di risanamento. La compagnia, che è controllata per il 51 per cento dal Virgin Group del magnate britannico Richard Branson e per il 49 per cento dalla compagnia aerea statunitense Delta Air Lines, a luglio aveva ricevuto 1,5 miliardi di dollari di aiuti e aveva presentato un piano di ricapitalizzazione che avrebbe dovuto completarsi nel giro di 18 mesi. La richiesta dell’amministrazione straordinaria è dovuta alla grave crisi che tutto il settore delle compagnie aeree sta subendo a causa della pandemia da coronavirus: negli scorsi mesi Virgin Atlantic aveva dovuto chiudere il suo hub nell’aeroporto di Gatwick, a Londra, e tagliare più di 3.500 posti di lavoro per far fronte alla crisi.
Virgin Atlantic ha chiesto l’amministrazione straordinaria negli Stati Uniti.
L’ospedale San Raffaele di Milano ha comunicato che il famoso pilota e atleta Alex Zanardi è stato sottoposto a un nuovo intervento di neurochirurgia «per il trattamento di alcune complicanze tardive dovute al trauma cranico primitivo» e ha aggiunto che si trova ancora in terapia intensiva, in condizioni che «appaiono stabili». Zanardi era stato trasferito al San Raffaele il 24 luglio e dal 19 giugno – giorno del suo grave incidente durante un evento di handbike nel comune di Pienza, in Toscana – è stato prima diversi giorni in ospedale a Siena, dove è stato sottoposto a tre interventi chirurgici, e poi alcuni giorni all’ospedale Valduce di Costa Masnaga, in provincia di Lecco. Da lì, Zanardi era stato trasferito al San Raffaele il 24 luglio, a causa dell’instabilità delle sue condizioni cliniche.
Alex Zanardi è stato operato ancora, al San Raffaele di Milano: è in terapia intensiva e in condizioni “stabili”.
Diego Piacentini, vicepresidente di Amazon in aspettativa e capo del “Team per la trasformazione digitale” del governo italiano, ha annunciato in un post su Medium che il Team sta cercando una quindicina di persone con varie competenze, chiarite in dettaglio sulla sua pagina ufficiale. Piacentini ha già detto che il suo incarico durerà due anni e che in questo periodo lavorerà gratis: nel post su Medium, ha spiegato che l’obbiettivo del Team sarà quello di «rendere i servizi pubblici per i cittadini accessibili nel modo più semplice possibile, innanzitutto tramite dispositivi mobili». In particolare, il Team sta cercando persone con competenze in informatica, matematica, statistica e sicurezza che abbiano già avuto esperienze rilevanti di carriera. Diego Piacentini è anche tra i soci fondatori del Post. Cari talenti che vivete in Italia o che avete voglia di tornarci – anche temporaneamente – a un compenso che probabilmente sarà ben inferiore al vostro attuale: come vi convinco? Vi spiego che cosa abbiamo in mente e il tipo di persone di cui abbiamo bisogno per aiutare nella costruzione dei componenti fondamentali del sistema operativo Paese.
Il Team per la trasformazione digitale del governo italiano cerca persone. L'ha scritto il suo capo, Diego Piacentini, in un post molto dettagliato su Medium: ci vogliono competenze in informatica, matematica, statistica e sicurezza.
È entrato in vigore a fine giugno il D.Lgs. 81/2015, il quarto dei decreti applicativi che fanno parte del cosiddetto “Jobs Act”, la legge delega per la riforma del lavoro approvata dal Parlamento all’inizio di dicembre 2014. Questo decreto, decisamente il più corposo varato finora all’interno della delega, modifica sia il codice civile che diverse leggi sul lavoro abrogando due interi decreti e numerosi altri articoli. Riscrive infatti la disciplina di molti contratti di lavoro – per esempio la collaborazione a progetto, la somministrazione, il lavoro a chiamata, il lavoro accessorio, l’apprendistato, il part-time – dando alcune indicazioni precise ma contemporaneamente lasciando aperte molte possibilità di deroga ai contratti collettivi nazionali.
Come funzionano i contratti di lavoro col Jobs Act. Cosa prevede l'importante decreto della riforma del lavoro che cambia collaborazioni, contratti a progetto, lavori part-time e il resto.
Sabato è stata approvata dalla regione Lombardia una nuova ordinanza che obbliga tutti i cittadini a uscire con la mascherina o «qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca», per limitare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2): è una delle restrizioni più severe introdotte da un governo regionale fino a questo momento (il ministero della Sanità non sembra intenzionato a emanare una misura simile, per ora). L’ordinanza estende inoltre fino al 13 aprile le misure già in vigore introdotte con l’ordinanza del 21 marzo e obbliga gli esercizi commerciali aperti a fornire ai clienti guanti monouso e «soluzioni idroalcoliche per le mani». Resta consentito, secondo l’ordinanza, svolgere attività sportive nelle immediate vicinanze della propria abitazione («a distanza non superiore di 200 metri»). Qui si può leggere il testo integrale dell’ordinanza.
Cosa dice l’ordinanza sulle mascherine in Lombardia. È obbligatorio indossarle ogni volta che si esce, ma la regione dice che vanno bene anche foulard e sciarpe.